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KAZUHIRO NOGI/AFP
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Gp Giappone: Lorenzo la chiama sfortuna, Rossi intelligenza

Botta e risposta tra i due piloti Yamaha al termine della gara. Il maiorchino convinto di essere il migliore, ma il Dottore non ci sta

Uno contro l'altro. Anche a motori spenti. Perché quando in ballo c'è un titolo mondiale il fioretto lascia spesso il posto alla spada. Che diamine, si corre per vincere, non per diventare amici. Sotto il podio di Motegi, sede del Gran premio del Giappone della MotoGp (clicca qui per leggere il post), Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, compagni di squadra nella Yamaha campione del mondo 2015, non se le sono mandate a dire. "Sono stato sfortunato", ha abbozzato il maiorchino. "Irrispettoso", ha risposto il pesarese. Attacco e contropiede. E' l'Italia-Spagna delle due ruote, la sfida più bella che ci potessimo augurare di vedere. E rivedere. 

La gara: Lorenzo sconfitto e abbattuto

Lo spunto per il botta e risposta che colora di rosso fuoco il finale di stagione nasce sul traguardo. Nella quart'ultima tappa del campionato, il pilota maiorchino crolla a dieci giri dalla bandiera a scacchi dopo aver dominato la prima parte della gara. Colpa delle gomme da bagnato, che sull'asciutto si consumano come la cera delle candele. Valentino Rossi guarda e aspetta, mentre alle sue spalle Dani Pedrosa si fa prendere dalla sindrome dello squalo e azzanna entrambi. Lorenzo si arrende due volte. Prima alla furia targata Honda, quindi al saggio di Tavullia, che lo passa senza problemi approfittando di un suo lungo. Lorenzo al tappeto. Sconfitto e abbattuto. Il distacco in vetta alla classifica tra Rossi e lo spagnolo aumenta di 4 punti (da 14 a 18) e si trasforma in un pensiero stupendo in salsa tricolore. Rossi è felicissimo, Lorenzo molto meno.

Lorenzo: "Sono il più veloce". Rossi: "E io ragiono"

"In questo momento sono il più veloce, per moto, velocità mia e concentrazione, ma le circostanze non mi aiutano. Devo pensare alle prossime tre gare per provare a vincerle tutte. Forse la fortuna cambierà". Lorenzo batte i pugni sul tavolo e pretende un segnale dal cielo. Ma incassa, almeno per il momento, la reazione tutt'altro che accomodante del collega di spogliatoio, che prende la mira e preme il grilletto: "Quello che ha detto Jorge mi sembra esagerato. Dare tutta la colpa alla sfortuna è un po' irrispettoso nei miei confronti. Anch'io potrei trovare svariati motivi e scuse. Ne avrei una ventina per tutte le gare di quest'anno. Ma ho un approccio differente". Capito il Dottore? Attacco, contropiede e... palla in rete. Fino al colpo del k.o., una prodezza che fa rima con fuoriclasse: "Potrei dire che ho consumato meno le gomme perché Jorge è partito troppo forte e invece io sono più intelligente e ragiono. Sono stato più bravo a guidare in quella situazione, o forse solo più fortunato". Rossi sorride, ma non troppo.

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