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Il Real più forte del Barcellona e della maledizione del Bernabeu: vittoria e Supercoppa

Dominio 'blanco' dopo 1573 giorni senza vittoria. Per Mourinho titolo numero 20. Messi e Ronaldo, gol da record. Vilanova perde dove Guardiola non era mai caduto

Anche le maledizioni prima o poi finiscono. Anche quella del Bernabeu per il Real Madrid che in casa sua non riusciva a battere il Barcellona da 1573 giorni (quattro stagioni) e che l'ha fatto al momento giusto portandosi a casa la Supercoppa spagnola. Successo pesante perché, oltre a spezzare il sortilegio, per la prima volta mostra una squadra superiore agli eterni avversari ben al di là del 2-1 finale. Vilanova non è ancora Guardiola (che qui non aveva mai perso) e Mourinho ha trovato forse la chiave per entrare nel gioco del Barcellona.

La gara si è decisa in fretta. Pressing asfissiante dei 'blancos' all'inizio e due errori difensivi imperdonabili hanno lanciato in rete Higuain (minuto 11 su liscio di Mascherano) e Cristiano Ronaldo (minuto 18 con la complicità di Piquè e Victor Valdes). Considerato che Adriano si è fatto espellere prima della mezz'ora per fallo da ultimo uomo è quasi un miracolo che il Barca sia rimasto in partita fino alla fine grazie alla punizione magia di Messi in chiusura di primo tempo.

Non bisogna farsi trarre in inganno, però: quello della Pulce è stato l'unico tiro nello specchio della porta e uno dei 3 tentati dal Barcellona insolitamente intimorito dal pressing alto del Real Madrid che Mourinho aveva caricato a dovere dopo l'orribile sconfitta di Getafe. Nella ripresa occasioni da una parte e dall'altra, ma vittoria e trofeo sono rimasti al Real.

Al termine Mourinho in silenzio ha lasciato spazio al vice Karanka. Per lo 'Special One' è il successo numero 20 in carriera, la quarta Supercoppa in quattro paesi differenti: meglio anche del maestro Robson. Era il 'titulo' cui teneva meno ma gode di sicuro come Cristiano Ronaldo in rete per il 5° 'clasico' consecutivo alla pari del fu Zamorano. Leo Messi è arrivato a quota 15, miglior marcatore della storia del Barcellona e a tre passi dal record di 18 gol di Alfredo Di Stefano.

E Vilanova? Non è ancora Guardiola e lo sa: "Sono orgoglioso della squadra perché abbiamo giocato in dieci per tutta la seconda parte e abbiamo creato comunque almeno cinque occasioni da gol". Vero, però Pep al Bernabeu non aveva mai perso (cinque vittorie in sette partite) e il Barca ha comunque mostrato qualche crepa soprattutto nella fase difensiva. Ha esordito Song così come Modric. Coriandoli di agosto che si rivedranno più avanti quando magari verrà meno anche il fair play che ha tenuto i giocatori sconfitti in campo mentre il Real riceveva la coppa. Gesto che è piaciuto a Casillas che l'ha sottolineato. Al Napoli saranno fischiate le orecchie?

Reuters

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Giovanni Capuano