Gp Austria: Raikkonen ai saluti. La Ferrari guarda avanti
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Gp Austria: Raikkonen ai saluti. La Ferrari guarda avanti

Dopo l'ennesimo ko del finlandese, a Maranello sarebbero già al lavoro per individuare il suo sostituto. Sulla lista, non solo Hulkenberg e Bottas

"La nostra scelta riguarderà i risultati, i punti, il rapporto del pilota con team e ingegneri". Al termine del Gran premio d'Austria, Maurizio Arrivabene ha dettato le logiche che faranno da sfondo alla decisione di confermare o meno la fiducia a Kimi Raikkonen sul sedile della Ferrari. Tuttavia, a giudicare dalle ultime prestazioni del pilota finlandese, responsabile nelle ultime due gare di errori da matita rossa (testacoda in Canada, incidente in Austria), sarà una formalità e niente più. Perché forte, anzi, fortissima, è la sensazione che a Maranello abbiano già deciso di fare a meno di lui nella prossima stagione. E le parole di Sergio Marchionne alla vigilia della tappa austriaca ("porti risultati o si arrenda") non fanno altro che dare credito a un'intenzione che profuma già di soluzione. Kimi e la rossa, un amore ai titoli di coda. Inconsistente nel 2014 con una Ferrari colma di guai, ma che Fernando Alonso ha comunque accompagnato sul podio in due gare (Cina e Ungheria), Raikkonen ha convinto nel 2015 soltanto in un paio di occasioni. Poi, il buio. Che suggerisce scenari ancora tutti da verificare per ragioni di opportunità e prospettiva. Nella lista dei possibili sostituti, c'è spazio anche per il coraggio. 

Nico Hulkenberg

Mark Thompson/Getty Images Sport

Vicinissimo alla Ferrari già nell'estate del 2013, quando a Maranello confezionarono l'addio a Felipe Massa, venne messo da parte con un Sms per agevolare il ritorno di Kimi Raikkonen. Ventotto anni, tedesco come Vettel, è alla sesta stagione nella F1, dove ha dimostrato di sapere il fatto suo al volante di monoposto (con la Sauber nel 2013, ma soprattutto l'anno successivo con la Force India) tutt'altro che irresistibili. Poche pretese e tante promesse: per umiltà, disponibilità e talento, potrebbe essere l'uomo giusto per restituire slancio (ed entusiasmo) alla rossa. 

Romain Grosjean

Charles Coates/Getty Images Sport

Ex collega di Raikkonen sulla Lotus che convinceva e sorprendeva, è stato protagonista nella seconda parte del 2013 di un campionato meraviglioso. Era considerato il nemico pubblico numero uno dai suoi colleghi di pista, perché firmava manovre da codice penale, brutte, impossibili e soprattutto pericolose, per se stesso e per gli altri. Poi, si è lasciato cullare da uno psicologo che l'ha trasformato da giullare in pilota vero e nel campionato in corso sta facendo bene ai comandi di una macchina, sempre la Lotus, che pure se ha ritrovato un minimo di slancio grazie al motore Mercedes, non ha certamente i numeri per giocarsela con le migliori. Per la Ferrari, il 29enne svizzero sarebbe una scommessa carica di rischi. 

Vallteri Bottas

Charles Coates/Getty Images Sport

Da un finlandese all'altro. Per settimane è stato il candidato più quotato per la sostituzione di Raikkonen. Tanto che, alla vigilia del Gran premio di Monaco, la stampa ha chiesto notizie del possibile avvicendamento direttamente a Kimi, ricevendone in cambio l'attesissima secchiata di ghiaccio ("Bottas al mio posto? Chiedete alla Ferrari"). Alla Williams dal 2010, è dallo scorso anno che mette insieme prestazioni di tutto rispetto. E' veloce, talvolta velocissimo, ma non ha ancora dimostrato di avere la continuità del fuoriclasse. E poi va considerata l'incognita grande così del contratto. Sì, perché Bottas è guidato nelle scelte da un certo Toto Wolff, dal 2013 al timone della corazzata Mercedes. Come dire, prima la famiglia.

Daniel Ricciardo

Mark Thompson/Getty Images Sport

Il pilota più italiano della Formula 1. Ride spesso e volentieri. Anche quando le cose non girano per il verso giusto. E' relativamente giovane (26 anni da compiere il primo luglio), ha brevettato una tecnica di sorpasso che strizza l'occhio al calcio (finta a destra e dribbling a sinistra) e nel primo anno di Red Bull, storia del 2014, è stato l'unico in grado di far venire il fiatone alle Mercedes. Una virtù che in casa Ferrari prenderebbe la forma di un problemone. Già, perché Ricciardo si è fatto grande in sella alle monoposto della lattina sulle spalle proprio di Sebastian Vettel, sverniciato a più riprese e costretto a prendere seriamente in considerazione l'idea di cambiare aria. Senza parlare della reazione della Red Bull, che pur di non consegnare il secondo pilota in due anni alla Ferrari sarebbe disposta a congelarlo come l'Harrison Ford di Guerre stellari. 

Raffaele Marciello ed Esteban Gutierrez

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La soluzione fatta in casa. Ricca di suggestioni e di speranze, e pure di denaro nel caso del 24enne pilota messicano, che ha deciso di saltare un turno per sposare la rossa. Due anni di Formula 1 con la Sauber, quindi il sì alla Ferrari, ma per la panchina, abile e arruolato come collaudatore. Il Messico gli vuole bene e metterebbe sul piatto una montagna di denaro in caso di promozione. Peccato che per Maranello Gutierrez rappresenti un'incognita da non dormirci la notte. Più o meno come Marciello (21 anni), primizia della Driver Academy di Maranello da quest'anno in forza alla Sauber come collaudatore. Si dirà, eppure Max Verstappen (blindato dalla Red Bull) è salito sulla Toro Rosso prima ancora di spegnere le 18 candeline. Vero, ma l'eccezione conferma la regola. I fuoriclasse, da sempre, fuori e dentro la pista, fanno storia a sé. 

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Dario Pelizzari