Gp Singapore, la Formula 1 corre di notte
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Gp Singapore, la Formula 1 corre di notte

Sulla pista di Marina Bay, il via alle ore 20 locali, caso unico in tutto il calendario. Sabbatini (Autosprint) spiega le logiche della corsa

Dall'Italia a Singapore. Dal giorno alla notte e non è un modo di dire. La Formula 1 lascia l'Europa e torna in Asia per il gran premio numero 14 del calendario. Cambia completamente il contesto, si passa dal sole appena accennato di Monza alla luna del Singapore Street Circuit, perché per ragioni televisive la gara inizierà domenica alle ore 20 locali, che corrispondono alle 14 di casa nostra.

In più, e non è una differenza da poco, se la pista di Monza è uno degli autodromi permanenti più antichi al mondo, un tempio dedicato esclusivamente ai bolidi a due e quattro ruote, quella che si trova sulla punta meridionale della penisola malese è senza dubbio unica nel suo genere, perché ritagliata sulle strade cittadine, tra grattacieli e centri commerciali. Come dire, un altro modo di intendere la Formula 1.

Per presentare la gara abbiamo chiesto l'intervento di Alberto Sabbatini, direttore del settimanale specializzato Autosprint, uno dei più autorevoli riferimenti cartacei per chi segue da vicino i numeri e le logiche dei protagonisti del Circus.

Il circuito cittadino di Marina Bay è uno dei più attesi e difficili del calendario. Tante curve (ben 23) e un clima al limite del sostenibile, soprattutto per i piloti costretti nell'abitacolo per 61 giri e 309 chilometri...

In sé e per sé non è un circuito complicato, perché è una via di mezzo tra Montecarlo e Valencia. Una pista con curve a bassa velocità e violente accelerazioni e frenate. Il classico circuito cittadino con curve ad angolo retto che non sono così divertenti da guidare. Ciò che lo rende affascinante è il contesto. Si corre di notte, è l'unica gara in notturna della Formula 1 e soprattutto da quelle parti i piloti usano uno stile di vita diverso. Vale a dire, non cambiano il fuso orario europeo pur essendo a 6 ore di distanza dall'Europa. Quindi, vivono di notte come fosse giorno. Ecco, sono queste due cose che rendono il circuito di Marina Bay unico ed esclusivo.

Nelle quattro edizioni precedenti, doppietta di Alonso, primo nel 2008 e primo nel 2010, quindi successi di Hamilton e Vettel, che l'anno scorso ha sbaragliato la concorrenza sin dalle qualifiche. Cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo weekend?

Singapore è passato alla storia per almeno due episodi controversi. Parlo del 2008. Quell'anno vinse Alonso, ma fece molto discutere l'episodio che coinvolse il suo compagno di squadra Piquet, che andò a muro in una logica preordinata e preorganizzata, fu un sabotaggio vero e proprio, insomma. Una cosa decisa a tavolino che ha fatto scandalo. In quella stessa gara ci fu l'episodio di Massa, che stava vincendo e che si fermò ai box per fare rifornimento. Ripartì con il tubo della benzina attaccato, una fatto tra il drammatico e il ridicolo. Poteva vincere il gran premio, invece si ritirò.

A parte questo, tornando al presente, credo che la Red Bull sia avvantaggiata rispetto alle gare precedenti. Perché è una vettura che ha una grandissima trazione, un certo effetto suolo. E' magari meno favorita su piste molto veloci, come Monza, dove serve la potenza del motore e il loro non è certo il migliore del lotto, mentre sulla pista di Singapore, fatta di frenate, trazione e accelerazione, e soprattutto di aderenza dell'avantreno per voltare, la Red Bull può dimostrare ancora una volta di essere una macchina molto competitiva.

Mancano 7 gare alla fine della stagione e Alonso può contare oggi su un vantaggio di ben 37 punti su Hamilton, secondo in classifica. Lo spagnolo della Ferrari può e deve cominciare a gestire i prossimi appuntamenti, oppure deve continuare a correre il più veloce possibile per tenere a bada gli avversari?

No, non può gestire per un motivo matematico. Tra primo e secondo ci sono 7 punti (ndr, il sistema di punteggio prevede 25 per chi vince, 18 per chi arriva subito dietro) e quindi se Alonso arrivasse paradossalmente sempre secondo con la McLaren sempre prima, lui non vincerebbe il Mondiale. Questo dando per scontato che Hamilton vincesse tutte le gare, naturalmente. In realtà, il vantaggio in classifica non è così grande. 37 punti sembrano tanti, ma non lo sono per niente.

Il problema è un altro. Se la Ferrari è leggermente sfavorita su un circuito, non le arriva davanti un solo pilota. Perché il divario tra le macchine è talmente irrisorio che nello spazio di pochi decimi ne possono passare parecchie. Alonso è molto forte, ma Hamilton e Vettel non sono da meno. Per me, lo spagnolo deve comunque spingere, trovare la condizione ideale per essere competitivo e lottare sempre per raggiungere il podio. La strategia vincente potrebbe essere proprio questa, fare il possibile e pure di più per andare sempre sul podio, sperando naturalmente che gli altri si dividano le vittorie...

La McLaren ha vinto gli ultimi tre gran premi "europei". Come spiegare un filotto di risultati che la dice lunga sulle possibilità della scuderia inglese?

La McLaren è una squadra che ha una capacità di riscossa enorme. Anche quando sbagliano clamorosamente la vettura, riescono in pochi mesi a ribaltare i risultati e le prestazioni, rivoltando la macchina come un calzino. Non è la prima volta che lo fanno. E' andata così anche l'anno scorso. La McLaren non è meno della Ferrari in quanto a capacità di reazione. Non va sottovalutata assolutamente.

Le pagelle dei primi 5 piloti del Mondiale. Voto e due parole per fotografare complessivamente i risultati delle prime 13 corse della stagione...

Alonso - 10. Perché non ha sprecato un'occasione. L'unica volta che non è andato a punti è perché lo hanno travolto. Ha fatto il massimo possibile con una macchina non sempre vincente.

Hamilton - 8. Perché è un pilota velocissimo, ma non riesce ancora adesso a sfruttare al meglio tutte le opportunità.

Raikkonen - 8. Per lui vale il discorso completamente opposto a quello fatto per Hamilton. Sfrutta bene le opportunità, ma non è più un pilota velocissimo. In prova, non riesce mai a qualificarsi tra i primi e compromette la gara partendo dalle retrovie.

Vettel - 9. Voto alto perché la Red Bull quest'anno è una macchina non così competitiva, ma lui è talmente tenace che è ancora in lotta per il Mondiale.

Webber - 7. Perché anche se è messo bene in classifica, non ha mai lo spunto vincente per lottare alla pari con i primi.

Secondo pilota Ferrari per il prossimo anno. Tra tutti i nomi che sono stati fatti, chi vedrebbe bene al fianco di Alonso?

Tutto il teorema Ferrari parte dal fatto che la scuderia del Cavallino pare abbia raggiunto un accordo di massima per avere Vettel nel 2014. La Ferrari ha sempre smentito, ma è una voce che gira da tempo nell'ambiente. Questo pone un problema. Chi verrebbe alla Ferrari per un solo anno? Giovani speranze veloci, come Perez, che io vedrei benissimo al posto di Massa, per la sua carriera e per volontà dei suoi sponsor messicani, non accettano un contratto valido per una sola stagione.

Per il posto in questione andrebbe bene un pilota quasi a fine carriera, ma ancora abbastanza veloce. E infatti, i candidati ideali erano Button e Webber, che però sono già d'accordo con i rispettivi team per il prossimo anno. E allora, per me, invece di confermare Massa di cui si sono visti gli evidenti limiti reali di guida, sarebbe opportuno puntare su uno dei piloti del momento abbastanza giovani che non possano pretendere nulla per il futuro. Parlo di Hulkenberg e Di Resta della Force India, ma pure di Kobayashi della Sauber.

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Dario Pelizzari