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Gino Bartali al 100° traguardo

Il 18 luglio 1914 nasceva Gino Bartali, tra i più grandi campioni di sempre del ciclismo: le immagini (e le vittorie) di una carriera straordinaria

Gino Bartali (detto "Ginettaccio" o più affettuosamente "Il Nostro") nacque a Ponte a Ema, in provincia di Firenze, il 18 luglio 1914. La sua carriera durò dal 1936 (quando divenne per la prima volta Campione d'Italia) al 1954. Era alto 172 cm, con un peso forma di 70 kg. Religiosissimo, antifascista durante il Ventennio tanto da rifiutare la tessera del PNF, rischiò più volta la propria vita per recapitare a Roma passaporti falsi per gli ebrei e per questo è stato dichiarato "Giusto tra le Nazioni" lo scorso 23 settembre.

Proverbiale il suo dualismo con Fausto Coppi in una carriera che ebbe diversi momenti storici al Tour de France: come il 14 luglio 1948 (poco prima del suo trentesimo compleanno e giorno dell'attentato a Togliatti), quando gli fu chiesto da De Gasperi di vincere la tappa del 15 luglio per mantenere unito il popolo italiano, richiesta che il campione toscano soddisfò appieno per poi vincere la corsa bissando il successo del 1938; o come nel 1949, quando sul Col d'Aspin i tifosi francesi lo aggredirono mentre si trovava in testa e Gino decise di ritirarsi dalla gara. 

Dopo il ritiro, Bartali si dedicò per pochi anni alla carriera di direttore sportivo, preferendo poi dedicare la maggior parte del tempo alla moglie Adriana e ai loro tre figli. Provò anche l'impresa industriale dando il suo nome a una serie di motociclette prodotte a Firenze tra il 1953 e il 1961: le "Moto Bartali", appunto. E nel 1992 si cimentò anche in Tv conducendo "Striscia La Notizia" a fianco di Sergio Vastano. Si spense il 5 maggio 2000: cinque anni dopo il presidente Ciampi gli conferì la Medaglia d'Oro al Merito Civile. 

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"Quel naso triste, come una salita/ quegli occhi allegri da italiano in gita" (Paolo Conte, "Bartali")

Tour de France del 1950. Gino Bartali spunta da una curva sulla salita durante una tappa in montagna.

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Edoardo Frittoli