Gran finale a Magny Cours: lotta a tre per la vittoria
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Gran finale a Magny Cours: lotta a tre per la vittoria

Due italiani e un britannico a contendersi la vittoria del Campionato

Biaggi, Sykes e Melandri: sono loro i top rider a contendersi la vittoria finale del Campionato di quest'anno. Il pilota romano guida, rispettivamente, con 30 punti e mezzo e 38 punti e mezzo di vantaggio sui 50 disponibili e può pertanto optare per una strategia accorta, limitando i rischi e tenendo a bada i suoi due contendenti alle spalle.

Per certi versi sembra di ripercorrere le battute finali della stagione 2009: in quella circostanza, a contendersi lo scettro erano Ben Spies e Noiyuki Haga sul circuito di Portimão. Tra i due c'erano 10 punti di distacco e, nonostante partisse indietro, riuscì a beffare il rivale giapponese e a portare a casa il titolo.

Ma ancora più simile fu il finale del 2007, con Toseland che si presentò a Magny Cours con 29 punti di vantaggio su Biaggi (che allora correva in sella alla Suzuki) e 33 su Haga. Ad avere la meglio fu il pilota britannico che tuttavia, nonostante il vantaggio sugli avversari, chiuse con una differenza di una manciata di punti. Lo stesso "pianista", peraltro, era già stato  protagonista di una vicenda simile nel 2004, l'anno del suo  primo titolo Mondiale, quando arrivò all'ultima gara della stagione con altri tre piloti racchiusi nell'arco di 41 punti.

La resa dei conti combattuta fino all'ultima gara tuttora più nitida nella memoria di ogni appassionato è però quella che ha visto  protagonisti Colin Edwards e Troy Bayliss il 29  settembre del 2002, i quali, dopo aver battagliato ad armi pari per tutta la stagione, si contesero la vittoria finale nelle due manche di Imola, dominate entrambe dal texano con 11 punti di distacco su Bayliss.

IL PRONOSTICO - Per provare a immaginare chi dei tre lascerà il tracciato francese con in mano il trofeo finale, ci affidiamo alle previsioni dei bookmaker, scandagliati anche questa volta dal nostro esperto Gianluca Ferraris: "Anche se l’esito dell’ultima prova (e di conseguenza quello finale del mondiale Sbk) sono ancora in bilico, i bookies sembrano avere pochi dubbi e puntano tutto, o quasi, su Max Biaggi. Chi scommette presso uno dei principali operatori sulla pole del pilota romano incasserà, in caso di pronostico azzeccato, da 1,4 a 2,5 volte la posta, mentre chi punterà su Melandri si aggiudicherà, eventualmente, un moltiplicatore da 3 a 4.

Biaggi è favorito anche per quanto riguarda il passaggio sotto la bandiera a scacchi di Magny Cours in Gara 1 e Gara 2: tutti i principali operatori  lo quotano appena sopra la pari seguito, nell’ordine, da Skyes, Melandri, Guintoli e Hopkins".

LE GOMME - Dal fornitore unico del Campionato ci arriva invece il quadro sulle gomme che i piloti avranno a disposizione per le due gare di Magny Cours. "Si tratta - ci spiega Giorgio Barbier, Race Director Pirelli - di tre soluzioni (per l'ultima volta da 16,5") slick all'anteriore e altrettante al posteriore, oltre ovviamente alle intermedie e alle rain. Per  l’anteriore porteremo 2 SC1 e 1 SC2.

Nel primo caso, potranno  infatti scegliere la N1159 come SC1 di riferimento, utilizzata in tutti  i round corsi finora in questa stagione, o la  P1280 come soluzione SC1 alternativa di sviluppo introdotta per la  prima volta a Donington ed usata anche a Misano Adriatico, Aragòn, Brno,  Silverstone, Nürburgring e Portimão perchè in grado di offrire più grip  in caso di basse temperature. Terza ed ultima  opzione la P773, soluzione SC2 mid-hard, messa a disposizione in tutte  le gare di questa stagione.

Per il posteriore invece Pirelli porta 1 SC0  e 2 alternative in mescola SC1. La SC0 è la R548 che ha debuttato a  Misano ed è stata portata anche nel round di  Brno e recentemente in quello di Portimão. Le due SC1 sono la P1060 che  è stata messa a disposizione in tutte le gare del 2012 tranne Monza e  Mosca, e quella di sviluppo, la R302, introdotta nei test di Imola di  aprile e poi utilizzata a Donington, Miller,  Aragòn, Brno, Silverstone, Mosca, Nürburgring e Portimão".

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Luciano Lombardi