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Ferrari, ecco il Gp d'Azerbaigian a Baku dove Vettel cerca il riscatto

Strade strette, velocità di punta quasi a 380 km all'ora e una sola sosta: si vince con un solo pit stop e attenti alla pole del sabato

Strade strette e grandi velocità di punta: la Ferrari cerca il riscatto a Baku dopo la domenica grigia del Gp del Canada in cui la grande rimonta di Vettel è servita solo per limitare i danni rispetto alla doppietta Mercedes. Il Gp dell'Azerbaigian vive la sua seconda edizione dopo il debutto del 2016 vinto da Rosberg davanti a Vettel: altri tempi. Oggi la Ferrari corre per vincere e riaffermare la propria superiorità sulle auto tedesche.


Sulla carta si tratta di un circuito non sfavorevole alla Rossa. Anzi. E' il terzo Gp consecutivo dopo Montecarlo e Montreal su pista con grip basso anche se parte del tracciato è stato rifatto rispetto al 2016 e i veri valori si scopriranno solo nel giorno delle libere. In ogni caso a Monaco e in Canada la Ferrari era stata ultracompetitiva, addirittura dominante. Quindi è il momento di affondare il colpo.

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Le caratteristiche del circuito di Baku - E' una pista lunga poco più di 6 chilometri con 20 curve. E' il secondo circuito più lungo della stagione dopo quello di Spa in Belgio. In molti tratti è molto stretto e con passaggi affascinanti nella città vecchia, difficili per superare soprattutto per monoposto che rispetto al 2016 sono più larghe di una ventina di centimetri. 

Potrebbe essere adatto per auto a passo corto o medio, proprio come la Ferrari rispetto alla Mercedes che è una delle vetture più 'lunghe' dell'intero Circus. Le prospettive sono, dunque, buone ma bisognerà evitare errori tecnici o di strategia che hanno condannato alla mancata vittoria a Montreal.

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Gomme e pit stop - Un anno fa l'asfalto si presentò privo di grande grip, ma Baku non è un circuito cittadino perché le velocità sono molto più alte e i carichi aerodinamici sulle monoposte si adeguano a queste. La Pirelli ha scelto le mescole Medium, Soft e Supersoft.

Ci sono molte curve strette e lunghissimi rettilinei in cui si raggiungono punte di oltre 370 km all'ora (378 il record della passata edizione). Nel 2016 Rosberg ha vinto con un solo pit stop. Decisiva la posizione nella griglia di partenza, soprattutto se si limita a una sola l'occasione di undercut ai box.

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Giovanni Capuano