Sylvain Guintoli ed Eugene Laverty: intervista doppia alla super coppia Aprilia
Che tipi sono i due migliori rider del campionato? Lo scopriamo in questa intervista doppia
Uno adora la pasta all'arrabbiata, l’altro potrebbe diventare giornalista; uno si definisce "testardo", l'altro è rilassato. Uno è in testa alla classifica del Mondiale Superbike, l’altro lo tallona a una manciata di punti. Entrambi, però, guidano magistralmente la RSV4campione del mondo 2012 con Max Biaggi. Conosciamo meglio Sylvain Guintoli, classe 1982, francese, ed Eugene Laverty, irlandese, 26 anni, piloti dell’Aprilia Racing Team.
Si descriva con tre aggettivi
Sylvain Guintoli: Testardo, sensibile, altruista
Eugene Laverty: Sarei uno stupido, se dicessi qualcosa di negativo su di me, no? Quindi vado con i complimenti: rilassato, gentile e timido quanto basta
Un pregio e un difetto del suo compagno di squadra?
SG: La velocità. Eugene è un ottimo compagno di squadra perché è una scheggia. Ma questo non mi rende la vita facile!
EL: Senti chi parla, vai più forte di me. Mi hai rubato la risposta, Sylvain!” (ride, ndr)
Il suo piatto preferito?
SG: Pasta all’arrabbiata
EL: Uno qualsiasi della cucina thai
E il libro?
SG: Il codice Da Vinci. Non leggo spesso, devo essere sincero, ma il libro di Dan Brown l’ho divorato
EL: Sto leggendo Open di Andre Agassi; è una storia incredibile, molto coinvolgente
Il look con cui si sente più a suo agio?
SG: Senza niente addosso! (ride, ndr). Quando tolgo la tuta, vesto casual, mi piace stare comodo: T-shirt, jeans e sneakers
EL: Semplice, pratico, sportivo. E senza scarpe: se potessi, andrei in giro scalzo o con le infradito
La sua donna ideale?
SG: Eccola qui: Caroline! (indica la moglie, ndr). Se devo dire un altro nome, non è niente male Scarlett Johansson
EL: Mi piace Kate Beckinsale
Non sopporta le ragazze che…?
SG: Si incollano. Detesto le persone asfissianti, uomini inclusi
EL: Sono agitate. Mettono ansia
Se non fosse un pilota, quale mestiere farebbe?
SG: Non ne ho idea. Ho iniziato talmente giovane a montare in sella che non ho mai fatto altro. E non sono capace di fare niente altro. Proprio niente, sul serio
EL: Mio padre era un ingegnere, credo lo sarei diventato anche io. Quando appenderò il casco al chiodo vorrei dedicarmi al giornalismo: adoro leggere e scrivere, infatti tengo un blog sul mio sito ufficiale
La prima cosa che fa quando si sveglia?
SG: Faccio finta di dormire, così si alza Caroline per preparare i nostri tre figli: anche se sento i bambini parlare e girare per casa, me ne resto tranquillo a letto ancora un attimo
EL: La colazione, per fare il pieno di energia per l’allenamento
L’ultima cosa che fa prima di addormentarsi?
SG: Penso alla prossima gara
EL: Guarda un po’ di Tv oppure leggo, così non penso alla moto!
Il circuito che ama di più?
SG: Phillip Island per l’atmosfera: tra l’oceano e il paesaggio da cartolina è una pista unica. Però, adesso che guido l’Aprilia, devo dire che quello di Monza ha guadagnato un sacco di punti: è il tempio della velocità e, sulla RSV4, mi ha regalato emozioni fortissime
EL: Portimäo. I continui cambi di pendenza lo rendono davvero spettacolare
Ha un motto?
SG: No. In compenso, ho un’infinità di riti scaramantici che ripeto a ogni round e altri gesti che evito. Sono molto superstizioso ma soltanto quando sto nel paddock. Questa manie in sequenza sono diventate un’ossessione, una malattia (la moglie sorride e conferma, ndr). Il primo che mi viene in mente? Nei weekend di gara mi appiccico senza ragione un paio di cerotti sul braccio destro
EL: Più di uno. "Lavora per vivere, non vivere per lavorare", "Divertiti sempre" e "Non fare drammi per delle sciocchezze"
Dei tatuaggi?
SG: Nessuno
EL: No, però ho diverse cicatrici sparse, quelle sì che sono tatuaggi autentici, altro che disegni!
Qualche paura?
SG: Zero
EL: Sì ma riesco a dimenticarle o, almeno, ignorarle. Ho sempre voluto provare lo skydiving ma continuo a rimandare perché l’altezza mi mette un po’ di panico; però, sono sicuro che un giorno riuscirò a superare il mio blocco e fare questa esperienza
La prima cosa che le viene in mente con la parola “Italia”?
SG: La moto. Sono molto legato all’Aprilia, ne ho guidate parecchie, a cominciare dallo scooter elaborato che montavo a 14 anni nel campionato francese
EL: Il caffè. Il migliore del mondo
Cinque musicisti o band che ascolta sull’iPod?
SG: David Guetta, AC/DC, Norah Jones, Leona Lewis - anche se mia moglie mi prende in giro, per me è bravissima - e Tracy Champan
EL: Ed Sheeran, Mumford and Sons, Oasis, Snow Patrol e Kids in Glass Houses
La sua casa brucia: cosa salva?
SG: I miei figli e mia moglie
EL: Il computer. Ormai è diventato indispensabile, contiene la nostra vita
Cosa non manca mai nel suo frigorifero?
SG: La marmellata di fragole
EL: A rischio di passare per banale, una lattina di Monster (la bevanda energetica di cui è testimonial, ndr)
Il complimento come pilota che ha ricevuto e ha apprezzato di più?
SG: Quello di Aligi (Deganello, suo capo tecnico da questa stagione, prima mentore di Marco Simoncelli e poi responsabile del box di Max Biaggi, ndr): ha detto che non sono un rompiscatole - di solito i piloti lo sono - e che gli ricordo i rider di una volta
EL: Sono stato felice di sentirmi dire che lotto fino alla bandiera a scacchi e in pista non mollo mai
E come uomo?
SG: Che sono un bravo papà
EL: Che sono genuino
Un sogno che spera di realizzare presto?
SG: Il primo ho la certezza che si realizzerà: tra qualche mese uno nascerà il nostro quarto figlio. O figlia: vogliamo che il sesso resti una sorpresa. Il secondo è conquistare il mio Mondiale SBK
EL: L’unico desiderio è laurearmi finalmente campione del mondo. Mi sono piazzato secondo troppe volte; credo sia giunto il momento di vincere un titolo