F1, Alonso a Budapest: compleanno e vittoria?
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F1, Alonso a Budapest: compleanno e vittoria?

Il pilota della Ferrari compirà domenica prossima 31 anni. E farà del suo meglio per difendere il primo posto in classifica generale. L'opinione di Morosini

Il carrozzone della F1 ha messo le tende a Budapest, a due passi dal circuito dell'Hungaroring, dove domenica prossima si correrà il Gran premio numero 11 della stagione. Si tratta del giro di boa del Mondiale 2012 prima della pausa estiva di due settimane imposta qualche anno fa dalla Federazione internazionale. Alonso cerca la terza vittoria consecutiva e farà il possibile per tenere a distanza gli avversari che lo seguono in classifica generale. La sua Ferrari, parole del fuoriclasse spagnolo, non è ancora la migliore, ma con lui al volante tutto sembra più facile, anche puntare al terzo mondiale della sua carriera. Un sogno che Alonso insegue dalla doppietta in Renault.

L'appuntamento del fine settimana è speciale anche per un'altra ragione. Alonso sarà in gara proprio nel giorno del suo compleanno. 31 anni e una voglia grande così di tornare a essere il numero 1 del Mondiale. Tempo qualche ora e sapremo se l'impresa è alla sua portata. Le prove libere di oggi dimostrano che la McLaren è sempre più in forma. E Hamilton non ha ancora mandato giù il guaio che gli è capitato la scorsa settimana. C'è da giurarci, in pista sarà battaglia vera. Ne parliamo con il giornalista Nestore Morosini, da anni grande conoscitore delle cose della Formula 1.

Alonso spegnerà domenica 31 candeline. Quale regalo si sente di fargli?

Io neanche uno. Ma la F1 gli regalerà senz'altro, se non la vittoria, almeno un altro ottimo piazzamento. In Germania Alonso ha dimostrato una cosa fondamentale, che io gli riconosco da tempo: è un martello incredibile. Soprattutto, quando deve rincorrere chi gli sta davanti. Ci sono stati dei piloti strani nella storia della F1.

Prendi Carlos Reutemann, (ndr, pilota Brabham, Ferrari e Williams negli anni Settanta), ad esempio. Quando era in testa, era inarrivabile. Quando invece era dietro, un mezzo disastro. Senna invece martellava sempre e comunque. E Alonso è come il fuoriclasse brasiliano. Cerca sempre il miglior risultato. Sa, per un pilota che lotta per il titolo mondiale questo è molto importante...

Riuscisse a centrare a Budapest la terza vittoria consecutiva della stagione, lo spagnolo raggiungerebbe Nigel Mansell al quarto posto della classifica che mette in fila i piloti più vincenti in F1. Oggi è a quota 30. Sempre più in alto...

Se avessero corso insieme, Mansell l'avrebbe perso alla prima curva. Ricordo che l'ex pilota inglese ha perso un Mondiale per non essersi fermato ai box per cambiare una gomme che poi gli è esplosa. No, niente da fare. Tra i due scelgo Alonso tutta la vita. Mansell era un animale da velocità, ma tatticamente lasciava molto a desiderare. Alonso è un'altra cosa, è una spanna sopra tutti.

Il pilota spagnolo ha detto che la Ferrari non è ancora la macchina migliore. Basso profilo, oppure stretta realtà?

Ha ragione, la Ferrari non è la macchina più veloce, ma lui fa la differenza. Alonso è lo Shevchenko o l'Eto'o della F1. E' un pilota capace di vincere quasi da solo. Gli altri sono tutti bravi, ma sono dietro. E' uno spagnolo da spread quasi tedesco...

Il Mondiale 2012 è già cosa sua? Prima del via della corsa ungherese, può contare su un vantaggio di 34 punti su Webber, 44 su Vettel, 56 su Raikkonen e 58 su Hamilton...

Certo che no. Basta una foratura ed è tutto da rifare. Alonso ha dimostrato di sapere come fare per vincere il titolo. Sa essere prudente ed è una delle qualità necessarie per arrivare lontano. Ma da qui alla fine della stagione manca ancora tanto. E poi, ripeto, lui sa di non avere la macchina migliore, ma sa anche di essere il migliore tra i piloti. Con questo compromesso, può fare tanto. Ho la sensazione che stia vivendo la giornata, preparandosi al meglio passo dopo passo. Peccato che non abbia aiuto dal suo compagno di squadra...

Ecco, appunto. Ieri in conferenza stampa Felipe Massa ha detto: "Se per qualunque ragione non avessi l'opportunità di restare in Ferrari, cercherò un'alternativa che mi permetta di competere. Se ci fossero a disposizione solo posti nei piccoli team, non sarei interessato". Quindi?

Bah, se io fossi un grande team a Massa non ci penserei nemmeno per un istante. Oggi ci sono in giro ottimi giovani su cui investire, da Maldonado a Grosjean, fino a Perez, che potrebbe prendere il suo posto in Ferrari. Ce ne sono di piloti che vanno più forte di Massa e che, soprattutto, hanno più fame di lui. E l'inizio del suo declino è avvenuto proprio a Budapest tre anni fa, in quell'incidente che quasi gli costava la vita. Da allora, non si è più ripreso...

La stampa tedesca pensa che qualcuno ai vertici della Fia stia congiurando contro la Red Bull per non farle vincere il terzo titolo di fila. La polemica nasce dopo l'ennesimo controllo alla macchina di Vettel e Webber prima della partenza sulla pista di Hockenheim...

Se il regolamento dice che le mappature del motore devono essere fatte in un certo modo e tu presenti una mappatura diversa, beh, è giusto che i giudici ti portino il conto. Continuo a pensarla come Enzo Ferrari che diceva che la F1 deve avere poche regole, ma chiare. Adrian Newey (ndr, capo ingegnere Red Bull) continua a sfornare idee a getto continuo. Ma non può pensare di fare come crede. Una congiura ai danni della Red Bull? Mi sembrerebbe molto strano, per quale motivo lo starebbero facendo? No, non ci credo, non avrebbe senso...

Crede che la retrocessione d'ufficio di Vettel dal 2° al 5° posto dopo il sorpasso fuori pista sul circuito tedesco possa diventare determinante ai fini del titolo?

Conterà certamente, ma non credo sarà determinante, il Mondiale è ancora lungo. Certo, Vettel ha commesso un errore gravissimo, pure se in buona fede. Era convinto di riuscire a passare Button e invece non ce l'ha fatta. Bravissimo il pilota della McLaren a lasciarlo fuori dalla traiettoria, ottimo spunto il suo. Ciò detto, Vettel continuerà a essere un cliente molto scomodo per Alonso.

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Dario Pelizzari