F1, Grosjean, Suzuka come Spa
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F1, Grosjean, Suzuka come Spa

Il pilota francese è stato responsabile dell'incidente al via a Suzuka. E’ la ottava volta nel 2012

Sempre e solo lui, Romain Grosjean, il pilota "autoscontro" della Lotus. Il vero pericolo pubblico della Formula 1 ne ha fatta un'altra delle sue. In partenza a Suzuka ha pensato bene di travolgere Webber e Rosberg, mentre il suo compagno di scuderia Raikkonen forava la gomma posteriore sinistra di Alonso mettendo fuori gara il ferrarista.

Un errore dal quale è scaturita l'ennesima penalizzazione dell'anno (ma poi, funzonano?) e che ricorda quanto successo in Belgio a Spa.

“Seria infrazione delle regole che aveva il potenziale di causare infortuni ad altri: ha eliminato dalla gara i principali protagonisti del campionato”. Il comunicato diffuso dai commissari della Federazione nel dopo gara spiega le logiche della sanzione che è stata comminata a Romain Grosjean, pilota 26enne della Lotus che pronti e via ha causato sul circuito di Spa un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche. 50 mila euro da versare nelle casse della Fia a stretto giro di posta e un turno di stop. Grosjean salterà il Gp di Monza. Al suo posto correrà il terzo pilota delle “frecce nere”, Jerome D’Ambrosio.

“E’ un perfezionista, vuole vincere e forse per questo a volte si mette addosso troppa pressione. Ma questo episodio non avrà nessuna influenza sul suo futuro”. Parola di Eric Boullier, team principal della Lotus, che ormai ci ha fatto l’abitudine a difendere il suo pilota dalle accuse che gli piovono addosso da ogni dove. Grosjean ha sbagliato, ancora una volta. Nel Mondiale in corso, sono ben 7 le gare (sulle 12 finora tenute) in cui il francesino nato a Ginevra è stato coinvolto in incidenti nelle prime fasi del gran premio.

E’ accaduto in Australia con Maldonado (altro spericolato del Circus), sette giorni dopo in Malesia con Schumacher. E ancora, in Spagna con Perez (gomma fuori uso), a Montecarlo con Schumacher (e due, pare che il fuoriclasse tedesco non lo possa più vedere), quindi l’8 luglio a Silverstone con Di Resta e due settimane dopo a Hockenheim, nel Gp di Germania, con Glock e Senna. Grosjean sbaglia e gli altri saltano, costretti ad abbandonare la gara perché altro non si potrebbe fare.

“I commissari hanno deciso che sono colpevole di aver causato l'incidente alla prima curva, escludendomi dalla prossima gara e dandomi una multa di 50 mila euro. Accetto il fatto che sia stato un mio errore, ma la penalità è troppo dura”, ha detto il pilota della Lotus dopo aver appreso la decisione dei responsabili della Fia. La sua monoposto è passata come un fulmine a poche decine di centimetri dal casco di Alonso. Come si diceva, poteva andare decisamente peggio.

Eppure, Grosjean è un ottimo pilota. Lo dicono anche gli addetti ai lavori, che non perdono l’occasione per sottolineare le virtù tecniche del numero 2 della Lotus. E i numeri lo confermano. Nei 7 gran premi che ha concluso è andato sempre a punti, tranne in Germania, quando si è scontrato con due colleghi e ha chiuso la corsa in fondo al gruppo. Nel conto, vanno aggiunti anche tre podi: il secondo posto in Canada e il terzo in Bahrain e Ungheria. Insomma, niente male per un pilota che tornava in F1 dopo tre anni (esordio nel 2009 con la Renault) e che l’anno scorso ha vinto la Gp2 con la Dams.

Dalla pista alla classifica. Fuori Alonso e Hamilton, il Gp del Belgio è stato terreno di caccia degli inseguitori del ferrarista spagnolo, che prima del semaforo verde a Spa poteva contare su un vantaggio di 40 punti su Webber. E se quest’ultimo non è riuscito fino in fondo ad approfittare dell’opportunità (6° sul traguardo, a causa di un pit stop non necessario), Vettel e Raikkonen, rispettivamente secondo e terzo alla bandiera a scacchi, hanno rosicchiato punti preziosi in classifica generale. Ora Vettel insegue a meno 24, Webber a meno 32 e Raikkonen a meno 33.

Alonso si prepara a dire la sua sul circuito di Monza (prossimo fine settimana) con l’obbligo di fare bene. Ha rischiato la vita, ma è già pronto per rilanciare la sfida. “Nella sfortuna, sono stato fortunato”, ha fatto sapere alla stampa. Un campione, anche di coraggio.

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Dario Pelizzari