I 100 giorni di trionfi degli sportivi britannici
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I 100 giorni di trionfi degli sportivi britannici

Dalla Champions League agli Us Open, il dominio degli atleti UK

Sul tetto del mondo in 100 giorni. La Gran Bretagna sportiva, quella dell’unione degli intenti in campo e sulla pista al di là delle divisioni politiche e storiche, ha fatto letteralmente man bassa di premi e riconoscimenti nei grandi appuntamenti degli ultimi tre mesi. Una scorpacciata assolutamente non prevista e straordinaria che ha riportato il sorriso sulle labbra degli appassionati del Regno Unito, che da tempo attendevano un simile filotto di successi.

L’estate d’oro dello sport made in Uk inizia in una serata di fine maggio.

All’Allianz Arena di Monaco di Baviera, feudo e casa dei rossi del Bayern, scendono in campo le due squadre che sono riuscite ad arrivare fino in fondo alla Champions League, il trofeo dei campionissimi del pallone continentale. Nessun dubbio tra i bookmakers e gli addetti ai lavori circa la formazione favorita. Vincerà certamente il Bayern, il Chelsea in confronto è poca cosa, dicono tutti. E in effetti, il copione della gara rispetta le previsioni della vigilia. I tedeschi tengono in mano il pallino del gioco e costringono gli avversari a giocare di rimessa. Tutto facile, quindi. Presto o tardi il gol arriverà. Infatti, arriva. Minuto 83, segna Muller, partita finita? Manco per sogno. A quattro minuti dalla fine, pareggia Drogba. Si passa ai supplementari, poi ai rigori. Il Chelsea arranca, infine prende il volo. E si aggiudica la coppa più importante della stagione. Di Matteo, tecnico per caso dei Blues, diventa l’uomo da copertina.

Cambio di scena. Dal calcio al ciclismo su strada. Storia del Tour de France, uno dei tre grandi giri della stagione. Il team Sky ha fatto lo squadrone, vuole vincere a tutti i costi. Piazza ai nastri di partenza sua maestà delle volate Mark Cavendish, missile nato e cresciuto all’Isola di Man e naturalizzato inglese, e gli affianca due fenomeni che hanno i numeri per cominciare a vincere sul serio: Bradley Wiggins, già un grandissimo del ciclismo su pista, e Chris Froome, 2° nella Vuelta dell’anno precedente. La miscela esplosiva funziona praticamente da subito. Cavendish vince tre tappe e si esercita da gregario. Froome tira come non mai e Wiggins diventa stella. Si piazza al comando della corsa il 7 luglio e non la molla più. Sul traguardo dei Campi Elisi, si compie il mezzo miracolo. Wiggins espugna il Tour, davanti al compagno di squadra Froome. Doppietta Uk che non ha precedenti. Mai nessun inglese era riuscito a far sua la Grande Boucle.

Poi, è tempo di Olimpiadi. Londra accoglie i grandi dello sport internazionale e si prepara a festeggiare i suoi campioni. Che non tardano a sventolare la bandiera della Gran Bretagna sul gradino più alto del podio. Giorno dopo giorno, è un tripudio di gloria e di trionfi per gli atleti di casa. Da Mo Farah nei 5000 e 10000 a Rutherford nel lungo, da McKeever nella canoa ai successi di squadra nel canottaggio, da Joshua nel supermassimi (battuto il nostro Cammarelle) ai successi a pioggia negli sport equestri e nel ciclismo su pista. Fino alla favola dei fratelli Brownlee nel triathlon, di Wiggins nella cronometro (stagione da incorniciare, la sua), e di Murray nel tennis, che si fa grande sull’erba di Wimbledon, stropicciando in finale un irriconoscibile Federer. Alla fine saranno ben 29 le medaglie d’oro messe al collo dei protagonisti del Regno Unito, dietro a Cina e Stati Uniti. Gran Bretagna mai così in alto ai Giochi olimpici.

Due giorni dopo l’apertura ufficiale delle Olimpiadi, è già ora di ritornare a brindare per gli appassionati britannici. Sì, perché sul circuito di Hungaroring, in occasione del Gran premio d’Ungheria, valido per il Mondiale della Formula 1, Hamilton fa grande la McLaren conquistando la sua terza gara della stagione. E non è finita qui. Perché al ritorno delle vacanze, i motori della F1 continuano a parlare inglese. Prima al Gp del Belgio con Jenson Button, che vince pole e gara. Poi, ancora con Hamilton al Gp d’Italia di qualche giorno fa. Un triplete che rinnova la potenza del Regno Unito anche nelle quattro ruote. E che mette in crisi la Ferrari, che ora con Alonso sa di non poter più sbagliare.

I 100 giorni d’oro dello sport Uk non si concludono a Monza, bensì a New York. Già, perché la scorsa notte, l’altro grande top player 2012 della Union Flag, vale a dire Andy Murray, ha sbancato alla ruota degli Us Open, l’ultimo grande Slam della stagione. Il tennista di Glasgow ha liquidato Novak Djokovic in una finale da record giocata in 5 lunghissimi e straordinari set. E’ il primo Slam della sua carriera. Lo scozzese si laurea campione del cemento. Dopo il trionfo olimpico sull’erba di Wimbledon, un’altra ragione per brindare a un trimestre ricco di gioie senza fine.  

Da italiani non ci resta che capire il perché di questo successo e, perché no, "rubargli la ricetta".

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Dario Pelizzari