Inter-Palermo Kondogbia delusione
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De Boer e Inter, allarme rosso. Sul mercato servono rinforzi

Un punto in due partite, fischi a San Siro e condizione precaria: mancano alternative in difesa e Joao Mario...

Un punto in due partite con un calendario che sembrava disegnato su misura per una partenza soft. I fischi di San Siro (40.527 presenti che hanno tenuto duro fino a che non si è materializzata la delusione), gli stenti di Kondogbia e degli esterni, la regia intermittente di Banega e la solitudine di Icardi, abbandonato a se stesso nel primo tempo e un po' più vivo nella ripresa. Poco, comunque, per giustificare la valutazione di 60 milioni di euro respinta al mittente in estate.

Tirando le somme, resta davvero poco per sorridere ai tifosi nerazzurri e anche a mister Zhang, seduto in tribuna al fianco di Tavecchio e Thohir per il suo debutto casalingo da patron. L'Inter non funziona e la fine del tunnel pare lontana, anche se De Boer ha commentato il pareggio con il Palermo spiegando di aver visto "tre passi avanti" e che la sua squadra avrebbe meritato di vincere.

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Certamente con un pizzico di fortuna in più i tre punti sarebbero stati possibili. I segnali dal campo, però, sono sconfortanti a partire dalla conferma di una condizione fisica scadente che dovrà essere recuperata con settimane di lavoro. Gli errori di Verona, dalla difesa a tre al ruolo di Banega, sono stati corretti: l'argentino si è appropriato della manovra ma non è un regista ed è parso più pericoloso quando è stato a ridosso delle punte piuttosto che davanti alla difesa.

I suoi numeri certificano la leadership tecnica: 98 palloni giocati (88% riusciti), qualche buona apertura per la velocità di Perisic e il tentativo di caricarsi sulle spalle la squadra. Però il risultato è che molti dei difetti dell'ultimo anno sono tornati prepotenti. Icardi continua a essere un oggetto estraneo alla manovra, la difesa sbaglia tanto e sugli esterni De Boer ha finito col togliere un pessimo Santon inserendo addirittura un ragazzino pur di cercare la scossa.

A meno di tre giorni dalla fine del mercato è un segnale che dirigenti e proprietà non possono che cogliere. D'accordo Joao Mario e Gabigol, simbolo della volontà di Suning di investire forte sull'Inter; serve, però, anche altro a partire da un centrale difensivo da accoppiare almeno ad un esterno di qualità. Esiste un margine di intervento? Al resto ci deve pensare De Boer che dovrà recuperare anche di testa alcuni degli uomini più importanti della sua rosa. Quello più in crisi è Kondogbia, autore di una prestazione largamente insufficiente. Un anno fa era il crac di mercato, sinonimo di rinascita. Oggi arranca in mezzo al campo, confuso e infelice. Un po' come tutta l'Inter, già costretta a inseguire per non perdere il treno della Champions.

La presentazione di Joao Mario al pubblico di San Siro

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Inter-Palermo: Joao Mario saluta il pubblico di San Siro

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Giovanni Capuano