La Ferrari pensi al 2015
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La Ferrari pensi al 2015

Il doppiaggio di Raikkonen (ed Alonso poco lontano) in Spagna sono il segnale della resa. E' ora di guardare già alla prossima stagione - Le pagelle di Turrini

Gran Premio di Spagna. Quando siamo nell'ultimo giro lo schermo mostra la Ferrari di Raikkonen davanti alle Mercedes di Hamilton e Rosberg. Chi per un attimo ha pensato ad un clamoroso successo si è dovuto risvegliare in fretta, il tempo che il finlandese si mettesse da parte, doppiato, come una Marussia qualunque. 

Ecco il punto: i miracoli in Formula 1 non esistono. Da Maranello fanno sapere che per il Canada è previsto un nuovo pacchetto che dovrebbe far fare un salto di qualità importante alla vettura. Sarà... Certo la macchina potrà crescere ma pensare di raggiungere e combattere con le Mercedes è solo follia. Se poi pensiamo che la Red Bull sembra in crescita ed ormai fuori dalla portata della rossa ecco che la situazione diventa drammatica.

Se n'è accorto lo stesso Presidente Montezemolo, che ha affermato (dopo aver cambiato Domenicali) che "si è lavorato male". Il resto sono dichiarazioni che da anni i tifosi della rossa hanno imparato a memoria ("Daremo il massimo, lavoreremo giorno e notte, siamo i più grandi di sempre " etc etc etc) ma che alla fine non portano a nulla.

Ed allora forse sarebbe il caso di essere sinceri e anche un po' rivoluzionari.

Sarebbe il caso di ammettere la sconfitta fino in fondo, di annunciare che per quest'anno è andata male e che si guarda già al 2015. Anche perché quanto accaduto negli ultimi anni dovrebbe aver insegnato qualcosa. Le continue rincorse alla Red Bull infatti hanno tolto mezzi e risorse per la stagione successiva. Mentre la Mercedes lo scorso anno a metà stagione ha mollato gli ormeggi, affondando, per creare la vettura che quest'anno a meno di disastri in pista, potrebbe vincere tutte le gare del mondiale. Insomma, un dominio.

Ed allora perché non fare lo stesso? Lasciar perdere la caccia ad aggiornamenti per queste gare e lavorare per il 2015. Tanto, peggio di così...

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Andrea Soglio