Briatore: "Vettel ha il Mondiale in tasca"
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Briatore: "Vettel ha il Mondiale in tasca"

L'ex manager della Benetton spiega perché l'impresa di Alonso è ai limiti del possibile

"Alonso può riuscire a far suo il Mondiale soltanto se Vettel non finisce la gara. I numeri parlano chiaro, non credo ci siano altre soluzioni. Con 13 punti di svantaggio e una Red Bull che può sicuramente arrivare tra i primi 4 o 5 posti, c'è poco da fare - spiega Flavio Briatore a panorama.it -. Capisco l'entusiasmo di tutti, però la realtà dice che le cose stanno diversamente. Di positivo, c'è che Fernando ha vinto con noi alla Renault due Mondiali proprio in Brasile. Ecco, possiamo affidarci alla scaramanzia. Peccato per le due gare in cui Alonso ha raccolto 0 punti (ndr, in Belgio e in Giappone), altrimenti oggi parleremmo di una situazione completamente diversa".

Come prevedibile, è quasi certo che domenica a Interlagos pioverà. Chi potrebbe trarne maggiore vantaggio?

In Brasile, già fare le previsioni del tempo un'ora prima è complicato. Ora stiamo ragionando sulla base di possibilità a qualche giorno di distanza dalla gara e non so quanto possa essere utile. Comunque, ammettiamo che piova. I ragazzi di oggi sono tutti veloci con la pioggia. Vero, con l'acqua c'è più possibilità di uscire, ma questo vale per tutti. Per Vettel, come per Alonso, che continuo a pensare che sia il miglior pilota che abbiamo in Formula 1.

E poi, lui non ha niente da perdere, al contrario di Vettel. Per lo spagnolo, qualunque rischio è permesso. Chiaro, se potessi scegliere, preferirei un gran premio con la pioggia, perché in caso di asciutto le possibilità di Fernando sono decisamente inferiori. Il problema in più è che ci sono anche le McLaren che vanno forte. Per cui, potrebbe pure capitare che Vettel non finisca la gara, ma se Alonso non arriva nei primi tre è stato tutto inutile.  

Vincesse Vettel, sarebbe per lui il terzo titolo di fila. A 25 anni il pilota tedesco si è già guadagnato il merito di entrare nella lista d'oro dei migliori di sempre? Per Ecclestone, gli manca ancora "un certo carisma"...

Se si parla di carisma, credo che da quelle parti non ce ne sia uno che ce l'abbia. La generazione dei piloti di oggi non è certo quella dei tempi di Senna, Prost, Piquet, Mansell. A proposito dell'età, beh, Alonso ha vinto in Renault due mondiali quando aveva più o meno la stessa età e se avesse scelto di rimanere ancora con noi e quindi di dire no alla McLaren è probabile che avrebbe potuto vincerne tre di seguito anche lui.

Per essere corretti, Vettel non si può proprio dire sia stato fortunato quest'anno. A Valencia era primo, poi si è fermata la macchina a pochi giri dalla fine della corsa. E anche a Monza non gli è andata bene. Io credo che Sebastian sia un bravo pilota alla guida di una macchina eccezionale. Al contrario di ciò che è capitato tempo prima ad Alonso in Renault, che ha vinto con una macchina buona, ma certo non straordinaria come la Red Bull di oggi.

Domenica scorsa, Vettel ha chiuso con un vantaggio di 40 secondi su Alonso e questo la dice lunga sulle qualità della sua monoposto. Significa che quest'anno Fernando sta facendo delle cose incredibili con una macchina che è inferiore ai competitor. Ciò detto, alla fine chi vince i Mondiali, lo vinca Vettel oppure Alonso, è perché se lo merita.  

Ecco, appunto. Si è detto che nel corso della stagione Alonso è stato parecchio sfortunato, per via di alcuni episodi che certo non gli sono stati favorevoli. Alla fine di un Mondiale lunghissimo e tiratissimo, vince davvero il pilota migliore del Circus alla guida della macchina più veloce e affidabile?

Normalmente, vince la macchina migliore. Perché la macchina è sicuramente più importante del pilota, che può fare la differenza quando i valori in campo si equivalgono. Ma in questo momento la Red Bull è avanti a tutte le altre. E dico di più. Se Fernando quest'anno avesse corso per la Red Bull, magari avrebbe vinto il Mondiale molto prima.

Però bisogna dare atto alla Ferrari che è riuscita a preparare una macchina che si è dimostrata sempre molto affidabile. Le gare le ha finite e anche Massa si è svegliato nelle ultime gare, ci ha messo del suo. Se non vince, ci ha provato fino alla fine e questo dovrebbe essere ragione di entusiasmo per tutti i tifosi della Ferrari.  

Tuttavia, a una prova dalla conclusione del Mondiale, la Ferrari accusa uno svantaggio di 13 punti rispetto alla Red Bull di Vettel. Si poteva fare meglio? Quali gli errori del team di Domenicali e quali i passi falsi commessi dai due piloti?

Io non credo che la Ferrari abbia delle colpe. Per quanto riguarda la strategia, ha commesso degli errori minimi. E sotto questo aspetto, credo che ne abbia fatti più la Red Bull che la Ferrari. L'unico rammarico per Maranello sono quelle due gare finite a 0 punti. Alla fine, la fortuna e la sfortuna si bilanciano. Altro che errori. Diciamo che la Red Bull è una macchina migliore della Ferrari, ecco tutto.

Però va anche detto che la Red Bull è riuscita a fare grandi passi avanti nel corso della stagione, mentre la Ferrari un po' meno...

Questione di regolamenti e di tecnologia. Si parla sempre più spesso di aerodinamica, che è da tempo il fiore all'occhiello per i team inglesi. Loro sono migliori in quel campo, per ragioni di tradizioni e di cultura. La Ferrari, invece, è una gran macchina sotto il profilo della meccanica. No, io dico che bisognerebbe intervenire politicamente in qualche modo, perché non è mica normale che le macchine siano così diverse le une dalle altre.

Non dico debbano essere tutte uguali, questo no, ma sarei felice se ci fossero regolamenti che facessero vedere di più le capacità del pilota piuttosto che quelle degli ingegneri a bordo pista. Vorrei pitturare 10 macchine della Gp2 con lo stesso colore e poi metterci dentro 10 piloti di F1, così sì che si vedrebbero le gare vere.

Vero, però la Red Bull ha potuto contare sull'estro e sul talento di un certo Adrian Newey, che per molti è stato il vero artefice del successo di Vettel...

Newey c'entra poco. E' stato anche in team in cui non ha fatto grandi risultati. Non è che tutto quello che tocca diventi oro. E' che è stato inserito in un buon gruppo, questa è la verità.

Glielo chiedono alla fine di ogni stagione, tanto vale provarci di nuovo. Se la Ferrari le proponesse di tornare in F1 con un incarico operativo, lei valuterebbe la proposta oppure nemmeno parlarne?

In 17 anni ho vinto 7 mondiali, uno in più o uno in meno non farebbe alcuna differenza. Non ho più voglia di gestire un team, sarebbe un lavoro troppo difficile. Anche perché per fare una cosa simile, dovrei ripetere quanto facevo anni fa, vale a dire alzarmi all'alba per essere in ufficio alle 7 di mattina e spegnere le luci alle 23,30. No, grazie. Supervisore? Nemmeno per sogno, non servono a niente. In F1 o comandi o non comandi.

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Dario Pelizzari