Inter e Milan, tra San Siro e il nuovo stadio
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Inter e Milan, tra San Siro e il nuovo stadio

Thohir e Barbara Berlusconi hanno deciso. Meazza riqualificato per i nerazzurri e impianto per i rossoneri se trovano l'area

L'incontro a Villa Belvedere è stato solo il primo di una serie che si annuncia lunga e proficua. Inter e Milan, però, hanno avviato un cammino condiviso che porterà il calcio milanese nel futuro dotando i due club delle strutture necessarie a fare il salto di qualità per tentare di colmare il gap rispetto alle big europee. Ci vorrà tempo, perché non tutti i tasselli sono a posto e i conti delle società non consentono salti nel buio, ma la strada è stata intrapresa e nei programmi di Thohir e Barbara Berlusconi dovrà portare a medio termine alla separazione in due impianti differenti, entrambi moderni e funzionali: l'Inter nell'attuale casa di San Siro, con pesanti interventi di riqualificazione, il Milan in uno stadio di proprietà su un'area non ancora definita. Entrambe le società stanno preparando i piani finanziari e i progetti esecutivi per dar corso al programma e nell'immediato la convivenza proseguirà con reciproca soddisfazione, come dimostra l'esperienza degli ultimi anni in cui Moratti e Galliani hanno co-gestito San Siro senza scontrarsi.

L'Inter è destinata a rimanere padrona di casa una volta che il Milan proverà a traslocare in un nuovo stadio. Quando avverrà? Non prima del 2018, ma l'ammodernamento dello storico impianto inizierà molto prima e avrà due step fondamentali. Il primo (già avviato) porta al maggio 2016 quando a Milano ci sarà la finale della Champions League. Servono interventi per rendere lo stadio a '5 Stelle' e il costo sarà scorporato dall'affitto annuale che i club riconoscono al Comune di Milano. Interventi sul primo anello arancione, per creare aree vip e sky box, adeguare la tribuna stampa e i servizi igienici. Thohir e Barbara Berlusconi, però, stanno ragionando anche su una svolta immediata per dotare lo stadio di una rete di cablaggio oggi assente, presupposto per poi vendere ai tifosi-clienti servizi legati agli smartphone e di intrattenimento.

Il vero e proprio maquillage avverrà nel biennio successivo e dovrebbe portare San Siro a diventare un impianto da 56mila posti, tutti a sedere e coperti, con terzo anello dedicato alle attività commerciali tranne che nella parte blu, riservata alla tifoseria ospite. Niente centri commerciali nell'area vicina, il cui acquisto è considerato eccessivamente caro. La ristrutturazione così pensata costerebbe meno e potrebbe essere completata entro l'inizio della stagione 2018-2019 rivedendo poi anche le concessioni del Comune per la gestione in modo da poter rendere redditizia tutta l'operazione. Il Milan, invece, ha in testa uno stadio tutto nuovo e di proprietà. Nei mesi scorsi ha inviato la lettera di manifestazione di interesse per le aree Expo, ma la trattativa si annuncia in salita per i costi considerati elevati. Nel dossier di Barbara Berlusconi c'è anche un'alternativa che in passato aveva fatto gola anche a Massimo Moratti: l'area dietro la caserma Perrucchetti in zona Primaticcio. Servono interventi sulla viabilità, ma c'è la metropolitana e potrebbe essere un investimento mirato, anche se ci sono incognite legate alla burocrazia e agli oneri di urbanizzazione. La collaborazione e coesistenza è così destinata per il momento a rimanere intatta, in attesa che i piani di chiariscano. In ogni caso, anche così come è adesso, San Siro può e deve garantire ricavi superiori ai due club.

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Giovanni Capuano