Inter, Mourinho ha lasciato a Benitez una squadra cotta: ma è stato meglio così

Il vociare di diagnosi attorno al corpo malato dell’Inter ha avuto oggi, finalmente, un contributo interessante. Piero Volpi, stamattina a “Radio anch’io sport” ha detto alcune cose chiare e precise, almeno sulla questione degli infortuni a raffica che tanta parte …Leggi tutto

Diego Milito (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Diego Milito (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

bar sportIl vociare di diagnosi attorno al corpo malato dell’Inter ha avuto oggi, finalmente, un contributo interessante.
Piero Volpi, stamattina a “Radio anch’io sport” ha detto alcune cose chiare e precise, almeno sulla questione degli infortuni a raffica che tanta parte hanno in queste scivolate nerazzurre verso una (possibile) stagione mediocre (disastrosa? Siamo chiari: se non si vince il mondiale per club – o la Champions League – idea che anche solo a formularla, oggi fa ridere – allora questa sarà una stagione disastrosa).

Piero Volpi ex medico sociale dell’Inter e attualmente collaboratore dell’Associazione calciatori, non se la sente, dunque, di unirsi al coro di chi scarica le responsabilità su Rafa Benitez per gli infortuni.

Piuttosto, Volpi dice che fra i regali lasciati da José Mourinho – oltre a due Supercoppe italiane, una Coppa Italia, due scudetti, la Champions League e gli show in panchina – ci sia anche un eccesso di fatica per i giocatori.

“Probabilmente – ha detto Volpi – c’è stato un incremento dell’attività fisica su una squadra che era già molto stressata e spremuta. Però – sottolinea – ci sono anche molte recidive e non mi sembra che qui si possa dare la colpa all’allenatore”.

D’altra parte, Volpi non può fare a meno di ricordare come anche altre squadre stiano registrando molte defezioni. E come, in generale, negli ultimi anni gli infortuni siano aumentati. Le cause sono diverse e note.
Ecco come l’Ansa riassume le cause elencate da Volpi:
1) accresciuta fisicità dei giocatori. Rispetto a 20-30 anni fa i calciatori attuali sono 3-4 chili più pesanti;
2) densità di partite. “Si gioca troppo in certi periodi dell’anno”;
3) preparazione precampionato “trascurata” a favore delle tournee in giro per il mondo. Questo “non consente un immagazzinamento di energie fisiche da utilizzare poi nell’arco della stagione”;
4) età media elevata. “Nelle più importanti squadre italiane è tre anni superiore a quella delle inglesi, tedesche o spagnole, “il che significa maggiori difficoltà nel recupero dai traumi”.
Poi ci sono “le serate dedicate agli sponsor”; i terreni di gioco “non curati come dovrebbero essere”; le scarpe con una maggiore tenuta sul terreno che però spesso mettono a repentaglio le articolazioni: i “traumi distorsivi e le lesioni muscolari due volte su tre sono senza contatto”.
Infine, l’incremento dei giocatori in rosa ha aumentato l’aggressività e la competitività interna durante gli allenamenti. Infatti mentre 30 anni fa il rapporto fra incidenza traumatica in partita e negli allenamenti era di nove a uno, oggi è quasi 50 e 50.

Anche Sandro Mazzola, vecchia bandiera nerazzurra, accusa Mourinho di aver spremuto troppo i giocatori dell’Inter lo scorso anno. Però non tanto fisicamente quanto in fatto di concentrazione, aggressività e tensione. L’unica vera responsabilità di Benitez, secondo Mazzola, è di aver accettato di guidare la squadra così sferzata da Mou, senza aver insistito per un paio di ricambi validi.

Infine Louis Van Gaal, allenatore del Bayern Monaco, vittima sacrificale dell’Inter a Madrid nella finale del 22 maggio: anche lui sostiene che fosse prevedibile questa difficoltà per i nerazzurri, dopo una stagione tanto intensa e vincente. Van Gaal ha anche aggiunto malizioso: e Mourinho lo speva bene.

Insomma, come detto in precedenza, era prevedibile una stagione in salita dopo il triplete.
Certo non l’avrei mai immaginata in questi termini e con questa intensità.
Permettetemi però una parola a favore di Mourinho e di Moratti: le gioie, i trionfi, le spacconate, l’esaltazione dello scorso anno (e, in misura leggermente minore, degli anni precedenti – ragazzi ricordiamoci che abbiamo vinto quattro scudetti di seguito!) bastano eccome a farmi digerire senza pianti un campionato men che mediocre.
Portiamo a casa il mondiale e il terzo posto in campionato e sono comunque super-felice. E obiettivamente son due traguardi alla portata. Basta recuperare un po’ di infortunati. Che in panchina ci sia Rafa o Leonardo o Spalletti lo trovo irrilevante.

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