Il Giro d'Italia di Elia Viviani
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Il Giro d'Italia di Elia Viviani

Tutte le emozioni e sensazioni del campione della Cannondale che ci racconterà giorno per giorno la sua corsa "rosa"

Tra i protagonisti del Giro d'Italia 2013 c'è Elia Viviani, velocista classe 1989 che farà parte del team Cannondale Pro Cycling. Dopo aver vinto un campionato europeo, dieci campionati italiani e una medaglia d'argento ai campionati del mondo il corridore veronese sarà la voce di Panorama.it al Giro 2013. Retroscena, emozioni e sensazioni in vista delle gare per un diario esclusivo raccontato giorno dopo giorno.

Manca poco al via, che emozioni provi?

Sicuramente per me il Giro d'Italia è l'appuntamento più importante di questo 2013. Sono in condizioni buone dopo le classiche del Nord e penso che i risultati si vedranno, non ho avuto intoppi e problemi di salute, ho avuto un avvicinamento al Giro esattamente come speravo. Le aspettative sono alte, tanti si aspettano qualcosa da me e io voglio fare di tutto per rispettare le attese. Vincere almeno una tappa potrebbe essere un obiettivo concreto. Ho cercato le tappe per velocisti sicuri, il sogno sarebbe potermi giocare tre tappe: la volata di Napoli, quella di Treviso e poi l'ultima di Brescia che sarebbe la chiusura perfetta.

Come si vive una corsa del genere?

Una gara unica, dopo la Vuelta è un passo ancora più grande per la mia carriera. Correre il Giro per un italiano è il massimo, una situazione particolare con il pubblico che parla la tua lingua, la gente che ti incita quotidianamente. Le emozioni sono tante ma le so gestire bene.

Cosa temi di più?

Mi preoccupa l'ultima settimana che è sempre studiata per gli scalatori e per decidere la classifica generale. Dopo la cronoscalata di Mori ci sono due tappe che sono importantissime per la generale e saranno dure per me, non sarà facile tagliare il traguardo. Per il resto c'è voglia di arrivare a Brescia e la consapevolezza di poterlo fare.

Quali sono gli ostacoli più difficili di una gara a tappe?

Sta tutto nel selezionare bene le tappe a cui si punta e poi spendere il meno possibile nelle altre. Risparmiare le forze e cercare sempre di arrivare al traguardo. Ci sono tappe con tanto dislivello che mettono in difficoltà i velocisti come me, per questo motivo organizzare bene gli sforzi è alla base, poi ho dei compagni validi al mio fianco...

Come ti trovi con la squadra?

E' la prima squadra che mi ha cresciuto e che ha creduto in me fin da quando ero nelle giovanili. Quest'anno siamo diventati un po' più internazionali grazie al nuovo sponsor ma restiamo una grande famiglia che passa 200 giorni l'anno insieme in giro per il mondo. E' un ambiente tranquillo, è la squadra che va bene per me e faccio fatica ad immaginare un futuro altrove.

Come sarà la tua giornata tipo al Giro?

Tra una tappa e l'altra è sempre routine, ci sono due pasti, uno pre-tappa e poi uno alla sera. Le uova e il prosciutto concludono la nostra alimentazione pre-gara, un argomento che approfondiremo nel prossimo post. La nostra base è il bus dove ci rinfreschiamo e ci cambiamo, poi dopo la tappa si va in hotel, il posto dove cerchiamo la tranquillità a fine giornata. Dopo il massaggio defaticante si chiacchiera con i compagni di fronte ad un thé o ad una camomilla, fare gruppo è importante e il nostro team tiene molto a vederci parlare tra noi piuttosto che al cellulare. Serve per restare uniti e conoscersi meglio, un fattore che in gara può essere determinante.

A tuo modo di vedere chi saranno i favoriti di questa edizione?

Per la classifica generale sarà sfida Wiggins - Nibali: Vincenzo è un fuoriclasse e credo che alla fine potrebbe anche spuntarla. Per il podio c'è una bella lotta, con il fiato sul collo ai due favoriti metto Hesjedal.

Guardando le tappe quali sono quelle che ti stimolano di più e quelle che ti preoccupano maggiormente?

Mi preoccupano le tappe dalla cronoscalata di Mori in poi. Invece ho molti stimoli per la prima a Napoli, per la tappa di Treviso e per l'ultima a Brescia. Speriamo di arrivarci!

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Matteo Politanò