Sollievo Juve: niente porte chiuse per razzismo
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Sollievo Juve: niente porte chiuse per razzismo

Gli ululati contro Boateng costano 30.000 euro di multa (già 110.000 in questa stagione). Il club: "Sanzioni anche altrove"

La festa scudetto (probabile) è salva. Niente squalifica per razzismo nei confronti dello Juventus Stadium dopo la notte di Juventus-Milan. Alla società bianconera è stata comminata una multa salata, 30.000 euro per la recidiva ma con il giallo: arbitri e ispettori della Lega non hanno preso nota dei buu durante il riscaldamento finiti sui giornali e per i quali Boateng si era ribellato, bensì hanno annotato un coro al 26' del primo tempo.

Ecco la motivazione del giudice sportivo Tosel: Juve multata "per avere alcuni suoi sostenitori, al 26° del primo tempo, indirizzato ad un calciatore della squadra avversaria delle grida costituenti espressione di discriminazione razziale; per avere inoltre suoi sostenitori, al 2° del secondo tempo, rivolto reiteratamente ad un calciatore della squadra avversaria, non schierato in campo, un coro insultante; per avere infine, tra il 38° e il 41° del primo tempo, esposto uno striscione di grande dimensione dal contenuto oltraggioso per le Forze dell'Ordine".

Boateng si era lamentato invece per quanto accaduto nel corso del riscaldamento sotto il settore Curva Nord. Alcune foto avevano testimoniato il suo portare il dito davanti alla bocca per zittire i tifosi della Juventus. In ogni caso per la società bianconera è una bella notizia. Il rischio di squalifica del campo o anche solo di un settore era concreto anche se non probabile vista l'entità di questa violazione. La Juventus è in diffida dal 3 novembre scorso (giorno di Juve-Inter) e da allora i tifosi non hanno cambiato registro.

Immediata la reazione della Juventus che con una nota ufficiale sul suo sito ha ricordato l'impegno contro il razzismo (giunta alla terza edizione l'iniziativa 'Un calcio al razzismo') e ha polemizzato con il giudice sportivo pur specificando di non "voler mettere in discussione in nessun modo le decisioni". La società scrive che "l'impegno non può essere messo in discussione da pochi comportamenti di singoli spettatori" che non rappresentano milioni di tifosi. E poi conclude: "La decisione del giudice sportivo deve essere presa come auspicio perché comportamenti più volte sanzionati allo Juventus Stadium siano sanzionati con pari attenzione e collaborazione dei club anche altrove". E questo perché a Torino si tiene a chiarire che lo Juventus Stadium "rappresenta un esempio unico a livello italiano".

A preoccupare la dirigenza era in particolare il dossier della stagione. La Juventus è la società più multata del campionato per il comportamento dei suoi tifosi: 275.000 euro di cui 204.000 in casa (cui aggiungere 20.000 euro in Coppa Italia). Come Panorama.it ha spiegato nei mesi scorsi (leggi l'intervista dello scorso 30 gennaio a Roberto Massucci dell'Osservatorio) parlando con i responsabili del Viminale è il frutto anche del controllo più accurato reso possibile dalle strutture di uno stadio di nuova generazione e il rapporto di collaborazione con la Juventus è eccellente.

Però il problema esiste. Il club si è visto comminare sanzioni in 11 delle 17 gare casalinghe del campionato (1 su 2 in Coppa Italia) e ben 9 volte ha visto applicate le attenuanti in caso di utilizzo di materiale pirotecnico ed esplodente. L'elenco delle multe per cori rappresentanti "discriminazione territoriale" (quelli sul Vesuvio e i napoletani) e "razziale ed etnica" è lungo.

Juventus-Roma (6° giornata) - multa di 15.000 euro per aver preso di mira Zeman con espressioni di discriminazione etnica

Milan-Juventus (14° giornata) - multa di 10.000 euro a San Siro per discriminazione razziale

Juventus-Atalanta (17° giornata) - multa di 10.000 euro per coro ingiurioso "costituente espressione di discriminazione etnica" indirizzato ad allenatore di altra società

Juventus-Udinese (21° giornata) - Multa di 10.000 euro per "discriminazione territoriale"

Juventus-Fiorentina (24° giornata) - Multa 15.000 euro per diversi cori espressione di "discriminazione razziale"

Juventus-Milan (33° giornata) - Multa di 30.000 euro per i cori verso Boateng (recidiva)

Juventus-Lazio (semifinale andata Coppa Italia) - Multa 20.000 euro per i soliti cori su Napoli e i napoletani classificati come "discriminazione territoriale"

In tutto fanno 1100.000 euro già versati dalla Juventus nelle casse della Lega Calcio per questioni riguardanti cori, ululati, buu e affini. Il dossier è evidentemente anche nelle mani del giudice Tosel e spaventava. Un anno fa di questi tempi il problema era identico e Marotta aveva spiegato chiaramente come il ripetersi degli episodi imbarazzasse la società: "Si possono fare delle distinzioni sul valore dei giocatori, sulle loro capacità tecniche. Sicuramente non sul colore. Chiediamo quindi un aiuto ai media, affinché oltre a biasimare gli episodi, siano anche di supporto alla società nel combatterli".

A Torino ricordano anche la vergogna del maggio 2009 quando il ripetersi di cori contro Balotelli, allora giocatore dell'odiata Inter, avevano portato alla chiusura dello stadio per la partita contro l'Atalanta.

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Giovanni Capuano