Gp Bahrain: le pagelle
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Gp Bahrain: le pagelle

Vettel su tutti, farraristi promossi, Perez un duro, ma su tutti domina la "sfortuna"

8 - Sebastian Vettel. Una passeggiata in allegria quella del tre volte campione del mondo della Red Bull, che nel deserto del Bahrain approfitta dell'harakiri di Alonso e si gode una giornata di completo relax. Devastante alla partenza, puntuale e preciso come un orologio svizzero nel corso della gara, si è preso anche il lusso di scambiare due chiacchiere con i suoi ingegneri durante la corsa. Così, giusto per passare il tempo. Due vittorie in quattro gran premi e un vantaggio di 30 punti sul rivale in rosso. Vettel, basta la parola. In casa Ferrari pare che abbiano già preso contatti con una nota azienda trentina per noleggiare un cannone spara neve. Non dovesse cambiare l'inerzia della stagione, potrebbe essere utile.

8 - Kimi Raikkonen. Per comprendere il talento del finlandese è sufficiente seguire il suo sguardo a fine gara. Una paio di sorrisi in direzione del fotografo, la stretta di mano ai colleghi. Poi, il ghiaccio. Che non nasce, almeno non solo, da un carattere che dire introverso è dire poco, ma anche e soprattutto dalla voglia di fare meglio, di più. Raikkonen è un fuoriclasse. Probabilmente, uno dei migliori tre piloti della Formula 1 degli ultimi dieci anni. Sta facendo magie con la Lotus, una macchina che corre veloce ma non ha i numeri per fare la differenza. Avesse una Ferrari, non ce ne sarebbe per nessuno. Forse, nemmeno per Vettel, che ora comincia a temerlo sul serio. A fine stagione, tutti in coda per lui. La Red Bull lo vorrebbe per dare il benservito a Webber. La Ferrari per chiudere definitivamente la parentesi Massa.

8 - Fernando Alonso. Dopo il musetto della Malesia, il muso lungo, quasi infinito del Bahrain. Tutta colpa dell'ala posteriore, che per la prima volta in Ferrari ha fatto i dispetti e non ha voluto garantire il suo contributo alla F138 del pilota spagnolo. Senza Drs, una gara impossibile. Come acciuffare le trote con le mani. Insomma, capita, ma che fatica. Alonso, però, non si dà per vinto. E firma una rincorsa che ha del miracoloso, ma che si deve arrestare per manifesta inferiorità. Sì, perché gli altri corrono, lui pedala. E non per colpa sua. C'è chi parla di sfortuna, ma come ha fatto notare ieri Leo Turrini da queste parti "la sfortuna non esiste in una gara di automobilismo". La Ferrari ha sbagliato e non di poco. Alonso ha fatto tutto giustissimo. Peccato che Vettel sia già in fuga. Già stabilita la prossima prova al limite del possibile per la stella spagnola. Nel prossimo gran premio, correrà a piedi. E vediamo chi riuscirà a tenergli testa.

7,5 - Romain Grosjean. Terzo podio della carriera in F1 per il francesino che i colleghi di pista temono come la peste. Il numero due della Lotus è tristemente noto per l'entusiasmo che prova (e fa provare) quando entra nell'abitacolo della sua monoposto. Un ragazzino, che spesso e volentieri finisce per andare a sbattere contro le altre macchine. In partenza, ma pure in gara. In Bahrain, invece, tutto bene. Meglio, straordinariamente bene. Come nel 2012. Gara perfetta, la sua. Partiva undicesimo ed è riuscito a seguire la scia di Raikkonen per centrare un traguardo che porta nuovo credito alla sua conferma. Valsecchi, terzo pilota italianissimo della Lotus, guarda e applaude. Ma anche no.

7,5 - Paul Di Resta. Adesso lo sappiamo. Ecco perché il 27enne di Uphall era considerato dai vertici della Ferrari la prima vera alternativa a Felipe Massa. Una carriera da mediano, la sua. Negli ultimi quattro anni, ha guidato la Force India, che non passa per essere un top team. Poche le soddisfazioni vere, zero tituli e nessuna gioia da podio. Il miglior risultato? Quello di Singapore nel 2012 e quello di ieri in Bahrain, quarto posto con applausi. Tanti applausi. Per un weekend super, da protagonista bello e impossibile.

7 - Sergio Perez. Il suo compagno di squadra in McLaren, Jenson Button, non sapeva più come ripeterlo ai suoi tecnici a bordo pista: "Fermatelo", il grido di dolore di un pilota che ha sudato le proverbiali sette camicie per difendersi dagli assalti all'arma bianca del messicano ex Sauber, che proprio non ne voleva sapere di concedere l'onore delle armi al collega "anziano". Un diavolo della tasmania, Perez, finalmente protagonista.

6,5 - Lewis Hamilton. Per la serie, dov'è finita la Mercedes? Gara anonima quella del campione del mondo inglese. E' partito in nona posizione per aver sostituito il cambio, ma non si è visto per lunghi tratti della corsa. Sempre ai margini della gara, lontano dai migliori, distantissimo dai più veloci. Alla fine, il colpo da maestro. Sul traguardo, arriverà quinto. Tanta, tantissima roba per un gran premio che ha riservato solo amarezze alle frecce d'argento.

5,5 - Mark Webber. La maledizione di Vettel ha ormai preso forma e sostanza. Da quando il pilota australiano si è permesso di alzare la voce nei confronti del compagno di squadra, reo di avergli fatto provare una paura grande così per un sorpasso da ritiro della patente, non gliene va bene una. In Bahrain, la penalizzazione di tre posizioni sulla griglia di partenza per l'incidente con Vergne nel Gp della Cina. E in gara, tanta sofferenza per una macchina che girava così così. Mentre Vettel sorseggiava un mojito.

N.g. - Felipe Massa. Una jella così non s'era mai vista. Due forature due nello stesso gran premio. E per giunta alla stessa gomma, la posteriore destra. E poteva andare peggio. Sì, perché se un satellite avesse vomitato sulla terra un bullone, be', probabile e pure di più che avrebbe centrato la F138 del brasiliano. Insomma, se la fortuna premia gli audaci, la sfortuna "è il grande alibi dei falliti" (Roberto Gervaso). Povero Massa.

10 - Sfiga. Come dice il proverbio "la fortuna è cieca, la sfortuna invece ci vede benissimo". Non sappiamo chi abbia fatto la macumba a Domenicali resta il fatto che colpire l'ala di Alonso e far scoppiare due gomme a Massa è il top del top. Copiti ed affondati

10 - Spettacolo. Ammettiamolo, chi era abituato a sfruttare quelle gare noiose nel dopo pranzo per una splendida pennichella domenicale si deve ricredere. I nuovi regolamenti, l'equilibrio, le gomme ed il Drs, regalano sorpassi e lotte ad ogni giro. Anche ieri una gara davvero appassionante

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Dario Pelizzari