Roberto Mancini
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L'Inter a Mancini: 3 motivi di una scelta giusta

Ambiente, giocatori, Thohir. Ecco perché l'esonero di Mazzarri è un bene per il club nerazzurro

Roberto Mancini torna sulla panchina dell'Inter dopo l'esonero a sorpresa (ma siamo proprio sicuri che lo sia?) di Walter Mazzarri. 

Sui motivi per cui l'allenatore di Livorno dovesse abbandonare la panchina che fu di Josè Mourinho (così, tanto per fare un paragone a caso) ci eravamo già espressi in un recente passato (leggi qui). Questi invece quelli per cui la scelta di richiamare l'ex gioiello della Sampdoria è da considerare più che giusta.

Motivo n°1: ambiente
La squadra, lo sappiamo, era con Mazzarri. Nessuno ha giocato contro l'allenatore e lo si è visto. Peccato però che tutto il resto del mondo nerazzurro, compreso l'ex presidente Moratti, non ne potesse più. Basti pensare che ormai la principale giustificazione (prima della pioggia...) per le recenti pessime prestazioni casalinghe era che San Siro fosse ormai diventato un campo "ostile", dove c'erano più fischi che applausi. Quindi dal derby Icardi (l'ultimo a sottolineare e a lamentarsi per la cosa) e compagni possono stare tranquilli: all'ingresso in campo ci saranno solo applausi. E anche lo speaker nerazzurro potrà ricominciare a gridare il nome dell'allenatore nella presentazione delle formazioni invece che nasconderlo a bassavoce come accaduto ultimamente. Una ventata d'entusiasmo che sta invadendo i social e non può non arrivare anche ad Appiano Gentile.

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Motivo n°2: scuse
Inutile dire che l'addio di Mazzarri (sì, proprio lui, l'uomo delle scuse) toglie a squadra e società una delle possibili spiegazioni per giustificare un inizio Campionato a dir poco sotto le aspettative. Scoperto il "bluff" dell'allenatore, ora sotto esame finiscono i giocatori: la rosa dell'Inter non è di sicuro ai livelli di quella di Roma e Juventus, forse anche del Napoli. Di certo però non può stare gradini sotto la Sampdoria, o trovarsi alle spalle dell'Udinese o prendere una lezione di calcio dal Cagliari (con il massimo rispetto per tutti quanti). Ora Hernanes, tanto per fare un nome, dovrà dismotrare di essere un grande centrocampista. Ora Vidic dovrà far vedere se è ancora un giocatore di livello europeo o se è venuto a Milano per chiudere la carriera. Ora Icardi - Palacio - Osvaldo dovranno giocare per quello che è il loro livello. I prossimi fallimenti saranno tutti sulle loro spalle...

Motivo n°3: società
Soprattutto questo esonero segna un importante cambio di strategia di Thohir. In molti, infatti, avevano escluso in passato l'esonero di Mazzarri perché troppo oneroso. E un presidente come l'indonesiano, più attento al portafoglio che al "cuore" (così dicevano i detrattori), lo avrebbe tenuto perché alla fine quello che conta è il bilancio e non la classifica, il risparmio e non le proteste dei tifosi. Ecco: Thohir per una volta ha ragionato da "tifoso", come pare gli abbia chiesto più volte di fare anche Massimo Moratti. Certo, essere troppo tifosi per un presidente fa male. Non esserlo mai però è peggio, soprattutto se si è il presidente dell'Inter: la squadra dei "bauscia", non dei "piangina".

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Andrea Soglio