Il bacio di giuda, lettera a Reto

Il bacio di giuda, lettera a Reto

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Caro Reto, non so se andrai al Genoa, ma questo post mette le mani avanti ed è uno spunto per parlare di un argomento che è a cuore di chi ama il calcio, non solo la Sampdoria. A dire la sincera verità non mi dà fastidio il tuo possibile trasferimento ai cugini, sei un professionista, il tuo lavoro è calciare un pallone. Esattamente come Delneri hai fatto una scelta ovvia, monetizzare gli anni in cui lavori in questo circo fatto di spese folli, rapporti finti e spesso tanta, troppa ipocrisia. Eri arrivato alla Sampdoria senza un ruolo preciso, per tanti “eri buono” ma fin dalle prime settimane non si capiva dove potessi giocare realmente. Delneri ti ha inventato terzino, sfruttando il tuo bel sinistro e dandoti la possibilità di essere protagonista in un campionato importante, di giocare con la tua nazionale e guadagnarti dei corteggiatori tra i grandi club.

Non conosco le dinamiche del rinnovo, le posso immaginare. Tu che vuoi di più, la società che lima verso il basso, Marotta che ti dice “aspetta che se vado alla Juventus ne parliamo”. Te ne sei andato male, pensando che il futuro in una “grande” fosse grande. Ti hanno dato la tuta, la borsa e una pacca sulla spalla, ma dentro la borsa ci hanno infilato anche un biglietto di sola andata con un bel “ciao”. Scaricato e finito in Turchia, un campionato interessante che però… Beh, capiamoci. Dopo hai scelto la Russia e il Lokomotiv di Mosca, ennesima soluzione che sembra vagamente (ma sono solo ipotesi) una scelta di comodo e non di vita. 4 partite in un anno e poi ciao, il contratto lo hai portato a casa e sei tornato a bussare a Torino. Ora che hai perso mercato e valore stai pensando che la scelta giusta sia tornare da Delneri, l’unico che ti ha valorizzato a dovere (anche se alla Juventus il biglietto per la Turchia nella tua borsa ce lo ha messo lui, lo sai?). Scelta opportuna, rispettabile se vista con l’occhio cinico di chi capisce i tuoi interessi. Non ti porto rancore per il fatto che diventerai un giocatore del Genoa, la vita è la tua.

Quello che non ti fa onore e ti svaluta realmente non è però un campionato in Russia, né aver vestito la maglia della Juventus. Quello che ti frega è una foto, la foto di un bacio, il bacio alla nostra maglia. In un bacio vivono mille sentimenti, mille significati, i baci non si danno a caso. Il bacio è il più eccitante mezzo di comunicazione che l’umanità abbia inventato. Baciare ti lega ad una persona, baciare una maglia ti lega a tante persone. Quel simbolo che tu hai portato sul petto per quattro anni è stato l’emblema del tuo datore di lavoro ma dopo quel bacio hai deciso di rendere conto del tuo rapporto con la Sampdoria a tutta una gradinata. Per questo motivo il tuo trasferimento al Genoa, se davvero si concretizzerà, ti renderà una persona da non rispettare. E questo non è il crudele ragionamento di un malato di calcio ma l’inevitabile punto di vista di chi crede che dietro questa triste macchina da soldi chiamata calcio esistano ancora valori e passioni da difendere. Il bacio dovrebbe essere un’erba spontanea, non una pianta da giardino. Tanti cari auguri Reto.

Ps: Quando ho scritto questo pezzo la trattativa per Ziegler sembrava sul punto di essere chiusa. I recenti fatti hanno cambiato la situazione, ad ogni modo non me la sentivo di cestinare tutto. E grazie a Francesca De Mattei per lo spunto.

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Matteo Politanò