“Genny a' carogna”, l'ultrà che ha detto sì
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“Genny a' carogna”, l'ultrà che ha detto sì

La finale della Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina si sarebbe giocata grazie al suo assenso. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe il figlio di un capo-clan della camorra

Occupa i primi tre posti delle tendenze Twitter. Il suo nome, meglio il suo nickname, è da ieri sulla bocca di tutti e stamane la foto che lo ritrae sulla grata dell'Olimpico di Roma prima, durante e dopo l'inizio della finale della Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina campeggia sulle prime pagine di buona parte dei quotidiani nazionali. Si chiama Gennaro De Tommaso, ma tra i tifosi partenopei è conosciuto come “Genny a' carogna”. E' una delle figure più rappresentative della Curva "A" del San Paolo, il capo-ultrà cui fare riferimento per le decisioni operative che coinvolgono più o meno direttamente un migliaio di persone. E' stato lui, riconoscibile per il vistoso tatuaggio sul braccio destro, che ha parlato con il capitano del Napoli, Marek Hamsik, nelle fasi convulse e affannate del pre-partita. Lui che si è confrontato con i dirigenti delle forze dell'ordine per dare il proprio via libera al calcio d'inizio della gara. Lui che ha chiesto (e ottenuto) la calma dei supporter di fede azzurra. Proprio così. Sono in tantissimi a sostenere che la finale della Coppa Italia si è giocata grazie al suo assenso.

Gennaro De Tommaso è il figlio di Ciro, che secondo fonti investigative sarebbe affiliato al clan camorristico Misso, una delle famiglie che “governano” il Rione Sanità di Napoli. Per lo scrittore Roberto Saviano non ci sono dubbi. “Solo ora ci si accorge che nella tifoseria organizzata napoletana la camorra comanda?”, si è domandato l'autore di “Gomorra” con un post sul suo profilo Twitter. “Genny a' carogna” non sarebbe una figura sconosciuta alle forze dell'ordine. Alle spalle, avrebbe numerosi precedenti penali e un Daspo, il provvedimento che vieta al soggetto ritenuto pericoloso di poter accedere allo stadio e che fu modificato nel febbraio 2007 dopo gli scontri di Catania che causarono la morte dell'ispettore di Polizia, Filippo Raciti. Il cerchio che si chiude. La maglietta indossata ieri da De Tommaso, inquadrata a lungo dalle telecamere della Rai, recitava: “Libertà per gli ultras – Speziale libero”. Antonino Speziale è l'ultrà del Catania che sta scontando otto anni per l'omicidio di Raciti.

Twitter: @dario_pelizzari

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Dario Pelizzari