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Gp Azerbaigian, Vettel batte Hamilton (ma perde la guerra di nervi)

Il tedesco allunga nel Mondiale dopo una corsa folle. Scontro e lite con la Mercedes, ecco perché Seb ne esce male

La Ferrari torna a casa da Baku con un risultato soddisfacente dal punto di vista numerico, anche se in coda al Gran Premio più folle della stagione è difficile fare un bilancio tecnico. Ha vinto Ricciardo davanti a Bottas e Stroll, una sorpresa assoluta. Raikkonen è stato costretto al ritiro, ma Vettel ha guadagnato due punticini su Hamilton (quarto e quinto) salendo a +14 in classifica mondiale. Non male, dopo un sabato di prove che delineava una domenica di rincorsa.


Il giudizio sul Gp dell'Azerbaigian, però, non può prescindere da quanto accaduto tra i due sfidanti sotto safety car dopo una ventina di giri. La frenata provocatoria di Lewis che ha costretto Seb al tamponamento e la reazione rabbiosa del tedesco che lo ha affiancato e colpito con una ruotata.

La giuria ha risolto tutto con una penalizzazione per il ferraristi, ma la temperatura è diventata bollente tra accuse e risposte che hanno visto scendere nell'arena anche le due scuderie. Chi ha vinto? Chi ha perso? Quale segnale va colto alla vigilia di una volata lunghissima che occuperà il Circus fino novembre?

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Perché ha perso Vettel (la guerra di nervi)

Sebastian Vettel ha dato una dimostrazione di debolezza nella tenuta psicologica al primo, vero, incrocio con l'avversario. E' vero che la manovra di Hamilton è stata censurabile e avrebbe dovuto essere punita dalla direzione di gara, però, l'immagine del tedesco che rifila una speronata in preda alla rabbia non è quella di un campione che si sente superiore.

E' un po' come il calcetto di Rossi a Marquez in Malesia due anni fa con l'aggravante che là di decideva un Mondiale e a Baku era solo una delle tante tappe della stagione. Un fallo di reazione pagato duramente (senza penalizzazione avrebbe vinto) e che avrebbe anche potuto pagare di più.

Perché ha sbagliato anche la giuria

La Ferrari esce con qualche macchia anche dal punto di vista politico. Bottas su Raikkonen dopo poche curve e Hamilton nella sua frenata anti-Vettel se la sono cavata con meno di un buffetto da parte dei giudici. Una brutta scena e che può far preoccupare proiettata sul resto del campionato in cui i duelli si ripeteranno perché le distanze sono piccolissime.

Anche per questo Arrivabene alla fine era furioso e ha parlato di Colosseo, denunciando il mancato intervento della federazione su Hamilton. Che come carattere è recidivo.

Perché ha perso la Formula Uno

Ultima considerazione sullo spettacolo offerto dal Gp dell'Azerbaigian. Divertente e pieno di colpi di scena, ma anche tecnicamente poverissimo perché si è deciso tra incidenti, collisioni, giri passati dietro la safety car e una lunga sospensione per ripulire la pista.

I soldi sono importanti, ma non sono tutto nemmeno per la Formula Uno che ha bisogno di circuiti funzionali per poter dispiegare il suo divertimento. Ha vinto Ricciardo: applausi. Ma si è trattato di una domenica buttata via. Una roulette senza senso che ha premiato a caso chi ha saputo stare lontano dai guai.

Gp Azerbaigian Baku Ferrari Vettel Raikkonen
Clive Rose/Getty Images
Le Ferrari in pista a Baku nel Gp Azerbiagian - 25 giugno 2017

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