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Vettel e Raikkonen, perché la prima fila Ferrari a Sochi è importante

Le Rosse non dominavano le prove da Magny Cours 2008. Mercedes in difficoltà, Hamilton staccato e un segnale forte per il Mondiale

Sebastian Vettel in pole position come per una Rossa non accadeva da Singapore 2015. E al suo fianco il compagno di scuderia Kimi Raikkonen a completare una prima fila tutta Ferrari che mancava addirittura da 8 anni, 10 mesi e 8 giorni. Da Magny Cours 2008 a Sochi 2017: il lungo cammino di Maranello si è concluso con il premio più atteso che il 30 aprile lancia un segnale importantissimo a tutto il Mondiale.


Non è un mistero, infatti, che le prove fossero il regno della Mercedes così come Sochi sia sempre stata considerata la pista perfetta per le frecce tedesche che qui sono sempre state davanti a tutti, sia al sabato che in gara. Aver fatto cadere il tabù in queste condizioni moltiplica l'effetto dirompente anche sul morale degli avversari, già provato dall'aver scoperto una Ferrari competitiva come non pareva possibile.

Vettel e Raikkonen sono oggi probabilmente superiori in quasi tutti i tipi di circuito e con ogni genere di meteo: caldo, freddo, asciutto e umido. La SF70-H si sta dimostrando la vettura più gentile nel rapporto con le gomme e il vantaggio si è esteso anche alle mescole più soft (a Sochi debottavano le ultrasoft non ancora viste).

Se viene meno l'unico punto fin qui debole dell'inizio di stagione nessun traguardo è precluso. In quel 2008 dell'ultima prima fila rossa (Raikkonen in pole e Massa secondo) il Cavallino vinse il Mondiale costruttori. Adesso ha tutto per lanciare la sfida totale ad Hamilton, Bottas e alla Mercedes che solo un mese fa pareva imbattibile e che ha visto chiudersi in Russia l'incredibile striscia di 18 pole consecutive.

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Giovanni Capuano