Troppa Juve per la Fiorentina: finale Coppa Italia
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Troppa Juve per la Fiorentina: finale Coppa Italia

Straordinaria prestazione degli uomini di Allegri pur senza molti titolari. Ora l'assalto al trofeo che manca da vent'anni

Mettete in fila gli assenti, che di solito hanno sempre ragione (nel senso che vengono chiamati in causa come alibi per spiegare le sconfitte) mentre in casa Juve possono riposare serenamente. Non solo Buffon, fuori per turn over, Barzagli in panchina e i lungo degenti Pogba, Pirlo, Caceres e Asamoah. Allegri a Firenze ha dovuto fare a meno anche di Tevez e Lichtsteiner, bloccati da problemini muscolari nella rifinitura e nella fase di riscaldamento. Allarme rosso in vista della sfida di Champions contro il Monaco alla quale manca una settimana esatta e che l'Apache non può e non deve saltare, ma che per la Juventus non hanno creato alcuna difficoltà nel catino del Franchi, contro la squadra più in forma del momento (Lazio a parte) e in una serata in cui i bianconeri si trovavano spalle al muro. Troppa Juve per tutti, davvero, se per vincere 3-0 e andare in finale basta la squadra bis, infarcita di riserve e con in campo gente come Storari, Padoin, Sturaro e Matri.

Allegri ha pescato a piene mani tra i suoi riservisti e la risposta è stata eccezionale. Non si guardi solo al risultato, ma anche a come è maturato. Tre colpi nei primi 60 minuti di gioco e speranze viola gelate. Aveva ragione Montella quando, scherzando, spiegava che per lui sarebbe stato meglio chiuderla dopo l'andata a Torino. La sensazione netta è che la condizione generale bianconera stia lievitando di giorno in giorno, come se Max avesse studiato nel dettaglio la planata verso la primavera che deve portare a grandi sogni europei, oltre che a chiudere in fretta il discorso scudetto. L'unico guaio è che alcuni pezzi da novanta sono in difficoltà: Tevez non è l'unico ai box, Pogba ne avrà ancora per una quarantina di giorni e Pirlo non è nemmeno vicino al rientro. Senza di loro sarà difficile dare l'assalto alla Champions, ma gli altri stanno benissimo e a Firenze lo hanno dimostrato.

La Juventus ha stritolato la squadra di Montella con una naturalezza impressionante. Modulo tornato al 4-3-2-1 con Matri punto di riferimento avanzato e alle sue spalle la coppia Morata-Pereyra. Il Tucumano è la bella sorpresa di questa fase della stagione e non solo per i gol segnati, ma per la qualità e continuità che sta mettendo nelle sue giocate. La Fiorentina non ci ha capito quasi nulla sin dall'inizio e dopo il primo graffio di Matri è andata in confusione e si è fatta prendere dall'ansia della rimonta. E' avvenuto puntualmente prima della fine della frazione iniziale quando proprio Pereyra ha messo il sigillo sul 2-0 della qualificazione. Lì una squadra qualsiasi si sarebbe fermata e, invece, da quel momento la Juventus ha accelerato nuovamente andando a chiudere la pratica. Se solo Neto avesse alzato bandiera bianca prima saremmo stati di fronte a un'esecuzione di ben altre dimensioni. Il portiere brasiliano ha fatto di tutto per dimostrare alla sua prossima squadra di meritare la chance di rimanere a Torino e solo Bonucci lo ha infilato di testa. Game, set e match.

La vittoria proietta la Juve alla finale dell'Olimpico del prossimo 7 giugno. C'è tempo e modo di prepararla al meglio anche se mancheranno Morata (espulsione eccessiva) e Marchisio. La Coppa Italia non entra nella sala dei trofei bianconera da vent'anni esatti e l'impressione è che Allegri abbia voglia di griffare qualcosa di diverso rispetto al solo campionato, che potrebbe essere juventino alla fine di aprile lasciando così lo spazio per un maggio con la testa solo sulla Champions. Annotazioni che rendono strepitoso il bilancio stagionale di Max e dei suoi ragazzi. Alzi la mano chi l'avrebbe detto lo scorso 15 luglio, giorno dell'addio di Conte. Se siete sinceri, saranno ben poche.

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Giovanni Capuano