Inchiesta Autodromo di Monza - Audio ESCLUSIVA
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Inchiesta Autodromo di Monza - Audio ESCLUSIVA

Le telefonate tra i vertici dell'Autodromo di Monza sulle "bolle" in parabolica

I piloti della Superbike cadevano come birilli, tutti in quel preciso punto della curva parabolica dell’autodromo di Monza. Ma dall’audio delle intercettazioni effettuate dalla guardia di Finanza su ordine della Procura di Monza, pubblicate in esclusiva da Panorama.it, emerge che la preoccupazione dei vertici dell’impianto non era quella della sicurezza dei campioni in pista.

Era il 6 maggio scorso. A Monza si correva il Mondiale, e i responsabili della pista, Stefano Tremolada, Enrico Ferrari (storico direttore del circuito) e Giorgio Beghella Bartoli sapevano bene quel che sarebbe potuto accadere. E che infatti è accaduto. Solo per un caso non ci sono conseguenze drammatiche per i piloti (il più sfortunato è stato John Hopkins, che ha rimediato una frattura alla caviglia). Ora il reato contestato ai tre è di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni e al circuito è stata revocata l’omologazione della pista per la Superbike.

Una gran brutta figura a livello internazionale, che pare abbia fatto infuriare anche il potente vecchio della Formula Uno, Bernie Ecclestone, preoccupato per le condizioni del circuito dove a settembre si correrà il Gran Premio d’Italia. E pensare che sarebbero bastate poche migliaia di euro per costruire un impianto di drenaggio sotto a quella parabolica, che invece, dopo piogge abbondanti e calura estiva, spingeva l’acqua verso la superficie creando bolle che spuntavano come funghi.

L’ultimo controllo ufficiale fu svolto il 3 maggio, “a bordo di un’automobile a passo d’uomo”. Ma in molti sapevano e tacevano, sperando che le bolle non riaffiorassero. E invece, come hanno potuto appurare i finanzieri, coordinati dal pubblico ministero brianzolo Walter Mapelli, ecco il video, che pubblichiamo in esclusiva, dove si vede che le bolle si gonfiano e sprigionano acqua, anche in una giornata di sole.

I lavori per le modifiche strutturali partiranno a giorni, perché a settembre sia tutto pronto. Ma le nubi che si addensano sull’autodromo di Monza non sembrano destinate a diradarsi. Nel mirino della Finanza infatti, che già stanno conducendo le indagini per reati fiscali e turbativa d’asta, sono finiti criteri di assegnazione dei circa mille biglietti omaggio che vengono emessi ogni gran premio. E con il consiglio d’amministrazione spaccato e le prenotazioni delle scuderie che vanno a rilento, il prossimo gran premio rischia di essere l’ultimo di una gestione che ormai pare fallimentare sotto molti aspetti.

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Giorgio Sturlese Tosi

Giornalista. Fiorentino trapiantato a Milano, studi in Giurisprudenza, ex  poliziotto, ex pugile dilettante. Ho collaborato con varie testate (Panorama,  Mediaset, L'Espresso, QN) e scritto due libri per la Rizzoli ("Una vita da  infiltrato" e "In difesa della giustizia", con Piero Luigi Vigna). Nel 2006 mi  hanno assegnato il Premio cronista dell'anno.

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