Ibra, firma d'oro. Ora è pagato come Messi e Ronaldo
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Ibra, firma d'oro. Ora è pagato come Messi e Ronaldo

Contratto da tre anni a 13 milioni di euro netti più bonus e gestione dei diritti d'immagine. Scala la classifica degli stipendi più pesanti del calcio europeo in attesa che imiti i due grandi di Spagna anche in Champions League...

Almeno sulla carta ora Zlatan Ibrahimovic può dire di valere quanto Messi e Cristiano Ronaldo. Merito del lavoro del suo procuratore Mino Raiola e della ricchezza senza limiti degli sceicchi che hanno deciso di fare di Parigi la capitale europea del calcio e che per strapparlo al Milan insieme a Thigo Silva non hanno badato a spese. L'accordo sottoscritto nella sede del Psg al Parc des Princes proietta lo svedese in cima alla classifica alla pari proprio con i suoi avversari di questi anni nella corsa al Pallone d'Oro.

Zlatan guadagnerà 13 milioni di euro netti più qualche bonus per le prossime tre stagioni. In tutto oltre 40 milioni di euro (netti) cui si aggiungeranno i diritti di immagine e commercializzazione che sarà l'entourage del giocatore a cercare di valorizzare al massimo. Nessun avrà una busta paga più pesante della sua. Non al Psg e nemmeno in giro per l'Europa dove gli stipendi top erano quelli di Cristiano Ronaldo (13 milioni netti dal Real Madrid) e Leo Messi (11 milioni più bonus facili fino ad arrivare a quasi 13).

La firma sotto il contratto proposto da Leonardo è, insomma, di quelle d'oro. Non che prima Ibrahimovic versasse in miseria avendo guadagnato nel corso della carriera almeno una settantina di milioni solo in ingaggi. Però il valore simbolico è forte anche perché mette Zlatan alla pari di giocatori che in Europa hanno vinto tutto a partire dal Pallone d'Oro e che sono considerati i migliori proprio per la loro capacità di essere decisivi nei momenti che contano. Messi è l'uomo dei record: 3 Champions League, 2 Mondiali per club e tre volte il Pallone d'Oro più un Fifa World Player. Cristiano Ronaldo una Champions League, un Mondiale per club, un Pallone d'oro e un Fifa World Player. Proprio il contrario di quanto capitato sin qui allo svedese, spesso criticato per i suoi flop in Champions tanto da farne quasi un'ossessione.

Il viaggio che si immagina senza ritorno a Parigi, avendo Ibra ormai superato i trent'anni, gli consentirà anche di scalare posizioni importanti nella classifica dei guadagni complessivi dominata proprio da Messi e Ronaldo insieme a Beckham. Proprio questi numeri spiegano la portata dell'accordo di Raiola con il Psg. Tanto per fare un esempio, Leo Messi ricava solo un terzo della sua ricchezza dallo stipendio che gli gira il Barcellona. Il resto (circa 21 milioni di euro a stagione) arriva da pubblicità e sfruttamento dei diritti di immagine. Lo stesso succede a Beckham (4,8 mln dai Galaxy e 26 di diritti commerciali) e Cristiano Ronaldo (13 mln dal Real Madrid e oltre 15 dalla pubblicità). Icone mondiali che si sono trasformate in aziende di se stessi.

Ora Ibra, che nell'ultima classifica pubblicata da 'France Football' era all'undicesimo posto con 14,5 milioni di euro (12 dal Milan e 2,5 da altre fonti) superato anche da Rooney, Aguero, Fernando Torres, Kakà e Lahm oltre che dal camerunense Eto'o col suo ingaggio da 20 milioni di euro fuori da ogni limite, avrà modo di lavorare sodo sulla seconda voce del suo fatturato. E c'è una curiosità in più che renderà quella di Zlatan la busta paga più pesante in assoluto d'Europa. Mentre Cristiano Ronaldo godrà insieme al Real Madrid ancora per due stagioni degli effetti della 'Ley Beckham' con tassazione al 24% (e dunque al lordo il suo stipendio pesa per circa 16 milioni sul bilancio di Perez), Ibrahimovic incorrerà nella stretta fiscale del governo Hollande che ha previsto tasse per il 75% sui redditi oltre il milione di euro. Al Psg, dunque, la paga di Ibra costerà 22,7 milioni. Altro che il contributo di solidarietà su cui calciatori e presidenti hanno litigato in Italia un estate fa.

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Giovanni Capuano