Turrini: "Ferrari superiore, ma Alonso è uno spettacolo"
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Turrini: "Ferrari superiore, ma Alonso è uno spettacolo"

Per il noto giornalista sportivo, la vittoria del pilota spagnolo del Cavallino al Gran premio di Spagna rappresenta una notizia importantissima per il Mondiale delle rosse. "Le Red Bull? Sono dietro, ma Newey fa sempre paura"

Barcellona era tutta per lui, che anche oggi ha dimostrato di essere uno dei migliori piloti di sempre. Semplicemente, perfetto. Dal primo all'ultimo giro. E con una grinta e un talento da fare invidia anche ai colleghi di pista più scaltri. Fernando Alonso ha vinto il Gran premio di Spagna, quinta prova del Mondiale della Formula 1, la prima della stagione in territorio europeo. Il pilota spagnolo ha firmato una prova stellare, con un paio di numeri che hanno fatto gridare al miracolo i suoi tantissimi tifosi sulle tribune. A fine gara, un bagno di folla da brividi. Alonso superstar. Ancora una volta.

Dietro di lui, il sempreverde Kimi Raikkonen, che guida una Lotus e meno male, perché se fosse al volante di una Red Bull chissà dove sarebbe ora. Poi, ecco un'altra sorpresa, Felipe Massa, protagonista di una gara da otto in pagella. Le Mercedes? Sgonfiate come un palloncino allo spegnimento dei semafori di inizio corsa. Prima Rosberg, che ieri aveva raccolto gli applausi degli addetti ai lavori per una pole da copertina. Poi, Hamilton, che finirà addirittura doppiato. Insomma, un mezzo disastro. Come in molti si attendevano al pronti e via del gran premio. Tra loro, c'era anche Leo Turrini, uno dei più attenti osservatori del mondo della Formula 1, a cui abbiamo chiesto di raccontarci il Gran premio catalano.

Ferrari, è tempo di brindisi. La F138 va che è un piacere, ma Alonso fa sempre la differenza. La sua, una partenza da cineteca...

Oggi è stata una grande vittoria della Ferrari, di tutta la Ferrari, dalla macchina al pilota. A inizio settimana sono stato a pranzo con Domenicali, che mi ha detto che in Spagna, tra le novità tecniche che avrebbero portato e il livello delle prestazioni registrato nelle ultime gare, a meno di episodi sfortunatissimi, avrebbero avuto delle ottime possibilità di fare una grande gara. E così è andata. Ed è molto importante che sia accaduto proprio in Spagna, il primo gran premio europeo della stagione.

Si entrava in una fase nuova del campionato, perché tutte le squadre portavano aggiornamenti e modifiche, e poi si lasciavano i circuiti non convenzionali dell'Asia per passare a quelli più soliti dell'Europa. Il risultato? E' stata confermata quella sensazione di superiorità tecnica che la Ferrari ha dimostrato di possedere anche quando era andata male.

Cosa dire su Alonso, quando non mena i paparazzi è un fuoriclasse. Oggi ha firmato quel doppio sorpasso esterno alla partenza che è stato un qualcosa di miracoloso. Senza contare che ha passato Raikkonen ed Hamilton, non proprio due principianti. E credo che abbia rischiato una simile mossa perché era davvero convinto delle qualità della sua monoposto che si voleva togliere subito qualunque zavorra. Da lì in poi è stato perfetto con una macchina perfetta.

E' da sottolineare il distacco ciclistico che lo spagnolo ha rifilato a Vettel: 40 secondi. Come Nibali a Wiggins nella crono al Giro d'Italia. Su una pista vera, classica, tradizionale, la Ferrari ha staccato di brutto la Red Bull. Ecco, è questo lo spunto che regala maggiore soddisfazione. Ciò detto, è bene ricordarsi di quanto è successo lo scorso anno. Alla fine del Mondiale, mancano ancora 14 gare e non è detto che Adrian Newey riesca a trovare una soluzione per rimettere le ali alla scuderia della lattina. In fin dei conti, in testa al campionato, malgrado tutto, c'è ancora Vettel.

Eppure, la Ferrari fa ancora fatica a fare bene in qualifica...

Vero, ma c'è un fatto sul quale è necessario spostare l'attenzione. E non è un fatto da poco. Sta succedendo qualcosa di stranissimo nella Formula 1, che io non avevo mai visto in 40 anni di gran premi. Parlo della Mercedes, una squadra che al sabato, solo al sabato, per un minuto e trenta o giù di lì, fa sbarellare tutte le gerarchie. Ieri hanno fatto loro addirittura la prima fila, primo e secondo posto. Poi, in gara, il crollo. Rosberg è finito sesto ed Hamilton addirittura doppiato. Tutto questo è incredibile. E non credo che abbia precedenti nella storia.

Non riesco a capire cosa succeda alla Mercedes. Su cinque gran premi, hanno raccolto tre pole position. Rosberg ha firmato in Spagna la seconda consecutiva. Pronti e via e accade l'inspiegabile. Fa riflettere a questo proposito la comunicazione radio tra Hamilton e box. Ha detto il campione del mondo: "Mi sta sorpassando Maldonado". Come dire, come diavolo è possibile? Abbiamo un fattore Mercedes, che stravolge tutti i giudizi sul verdetto delle qualifiche.

In ogni caso, è vero che la Ferrari ha dei problemi a partire davanti. Anche se devo dire che in questa Formula 1, che è tutta strategia di gara e di gomme, la pole position conta sempre meno. Non è più la F1 di tre o quattro anni fa, in cui vinceva spesso chi partiva dalla prima posizione. In gara, capitano così tante cose che alla fine il vero valore della macchina viene fuori.

Certo, non so se questo discorso potrà valere anche per il Gran premio di Montecarlo, in programma tra due settimane. Da quelle parti, gomma o non gomma, tu non sorpassi neanche se hai il bazooka. Diciamo che per l'occasione la qualifica potrebbe contare molto di più.  

Sta a vedere che il "fattore Mercedes" potrebbe dare una mano alla Ferrari...

Sì, per la Ferrari potrebbe essere un elemento di teorico vantaggio sapere che parti dietro a una macchina che poi in gara si farà da parte. Fino allo scorso anno, se Alonso partiva quinto, significava che aveva davanti quattro macchine che avrebbe dovuto superare nel corso della corsa. Invece oggi sapeva che ne aveva soltanto due, così come si è visto. Insomma, questo sì, può essere un vantaggio.  

Però, ci andrei piano con l'entusiasmo. Non credo che sia una situazione destinata a durare. Innanzitutto perché penso che la Mercedes troverà prima o poi il modo di risolvere il problema. E poi, perché mi pare difficile pensare che possano avere la possibilità di mettere tutti dietro nelle qualifiche. Ormai la F1 è diventato un esercizio molto sofisticato. Se facciamo una fotografia oggi, la Ferrari è la migliore per macchina, intesa anche come squadra e strategia, e pilota. Però, il discorso vale soltanto per oggi. Tra un mese, è possibilissimo che la Red Bull abbia ribaltato la situazione.

Cambiano i protagonisti, ma Raikkonen dimostra di non avere alcuna intenzione di scendere dal podio. Con il secondo posto di oggi è a meno quattro da Vettel capolista...

Contrariamente a quanto fanno molti colleghi giornalisti, io ne parlo sempre tantissimo del pilota della Lotus, per il quale ammetto di avere una grandissima stima e simpatia. E non sarà un caso se il mio blogè tradotto anche in finlandese. Per me, le sue prestazioni non sono una sorpresa. E' un grandissimo campione. Lo dico da sempre. E' l'unico essere umano ad aver vinto il titolo mondiale con la Ferrari e non è cosa da poco.

Sta facendo delle cose fantastiche con un team che non può essere paragonato, per risorse e possibilità, alla Red Bull e alla Ferrari. Non sbaglia quasi mai, è molto veloce, non mi stupirei se vincesse a Montecarlo. Come tutti i grandi, ha un'ottima sensibilità di guida. E' il pilota che consuma meno le gomme, anche oggi ha fatto una sosta in meno rispetto agli altri. Non poteva vincere, ma ha fatto molto di più di quanto avrebbero fatti molti altri suoi colleghi. Resta da capire quanto potrà resistere, perché la Lotus potrebbe finire i soldi per lo sviluppo prima della fine della stagione. E' la vera alternativa al duopolio Alonso-Vettel.

Red Bull, poche idee e confuse. Per Webber, solita partenza da incubo. E Vettel ha fatto una grande fatica a tenere il passo del trio che gli stava davanti...

E' dall'inizio del campionato che la Red Bull, pur avendo vinto due gran premi, prova a trovare la risposta giusta alla combinazione tra macchina e gomme. E non credo che sia un caso che Vettel abbia vinto le uniche due gare in cui Alonso ha fatto male per problemi più o meno importanti. Quando la Ferrari ha potuto correre dal primo all'ultimo giro senza intoppi, la Red Bull è stata bastonata.

Adesso le Red Bull sono indietro e questo è fuori discussione. Ma ripeto, stiamo attenti. Perché l'anno scorso, dopo Monza, Vettel era sotto di 40 punti rispetto ad Alonso. E mancavano soltanto sette gare alla fine. Se Newey e soci azzeccano la combinazione, sono dolori per tutti. Sappiamo come possa andare. Ho la sensazione che Vettel stia guidando per arrivare in fondo e fare più punti possibile. Come se aspettasse il salto di qualità della macchina per sferrare l'assalto decisivo.

Sta correndo in difesa, ecco. Lo si vede anche dall'atteggiamento in corsa. Se c'è qualcuno che cerca di superarlo, lui si fa da parte, perché probabilmente il suo obiettivo è arrivare fino in fondo senza problemi. Questo dimostra che è un grande campione, ed è pure molto intelligente. In questa fase, sta correndo da ragioniere, come Nicky Lauda. E in fondo, non gli va neanche male se dopo cinque gare con una macchina così in testa c'è proprio lui.

Un fuoripista per concludere. Tra Ecclestone e Montezemolo c'è stata la stretta di mano che vale di fatto la firma sul cosiddetto "patto della concordia". Tutti felici, quindi?

Dico la verità. Quando sento parlare di Ecclestone, devo ammettere che ormai penso alla figlia Tamara, che ha fatto recentemente capolino sulla copertina di Playboy. Scherzi a parte, non c'è nulla di nuovo. In Formula 1, i grandi padroni del vapore fanno sempre e soltanto finta di litigare. Gli interessi in gioco sono così importanti, che non conviene a nessuno mettersi di traverso. Quanti anni sono che si sente parlare di un campionato alternativo? Poi, in realtà, non succede mai nulla.

Sanno che una scissione non sarebbe vantaggiosa per nessuna delle parti in causa. L'unica cosa che mi interesserebbe è non assistere a un Mondiale in cui macchine nuovissime e diversissime da quelle di oggi, per via della scelta di cambiare tutto e di correre con i motori turbo, siano costrette a debuttare nel campionato dopo aver fatto mille km di test. Che è una comica. Persino a una Panda è richiesto un rodaggio superiore. Bene, potrebbe accadere dal prossimo anno. Un'assurdità, come la lotta sulle gomme, che ormai la fanno da padrone.

Ecco, mi piacerebbe che Ecclestone e Montezemolo si mettessero d'accordo per restituire alla Formula 1 le certezze sportive di una volta. Senna faceva il miglior tempo in qualifica con la macchina più veloce ed era giusto che in gara vincesse lui. Ora siamo arrivati a non capire più nulla. Va bene lo spettacolo, ma qualcosa si deve pur fare.

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Dario Pelizzari