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San Siro, l'Inter e i cori anti-Napoli che valgono meno per il Giudice Sportivo

Multa di 10.000 euro per quanto sentito durante Inter-Genoa. Il precedente della squalifica della Curva Sud della Juventus

Diecimila euro di multa per un coro considerato "insultante" con matrice territoriale. E' la sanzione che il Giudice Sportivo ha comminato all'Inter dopo la sfida casalinga contro il Genoa. La canzoncina ("Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani... Son colerosi, terremotati..." e campionario vario di sconcezze) si era sentita in maniera distinta allo stadio e in televisione a metà del primo tempo tanto da agitare il dibattito social.

Sì, perché a differenza di quanto accaduto nel recente passato con la Curva Sud della Juventus (squalificata per un turno più uno con la condizionale anche perché recidiva), la vergogna di San Siro pareva passata sotto silenzio e inascoltata dalle attente orecchie dei solitamente solerti ispettori della Procura Figc.

Non è stato così. Coro udito e segnalato a referto con conseguente sanzione per il club. Dunque il dibattito si può chiudere sulle capacità uditive degli ispettori e riaprire sull'entità della sanzione. Giusta o troppo leggera? Perché alla Juventus la chiusura della curva e all'Inter solo un buffetto economico?

I cori anti-napoletani del tifosi dell'Inter | video

La differenza è sostanziale perchè allora (Juventus-Napoli dello scorso 30 settembre), alla discriminazione territoriale si unirono gli odiosi riferimenti razzisti indirizzati verso il difensore senegalese Koulibaly che per la giustizia sportiva hanno un peso differente.

Non deve sorprendere, insomma, che là si sia proceduto con la squalifica e questa volta solo con la multa. Però, senza tornare alle regole esageratamente stringenti del 2013 grazie alle quali i club rischiarono di finire ostaggio dei propri ultras (si poteva arrivare anche alla sconfitta a tavolino e a penalizzazioni in caso di recidiva reiterata), una via di mezzo andrà trovata.

Perché le curve chiuse col sospetto che dietro ci siano altri interessi, ad esempio costringere le società a trattare benefit economici, rischiano di essere accanimento mentre le multe da 10.000 euro rappresentano certamente un deterrente inesistente. Troppo poco.

Se necessario, che si smantelli la responsabilità oggettiva e si premino i club in grado con le nuove tecnologie di individuare i capi popolo responsabili dei cori (poi con calma si spiegherà alla massa cosa rischia) andando a punire i singoli e liberando le società da questo cappio. Laddove la volontà di investire sulle tecnologie non si palesi, invece, si proceda pure inasprendo le pene per sradicare queste abitudini di pessimo gusto. Sarà un incentivo a spendere qualche centinaio di migliaio di euro in meno sul mercato e rendere i nostri stadi maggiormente controllati e vivibili.

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Giovanni Capuano