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ANSA/MATTEO BAZZI
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Milan, la rivoluzione giovane di Gazidis sul modello Arsenal

Partito Higuain, niente Ibrahimovic e Fabregas ma una squadra di nati negli anni Novanta. Che crescerà anche come valore

Contro la Roma allo stadio Olimpico, nella trasferta più dura del post calciomercato, Gattuso ha presentato un Milan con l'età media più bassa della Serie A: 23 anni e 5 mesi. Un undici titolare composto da giocatori nati tutti negli anni Novanta e con tre soli over 25: Musacchio, Suso e Bakayoko. In rigoroso ordine di nascita.

Ecco il nuovo Milan, quello nato dalla fusione del mercato estivo di Leonardo e della rivoluzione inglese di Gazidis, sbarcato a Casa Milan in dicembre appena in tempo per bloccare le ipotesi Ibrahimovic e Fabregas. E per dare le linee guida del modello che il club rossonero dovrà seguire da qui in poi per costruire un ciclo vincente in campo e sostenibile nei conti. Quello che è stato solo in parte con Berlusconi (grandi vittorie, ma anche grandi passivi di bilancio) e che non è stato nella rapida era cinese.

Non è solo adeguamento alle norme del Fair Play finanziario in attesa di definire tutte le questioni pendenti con la Uefa. E' una scelta strategica decisa da Singer e concretizzata da Ivan Gazidis, l'uomo strappato all'Arsenal per ripeterne il percorso finanziario. Sui successi di campo, meglio sperare in qualcosa di meglio rispetto ai Gunners belli e mai vincenti nell'ultimo decennio.

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L'età media del Milan

Nella sessione invernale del calciomercato Elliott ha aperto i cordoni della borsa solo per due ragazzi di grandi prospettive: Paquetà (classe 1997) e Piatek (classe 1995). Il secondo imbarcato al volo per sostituire il recalcitrante Higuain che non sarebbe stato comunque riscattato a fine stagione un po' per i costi e molto per il cambio di strategia sugli ultratrentenni.

A giugno un sacrificio sarà fatto, se possibile, per Bakayoko (classe 1994) che grazie alla pazienza e al lavoro di Gattuso è diventato una pedina fondamentale del centrocampo rossonero. Saint-Maximin o altri nomi che vengono accostati per il futuro sono oggi solo idee o trattative abbozzate con una linea comune: talenti giovani, da crescere ed eventualmente poter rivendere bene sul mercato anche se la storia del Milan non consente di fare solo player trading. Anzi.

Il resto per arrivare ai 26,4 anni di età media della rosa (in Italia secondo il database Transfermarkt è di gran lunga la più bassa tra i top club) lo hanno fatto i prodotti del vivai ereditati dall'era Berlusconi, a partire da Donnarumma, Calabria e Cutrone, e le scelte della coppia Fassone-Mirabelli.

L'età media della Serie A

Il modello-Arsenal di Gazidis è in controtendenza con le strategie dei club della Serie A, soprattutto quando si parla di squadre che hanno la necessità di costruire instant team per cercare di vincere in fretta e capitalizzare. La stessa Juventus con Ronaldo e il ritorno di Bonucci ha preferito l'oggi al domani, ma i bianconeri possono ragionare con un'orizzonte tecnico ed economico differente rispetto a quello del Milan.

Ad oggi la squadra con l'età media più alta a livello di rosa è l'Inter: 28, 6 anni. Poi la Juventus (28,4) e - tra i 27 e i 28 anni - Cagliari, Spal, Parma, Chievo, Lazio (27,4), Roma (27,3), Napoli (27,3), Torino e Frosinone. 

La più giovane è la Fiorentina con i suoi 24 anni e 5 mesi che le valgono anche il primo posto nella classifica giovani dell'osservatorio Cies che ha messo in fila i club delle cinque leghe più importanti. A livello europeo in Milan d'autunno si trovava nella Top20, ma era ancora il Milan di Higuain. Poi è arrivato gennaio e Gazidis ha accelerato sul suo progetto.

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Giovanni Capuano