Il Vangelo secondo Cassano: Galliani, i manipolatori e i lecca...
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Il Vangelo secondo Cassano: Galliani, i manipolatori e i lecca...

Se Moratti gli aveva raccomandato prudenza ha perso tempo. Guida alle verità di Fantantonio con un nemico giurato: il Milan che lo ha scaricato

Se i prossimi due anni all'Inter saranno all'altezza della prima mezz'ora Antonio Cassano lascerà un segno nella storia recente nerazzurra. Il suo sbarco ad Appiano Gentile ha avuto l'impatto di un meteorite. Solo una volta si era sentito qualcuno parlare del cugino e nemico storico come il barese. Senza mai nominarlo per nome (Galliani) ma demolendolo a sassate. Lo aveva fatto Jose Mourinho usando l'arma del sarcasmo e vestendo le accuse e le polemiche con la seta dell'ironia. Cassano no.

E' andato diretto all'obiettivo e si può scommettere senza troppo timore che i suoi primi trenta minuti da giocatore dell'Inter (seppure dietro a un microfono) non saranno dimenticati negli archivi a lungo. Anzi. Quella che segue è la raccolta del detto (e non detto) del barese. Da collezione. E già si attende con impazienza il giorno del primo derby.

GALLIANI L'INNOMINATO E LE PROMESSE MANCATE - "Io avevo detto se sbaglio sono da rinchiudere al manicomio. Siccome non ho sbagliato io ma qualcun altro che sta sopra l'allenatore, qualcuno che faceva tanto fumo e poco arrosto a me non andava bene. Faceva il furbo e sono dovuto andare via..". E ancora: "Rinnovo e promesse mancate? Si era parlato... Chiedetelo a lui che è bravo a girare le carte in tavola. Dirà che non è vero, che non aveva promesso niente... Andava d'accordo solo con la gente che gli leccava e io non sono bravo a leccare. Io sono io e basta. Già dall'estate dello scudetto. Aspetta... Aspetta.. Domani... Io sto ancora aspettando..."

"CONTAVO COME IL DUE A COPPE E BRISCOLA A BASTONI" - "Per Allegri ero come il due a coppe e briscola a bastoni. Mi diceva che non mi poteva promettere niente e va bene... Fammi sentire importante. Ma visto che l'aria era quella dovevo cambiare". Ma anche: "Sono uno spirito libero in base a chi ho davanti. Qualche allenatore è giusto che lo ascolto, qualche altro che fa il furbo non lo ascolto..."

"QUANDO SONO ANDATI VIA THIAGO E IBRA..." - "Quando sono andati via Thiago Silva e Ibra ho capito com'era l'andazzo e ho chiesto di andare via... Con Ibra mi sento ogni due-tre giorni ma tengo per me quello che dice".

"SOPRA IL CIELO C'E' L'INTER..." - "La frase 'sono arrivato al Milan e sopra il Milan c'è solo il cielo'? Ero convinto di rimanere lì... Dopo il cielo c'è l'Inter. Va bene?"

LO SFIZIO NAGATOMO - All'inviato di Al Jazeera: "Tu da dove vieni? Arabia Saudita? No dal Qatar... Tu sei del Qatar? Avevo un'offerta dal Qatar, molto importante... Ma l'Inter era la squadra che tifo e mi hanno voluto tutti all'unanimità anche i compagni. Poi sono venuto qua anche per uno sfizio: Nagatomo. Era un pallino... In Qatar mi davano soldi importanti ma voglio fare il Mondiale e devo stare in un campionato importante e mettermi in gioco".

PRANDELLI E I MANIPOLATORI - "Con lui ho un rapporto schietto. Se sto bene il posto ci sarà sempre. Se sarà possibile farò di tutto per giocare in nazionale, se deciderà altre cose non ci saranno problemi ma l'importante è che lui me lo spieghi. L'esclusione contro l'Inghilterra? Tanti che remavano contro di me facevano passare tanti messaggi. Io e Prandelli abbiamo parlato. Si sono inventati tante cose, ma va bene. Per chi manovra i giornalisti è giusto così".

Passo e chiudo. Se segna e fornisce assist come parla l'Inter avrà modo di divertirsi, altrimenti si preannuncia tempesta. In fondo non sono passati nemmeno due anni dagli slogan che accompagnarono il suo sbarco sul pianeta Milan. Ma questo è Cassano. Prendere o lasciare. Moratti ha preso.

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Giovanni Capuano