Gp Monaco: Rosberg beffa Hamilton. Ferrari seconda con Vettel
Paul Gilham/Getty Images Sport
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Gp Monaco: Rosberg beffa Hamilton. Ferrari seconda con Vettel

Colpo di scena a Montecarlo. Il pilota britannico perde la testa della gara con l'ingresso della safety car

Clamoroso a Montecarlo. A 14 giri dal traguardo, Lewis Hamilton perde la testa della corsa a causa della sosta ai box dopo l'ingresso della safety car. Ne approfittano in due, il collega di scuderia Nico Rosberg, che centra il suo terzo successo consecutivo al Gran premio di Monaco, e Sebastian Vettel, che si difende benissimo dagli assalti della disperazione di Hamilton e sale sul podio per la quinta volta in stagione. Quarto Daniil Kvyat, quinto Daniel Ricciardo, sesto Kimi Raikkonen. 

La sorpresona che determina il podio del Gran premio di Monaco prende forma al giro 64 dei 78 previsti. Il giovane Max Verstappen, intraprendente e spavaldo come soltanto il talento e la giovane età possono suggerire, si arrampica sulla Lotus di Romain Grosjean con l'intenzione dichiarata di regalarsi un minuto di applausi. Il tentativo fallisce clamorosamente all'altezza della Mirabeau alta. Grosjean frena per prepararsi alla curva, mentre Verstappen lo fa con qualche istante di ritardo. Inevitabile il contatto, che spedisce l'impetuoso pilota della Toro Rosso sulle barriere di protezione. Incidente da brividi che si conclude fortunatamente senza problemi per entrambi i protagonisti, pure se tra le maledizioni che l'alfiere della Lotus lancia all'avversario via radio. Fino ad allora, la gara si era trascinata tra qualche sbadiglio e una certezza: soltanto un mezzo disastro avrebbe potuto strappare la vittoria a Lewis Hamilton, che dominava la corsa dalle libere del giovedì. Solo lui, sempre lui. Per 64 giri. Nico Rosberg era staccato di 15 secondi, Sebastian Vettel di qualcosa di più. Insomma, Hamilton e nulla più. Poi, il mezzo disastro.

Entra la safety car per sgomberare la pista dai rottami della Toro Rosso di Verstappenn - decisione legittima e necessaria, a Monaco poco meno di un'abitudine - e la Mercedes, cosa fa? Decide di richiamare Hamilton per il secondo cambio gomme e succede il patatrac. Sì, perché passa la safety car e passano pure Rosberg e Vettel, che affianca e supera la pantera nera britannica all'uscita dalla pit lane. Sorpasso regolarissimo, lo dicono le immagini. Per qualche istante, nessuno, nemmeno gli ingegneri in pista capiscono cosa stia accadendo. Lo capisce poco dopo Hamilton, che con una calma olimpica, davvero insolita per un tipo come lui, chiede notizie ai box. La risposta-ammissione sa di sentenza. E' un errore di strategia grande come una casa, nulla di meno. Un errore che costa una vittoria ad Hamilton e regala il successo a Rosberg, che a Monaco stringe per primo la mano ai reali del Principato per il terzo anno di fila. Come Graham Hill, Alain Prost e Ayrton Senna. Campione tra le leggende. Fortunato, certo, ma a Montecarlo gira così. 

Vettel ringrazia e porge il cappello. Gli va dato merito di aver marcato strettissimo Rosberg per tutta la gara. Poi, la sorte. "Inutile nasconderlo - spiegherà a fine gara il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene - ci è andata bene, ma la Mercedes paga un atteggiamento un po' arrogante". Poco poco, piano piano. Se Vettel entusiasma, Kimi Raikkonen taglia il traguardo col fiatone. Pagava una qualifica tutt'altro che straordinaria e si è trovato a battagliare con le Red Bull per tutta la corsa. A meno dieci giri dalla conclusione, la beffa. Daniel Ricciardo, velocissimo con le gomme supersoft nuove di fabbrica, gli serve uno sgambetto con i fiocchi in curva e lo passa. I commissari di gara dicono che è tutto okay, mentre il finlandese la pensa diversamente e non ha tutti i torti. Chiuderà al sesto posto. Felice come un tricheco a Pantelleria. Il Ricciardo irruento degli ultimi giri strappa la posizione anche al compagno di squadra Daniil Kvyat, ma la scuderia gli chiede la cortesia di sistemare le cose per la gioia di tutti perché il sorpasso è stato viziato da un problema di forma e il pilota australiano dal sorriso facile obbedisce. Kvyat arriva quarto, il suo miglior risultato nella Formula 1. Il primo vero grande hurrà della sua stagione. 

A Monaco fa finalmente festa anche la McLaren, che strappa i primi punti in campionato grazie a Jenson Button, ottavo e diligente nel condurre in porto una monoposto ancora carica di problemi. Lo sa bene Fernando Alonso, che è costretto a lasciare la gara al giro 42 a causa di un guaio ai freni mentre stava lottando per entrare nella top ten. Giornata da dimenticare per le Williams, che hanno dimostrato in gara di aver bucato completamente il weekend. Vallteri Bottas arriva 14°, Felipe Massa 15°. Insieme nello sprofondo.  

La classifica del Gran premio di Monaco
1° Rosberg, 2° Vettel, 3° Hamilton, 4° Kvyat, 5° Ricciardo, 6° Raikkonen, 7° Perez, 8° Button, 9° Nasr, 10° Sainz, 11° Hulkenberg, 12° Grosjean, 13° Ericsson, 14° Bottas, 15° Massa, 16° Mehri, 17° Stevens.

La classifica piloti dopo 6 gare
(prime dieci posizioni)
1° Hamilton, punti 126; 2° Rosberg, 116; 3° Vettel, 98; 4° Raikkonen, 60; 5° Bottas, 42; 6° Massa, 39; 7° Ricciardo, 35; 8° Kvyat, 17; 9° Nasr, 16; 10° Grosjean, 12.

La classifica costruttori dopo 6 gare
(prime cinque posizioni)
1° Mercedes, punti 242; 2° Ferrari, 158; 3° Williams, 81; 4° Red Bull, 52; 5° Sauber, 21.

Prossima gara: 7 giugno, Gran premio del Canada

ANDREJ ISAKOVIC/AFP
Emozioni diverse sul podio: Rosberg ride, Hamilton molto meno

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Dario Pelizzari