Gp Australia, trionfo Raikkonen. Turrini: "Strepitoso Kimi"
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Gp Australia, trionfo Raikkonen. Turrini: "Strepitoso Kimi"

Nella prima gara del Mondiale 2013, inatteso successo del pilota della Lotus, che mette in fila i due superfavoriti della vigilia, Alonso e Vettel. Bene la Ferrari, malissimo la McLaren

Tra i due litiganti, un Kimi che sorride come non gli capitava da tempo. Alla "prima" australiana della Formula 1 2013, Raikkonen stravolge le attese della vigilia e mette in fila i due superfavoriti Alonso e Vettel, troppo impegnati a controllarsi l'uno con l'altro per contenere l'irruenza del finlandese dagli occhi di ghiaccio della Lotus. Un podio da re. Tre campioni del mondo e si ricomincia di slancio. Con una Ferrari che dimostra di stare al passo con la Red Bull e tante sorprese legate alla gestione delle nuove gomme morbide della Pirelli, che rendono tantissimo ma poi cedono di schianto.

A Melbourne, gara esaltante e divertente, dal primo all'ultimo giro. Merito del valore dei piloti in pista, ma anche delle nuove logiche applicate alla F1, in cui la sosta ai box per il cambio gomme diventa un passaggio decisivo. E' dello stesso parere Leo Turrini, un fuoriclasse del verbo declinato ai bolidi del Circus, che da domani sera (20,30, canale 206 di Sky) sarà protagonista della nuova trasmissione "Race Anatomy", una sorta di "Processo del lunedì" in versione Formula 1.

Si attendeva un dominio Red Bull, con la Ferrari pronta a dare battaglia. E invece, ecco Raikkonen...

Cominciamo col dire che da tempo mi professo ferrarista di rito raikkoniano. Cosa dire, habemus Kimi. E non posso che esserne felice, perché per me è uno dei migliori. E' stata sicuramente una corsa molto eccitante, che introduce un campionato che potrebbe essere addirittura più combattuto di quello dello scorso anno. Oggi abbiamo visto vincere la Lotus con un grandissimo pilota che è riuscito a gestire le nuove gomme morbide della Pirelli in modo superlativo e questo gli ha permesso di fare una sosta in meno ai box rispetto agli altri top team. Un merito tutto suo, perché il suo compagno di squadra Grosjean ha fatto molta più fatica.

La Ferrari c'è. Vero, Melbourne è un circuito atipico, mettiamoci pure tutta la prudenza del caso, però è andata forte. Alonso era lì e non perché si era ritirato qualcuno davanti a lui. La Red Bull pare che abbia invece qualcosa da sistemare. Più o meno come dodici mesi fa. Anche allora le due macchine della scuderia anglo-austriaca fecero una gara modesta. Come primo atto, abbiamo visto delle cose che non ci aspettavamo. Quindi, ripeto, la "prima" è stata davvero molto eccitante.

La gara è stata decisa ai box. La strategia sul cambio gomme ha fatto davvero la differenza...

E' stata determinante. Come dicevo prima, tra quelli davanti soltanto Raikkonen ha avuto il coraggio e l'abilità di gestire i pneumatici in modo tale da non dover fare una terza sosta. E quindi ha vinto con grandissimo merito. Diciamo spesso che in questa Formula 1 l'elemento umano si è molto ridotto, a causa dello sviluppo della tecnologia applicata alle monoposto. Tuttavia, c'è ancora una componente sul quale il pilota può incidere per mostrare tutto il suo valore ed è proprio la capacità di deteriorare le gomme più lentamente rispetto agli altri.

Poi, bisogna aspettare qualche gara perché è ancora troppo presto per lasciarsi andare in bilanci troppo impegnativi, però oggi grandi complimenti a Raikkonen, è una vittoria che si è costruito su misura. Ha dato dimostrazione della sua classe straordinaria, che non scopriamo certo a Melbourne. E' l'ultimo pilota ad aver vinto il Mondiale con la Ferrari. Non sarà simpatico, ma quanto è bravo? E' un grandissimo campione. E' tornato l'anno scorso dopo due anni di divertimento nei rally ed è arrivato terzo nella classifica finale. Insomma, mica chiacchiere...

Se in più consideriamo che guidava una Lotus e non una Red Bull o una Ferrari...

Certo. E' rientrato in una scuderia, che è poi l'ex Renault, che era reduce da una stagione catastrofica. La Formula 1 ha ritrovato un grande campione. Lo sostengo da sempre. Nel periodo in cui Schumacher dettava legge, sono venuti fuori due piloti di grandissimo talento, Raikkonen e Alonso. Della generazione successiva fanno invece parte Hamilton e Vettel. Non è un caso che Jean Todt, allora team principal della Ferrari, scelse proprio il finlandese quando Schumacher si ritirò la prima volta. E Raikkonen sulla Ferrari ha vinto il Mondiale al primo tentativo, cosa che è riuscita a lui e a pochissimi altri.

Domenicali a fine gara ha detto "Finalmente, ci siamo". Se il confronto è rispetto allo scorso anno, sembra proprio un'altra storia in casa Ferrari...

Questo dimostra che quanto ci avevano raccontato durante il periodo invernale risponde al vero, il miglioramento c'è e si vede. L'impressione è che sul giro secco di qualifica ci sia ancora un distacco non trascurabile con le Red Bull, lo dimostrano le ultime qualifiche. Ma intanto alla partenza le due Ferrari non erano più come un anno fa in fondo alla griglia, ma partivano dalla seconda e terza fila. Non una differenza da poco.

E in più, si è visto che sul passo gara Vettel non riusciva a prendere le distanze da Massa e Alonso. E questo la dice lunga sui miglioramenti che ci sono stati. Non è un risultato trionfale, ma incoraggiante. E poi, dato tutt'altro che trascurabile, era da tempo che dopo il primo gran premio la Ferrari non si trovava in testa al mondiale costruttori.

Merito anche di Massa, che è tornato a fare sul serio. Maranello può contare finalmente su due piloti competitivi...

Sì, Massa mi è piaciuto molto. Da notare che nella fase iniziale della corsa, il brasiliano ha duellato con Alonso senza cedergli un centimetro di strada. E per me questo significa che è cambiato l'atteggiamento di Massa, che sente finalmente di potersela giocare e non è più rassegnato alla superiorità del compagno di squadra. E poi, tanta gioia per il team, perché quando due piloti si danno battaglia è perché hanno la consapevolezza di avere i numeri per vincere la corsa. Un po' come succedeva lo scorso anno a Vettel e Webber. Un altro segnale positivo, insomma. Speriamo soltanto che Massa non cada in letargo...

A proposito di Webber. Giocava in casa, davanti a un pubblico che era quasi tutto per lui. Eppure, al momento della partenza è incappato nei soliti guai. Secondo in qualifica, al terzo giro di gara era già settimo...

Voglio lanciare un'indagine. Ho il sospetto che sua zia Ermenegilda parta meglio. Battute a parte, non so proprio cosa dire. E' stranissimo. Può succedere anche ai grandi che le cose vadano male alla partenza. Mi ricordo di Schumacher, che sbagliò tre o quattro partenze consecutive. Ma poi si venne a sapere che il problema era della macchina, non suo. Nel caso di Webber, non ci sono spiegazioni. Potrebbe essere un limite emotivo, ma è strano, perché non è un novellino, tutt'altro. Oppure, potrebbe essere che non riesce a interagire con i comandi della Red Bull. Un dispositivo che Vettel manovra come si deve, mentre Webber no. Certo, è molto molto strano.

La gara di Melbourne premia inoltre la prova straordinaria della Force India di Sutil e Di Resta, che sono riusciti a stare al passo con i migliori fino alla fine. Ma spiega anche che i problemi di affidabilità della Mercedes non sono affatto finiti e che la McLaren, data tra le favorite fino ai test di Barcellona, è lontanissima dalle migliori...

Ecco la vera sorpresa di Melbourne, la scomparsa della McLaren, che poco più di cento giorni fa, il 25 novembre, aveva dominato a Interlagos con Hamilton e Button. Cosa sia successo da allora a oggi non è dato saperlo. La McLaren è la macchina che ha cambiato di più rispetto allo scorso anno, ma evidentemente sono andati nella direzione sbagliata, perché quella che a fine 2012 era la macchina più veloce, adesso fa ridere. Come la Ferrari dell'anno scorso. Ho già sentito dire che dalla terza gara in casa McLaren potrebbero riprendere la monoposto 2012. Per buttare via un progetto che pare non abbia dato i risultati sperati e rifare tutto da capo. Sorprendente.

Capitolo Mercedes. Mi è piaciuto molto Hamilton, ma la sua prova non fa notizia, perché siamo abituati a vederlo andare forte. La macchina non mi sembra abbia superato i suoi problemi di consistenza. Però, c'è lui che fa la differenza. Bisogna capire se riescono a dargli una macchina non solo per il giro secco, ma anche da distanza. Perché la Mercedes andava già forte l'anno scorso con Schumacher. La vera svolta sarà riuscire ad andare forte in gara.

Sutil invece rappresenta la conferma che l'anno sabbatico fa bene. Anche lui, come Raikkonen, è tornato e ha fatto bene subito. Dico di più. Se cominciava a piovere sul serio, si poteva giocare la vittoria. Bene bene bene.

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Dario Pelizzari