F1, Gp Emirati Arabi. Alonso all'attacco
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F1, Gp Emirati Arabi. Alonso all'attacco

Nella terz'ultima prova del Mondiale 2012, il ferrarista prova a scacciare la paura attaccando le certezze di Vettel. L'opinione di Morosini

Fernando Alonso contro Sebastian Vettel. Si rinnova sul Yas Marina Circuit di Abu Dhabi il duello che sta facendo grande la Formula 1 2012. Il pilota tedesco della Red Bull arriva negli Emirati Arabi per l'ultima prova in terra d'Asia con un sorriso grande così, frutto di un filotto di 4 vittorie consecutive che la dice  lunga sullo stato di salute della scuderia di Milton Keynes. Adrian Newey e Chris Horner, l'alfa e l'omega della Red Bull che ha trovato il modo di fare la differenza prima, durante e dopo la gara, sono i personaggi chiave di un successo che viene da lontano e che racconta di una capacità fuori dall'ordinario di innovare e di migliorare una monoposto che a inizio stagione sembrava la lontanissima parente di quella imbattibile vista negli ultimi due anni.

A meno tre gare dalla fine del campionato mondiale, Vettel può contare su un vantaggio di 13 punti su Alonso, che altro non può fare che vincere sempre e sperare che il diretto concorrente al titolo faccia un passo falso. Per molti, anzi, moltissimi, una mission impossible, perché pensare che la Red Bull manchi i tre match point a sua disposizione è oggettivamente improbabile. Epperò, il pilota della Ferrari ci crede ancora e suona la carica per tenere alta l'attenzione nel team di Maranello. Dove non arriva la macchina, arrivano le stilettate a mezzo stampa. Alonso il conquistador fa del suo meglio per smontare le certezze del collega tedesco. "Il mio rivale più forte si chiama Hamilton", il claim del ferrarista pronto all'arrembaggio.

"E' un modo come un altro per far fronte alle paure - spiega a panorama.it Nestore Morosini, per alcuni lustri uno dei più attenti osservatori della F1 per la stampa di casa nostra -. E' una strategia che adottano molti sportivi e che consiste nel non riconoscere l'avversario più forte accreditando un collega che possa battere il diretto concorrente al titolo al loro posto. E' un classico psicologico. Si scansa l'ostacolo più grande perché altro non si potrebbe fare. Vettel non è uno qualunque se è riuscito a vincere due Mondiali di seguito ed è a un passo dal vincere anche il terzo...".

Pare che Vettel non abbia comunque accusato il colpo...

La domanda è: a quanti punti è Hamilton da Vettel? Che diavolo di discorso è quello di Alonso? Perché dovrebbe temere Hamilton e non il pilota tedesco? Ripeto, è il discorso di una persona che ha paura di perdere un'altra volta il titolo a due passi dal traguardo. La frase che ha fatto la differenza Alonso se l'era lasciata sfuggire qualche giorno fa, quando ha detto che doveva combattere contro Newey. E aveva ragione. Perché Vettel ha Newey dalla sua, contrariamente a lui...

In India, la Red Bull di Webber ha avuto un problema con il kers.  In Ferrari credono o sperano che un guaio simile abbia interessato anche la macchina di Vettel...

Paradossalmente, considerando come sono andate le cose in India, se il tedesco avesse avuto un problema al kers ora la Ferrari dovrebbe essere ancora più preoccupata. Perché il tedesco ha stravinto la corsa. Ma perché la Ferrari conta su queste cose? Alonso con la Rossa non ha ancora vinto nulla, che cominci a vincere, poi dopo si ragiona. Stamattina ho sentito alla radio una sua dichiarazione che suonava più o meno così: non siamo preoccupati per il risultato finale. Incredibile, ma allora cosa corrono a fare?

Maranello presenterà ad Abu Dhabi una macchina sulla carta decisamente migliore rispetto a quella del Gp indiano. Gli ingegneri della Rossa hanno messo mano all'aerodinamica, sperando così di colmare il gap con la Red Bull...

E sarebbero riusciti a cambiare la macchina in sei giorni? Guardo il distacco delle prime prove libere e capisco che le cose non sono poi cambiate così tanto (ndr, Vettel davanti ad Alonso di circa 3 decimi). Anche se, va detto, che le prove non sono mai davvero indicative. Si lavora soltanto per le qualifiche e per la corsa. E credo che la Ferrari sarà costretta a fare del proprio meglio anche nelle qualifiche, perché altrimenti sono guai seri.

Ieri in conferenza stampa, Alonso ha parlato del domani: "L'anno prossimo, quando i regolamenti saranno più liberi, si vedrà il vero potenziale della Ferrari". Come interpretare una simile dichiarazione?

Beh, magari si vedrà il potenziale della Ferrari, ma anche quello della Mercedes e della Renault, che sotto il profilo dello sviluppo tecnologico non hanno nulla da invidiare a Maranello.

Pare di capire che l'Alonso delle ultime settimane non piaccia più tanto a Morosini...

Non è questo. Per me la F1 è cronometro. Alla fine della corsa, si vede. Non è tifo. Il più bravo è quello più veloce e il più veloce è solitamente il più bravo. Se uno è veloce con la macchina, va bene, tutto torna. Ma se uno è veloce a chiacchierare, va bene fino a un certo punto. Intendiamoci, Alonso è un pilota straordinario, non demorde mai, è un combattente nato, ma quando sento che dice che Vettel non lo preoccupa comincio a chiedermi dove non tornino i conti...

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Dario Pelizzari