Galliani-Berlusconi: tregua e poi addio
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Galliani-Berlusconi: tregua e poi addio

Tre ore di vertice ad Arcore per sancire un patto di non belligeranza con Barbara: "Berlusconi resta sempre il numero uno. Psg? Follie"

Fumata bianca? Per il momento sì. Adriano Galliani rimane al suo posto al comando del Milan almeno fino al termine della stagione in un processo di transizione che vedrà, però, sempre più poteri in mano a Barbara Berlusconi che rappresenta il futuro del Milan. Quello tra Galliani e Berlusconi è stato un vertice lungo tre ore e attesissimo, chiuso dal sorriso con cui l'ad ha lasciato la villa di Arcore, senza dare dettagli sui punti del compromesso con Berlusconi, ma sottolineando come il suo futuro sia ancora e sempre legato al Milan.

Questa l'apparenza, perché nella realtà il faccia a faccia tra i due soci-amici dal lontano 1979 (e dal 1986 insieme alla guida del Milan) ha avuto come vincitore Barbara. Tra lei e Galliani, Silvio Berlusconi ha scelto la figlia che da subito avrà deleghe più operative nella guida del club e che a fine stagione diventerà il punto di riferimento insieme a un nuovo gruppo di lavoro di cui farà quasi certamente parte Paolo Maldini insieme ad altre figure manageriali. I nomi sono quelli di un direttore sportivo, magari quel Pradé apprezzatissimo alla Fiorentina che per BB rappresenta un modello da imitare, e Fenucci, attuale ad della Roma. Guarda caso, proprio le due società citate nella nota Ansa che ha innescato la crisi dirigenziale in via Turati.

Sarà un addio soft anche se non indolore. Galliani avrebbe voluto mantenere lo stato delle cose come ad oggi e respingere l'attacco di Barbara Berlusconi, ma è stato impossibile. In fondo Silvio aveva dato il via libera alla figlia con quella dichiarazione piena d'orgoglio: "E' brava e tosta anche se al Milan ha scatenato l'inferno". Dopo 27 anni e in mancanza di risultati negli ultimi mesi era fisiologico anche un cambiamento. 

IL RACCONTO DELLA GIORNATA - Andandosene dopo l'incontro, iniziato alle 13.22 e chiuso poco dopo le 16, Galliani ha abbassato i finestrini della macchina e ha detto:  ''Solo una parola. Quello che mi sento di dire e' che Silvio Berlusconi è sempre il numero uno al mondo lo è stato lo è e lo sara' sempre.  E' ancora il mio presidente? 'Silvio Berlusconi sarà' sempre il mio presidente - ha risposto l'ad rossonero - lo era quando ero a Mediaset, lo era quando era a Fininvest, lo è quando sono al Milan. Lui sarà' il mio presidente per tutta la vita. Silvio Berlusconi è il mio presidente da sempre, dal 1979 quando l'ho conosciuto. C'era anche Fedele Confalonieri, vecchio amico da 34 anni. Noi eravamo assieme il 1 novembre '79 quando ci siamo conosciuti ed è partita la nostra avventura. Un'avventura per tutta la vita che non e' previsto si interrompa''. Sull'ipotesi di un passaggio al Psg: "Robe da pazzi. Io sono legato a Silvio Berlusconi per sempre, è chiaro ed evidente che se mi occuperò' di calcio per tutta la vita sara' per il Milan. Se mi occuperò' di altre cose sara' di altre cose, ma non tirate fuori cose fantascientifiche"

Al vertice, come previsto, non era presente Barbara Berlusconi che con il suo comunicato all'Ansa aveva innescato la crisi dirigenziale del Milan lasciando intendere la possibilità di una veloce sostituzione del management a partire proprio da Adriano Galliani. Ora la schiarita che dovrebbe riportare serenità a Milanello. Poi si vedrà.

GLI SCENARI PRIMA DELL'INCONTRO - Mezzogiorno di fuoco ad Arcore e dintorni, perché raramente come in questo momento, la storia recente del Milan è arrivata a un bivio epocale. Di qui la solida tradizione di Galliani e dei risultati che ha saputo portare in oltre 25 anni da dirigente, di là il futuro con i progetti e la nuova filosofia aziendale di Barbara Berlusconi. Nemmeno una settimana dopo il comunicato dettato all'Ansa dalla figlia di Silvio, con le critiche alla gestione della società, Galliani è arrivato al redde rationem: vuole restare ma con pieni poteri. La convivenza con BB è impossibile o quasi.

In mezzo c'è Silvio Berlusconi che dovrà tentare una mediazione difficile, ma che è consapevole dell'importanza di un uomo dell'esperienza di nel Milan e non solo perché legato a lui da amicizia e collaborazione professionale da oltre trent'anni. Il sogno del proprietario del club sarebbe riuscire a far convivere le due anime (quella vecchia e quella nuova) per unire le forze e progettare insieme il futuro del Milan. Le distanze, però, sono diventate quasi incolmabili e l'uscita di Barbara dopo la sconfitta contro la Fiorentina è parso un passo senza ritorno.

Di sicuro Galliani è rimasto ferito dalle critiche e, seppure con la formula del 'no comment' non pare disposto a passarci sopra. Vuole da Silvio Berlusconi una fiducia piena e un mandato da plenipotenziario in società, rivendica i successi di questi 25 anni e i risultati recenti, quando la proprietà gli ha indicato la via dell'austerity e dei tagli senza più mettere a disposizione i budget infiniti dei primi tempi. I numeri sono dalla sua malgrado tutto. Basti prendere nota dell'ultimo bilancio chiuso il 31 dicembre 2012 quasi in equilibrio con qualificazione alla Champions garantita.

Barbara Berlusconi è il futuro. Ha idee nuove ma è anche inesperta nel mondo del calcio. La sua idea di società prevede l'ingresso di figure giovani e carismatiche come Paolo Maldini (con un ruolo tecnico), un direttore sportivo che sia attivo sul mercato senza essere legato a un paio di procuratori come Galliani e, magari, richiamando anche Albertini che ha fatto esperienza da vice presidente della Figc. A papà Berlusconi l'attivismo di Barbara piace e non ha mancato di sottolinearlo nella cerchia degli amici: "E' brava, tosta, anche se al Milan ha scatenato l'inferno...". Una frase che conferma anche come l'uscita all'Ansa non fosse concordata con il padre.

Chi esce perdente dalla resa dei conti difficilmente resterà con un ruolo di primo piano. Galliani vuole fiducia piena o è pronto a salutare e potrebbe essere tentato dall'idea di emigrare altrove (Psg?) a 69 anni. Barbara Berlusconi è in fase d'ascesa. Interessante anche l'incrocio di destini con alcuni degli uomini che potrebbero sbarcare al Milan oppure no, come Paolo Maldini: anche lui ha avuto contatti con il Psg e potrebbe andarci se Galliani vincesse il braccio di ferro con Barbara.

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Giovanni Capuano