Turrini: “Bravo Alonso, ma questo Vettel è imbattibile”
Lifestyle

Turrini: “Bravo Alonso, ma questo Vettel è imbattibile”

Sulla pista di Monza, il tedesco della Red Bull domina. Alonso e la Ferrari fanno il massimo, ma non basta

Alla vigilia della gara più importante della stagione, per ragioni di cuore e di classifica, il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo aveva suonato la carica. “Dobbiamo arrivare davanti a Vettel altrimenti per noi in ottica mondiale è una sconfitta”, le parole che avevano colmato il vuoto per la delusione di una qualifica dalla quale il popolo ferrarista si aspettava qualcosa di più. La griglia di partenza: Massa quarto, Alonso quinto e Vettel davanti a tutti, ancora una volta. Con Webber e Hulkenberg tra il campione del mondo in carica e la prima rossa di Maranello. Come dire, poca fortuna e tanti guai. Monza rappresentava il crocevia per guardare con fiducia al domani. Per continuare a tenere accesa la fiammella della speranza nella lotta per il titolo. La Ferrari ci ha provato, Alonso ci ha provato e probabilmente di più non si sarebbe potuto fare. Ha vinto Vettel, che ha firmato la vittoria numero 32 in carriera. E’ un fuoriclasse. Oggi, quasi imbattibile. Alonso è secondo, Webber terzo.

“Penso che si debba sempre avere l’onestà intellettuale di prendere atto della realtà – spiega a panorama.it Leo Turrini, uno dei più attenti osservatori delle cose della Formula 1 -. Il risultato di Monza dimostra che Vettel dispone nettamente del mezzo migliore in circolazione. Il quarto titolo mondiale consecutivo ce l’ha ormai in cassaforte e non c’è niente di tragico in questo. Abbiamo vissuto un ciclo di quasi dieci anni, dal 1999 al 2008, nel quale la Ferrari ha dominato. Adesso siamo in piena era ‘bibitara’.

“Non credo che si tratti di una disfatta o di una vergogna per la Ferrari, che è arrivata seconda con Alonso al termine di una bellissima corsa. Per intendersi, se ci lamentiamo per un simile risultato, cosa dovrebbero dire quelli della McLaren e della Mercedes? Bisogna anche avere il senso della misura. Siamo italiani, siamo ferraristi, è chiaro che vorremmo che la Ferrari vincesse sempre, ma in questo momento la realtà dice un’altra cosa, ovvero che la Ferrari è la seconda forza del campionato. E’ un risultato sul quale sputare sopra? Secondo me, no”.

In qualifica, come in gara, la strategia Ferrari non ha prodotto gli effetti sperati. Ma era davvero possibile fare di più?

“Devo dire che c’è molta incompetenza. Durante la gara, ho sentito dire da diverse persone che la Ferrari avrebbe sbagliato a lasciare Alonso in pista dopo il primo cambio gomme di Vettel. A mio parere, invece, la Ferrari ha fatto l’unica scelta possibile. Ha permesso al pilota spagnolo di fare cinque giri in meno con le gomme dure, che notoriamente sono più tollerate dalla Red Bull che dalla macchina di Maranello, e questo ha fatto sì che Alonso riuscisse ad arrivare secondo. In questo momento, dobbiamo fare i conti con una realtà tecnica che dice che la Red Bull va più forte su qualunque tipo di pista. Punto. E la Ferrari fa quello che le riesce meglio, tutto qui. E poi, è arrivata seconda e quarta, non settima e nona”.

Sulla carta, Monza avrebbe dovuto essere la prova più difficile per la Red Bull, che ha sempre fatto benissimo su pista meno veloci e che prevedono un forte carico aerodinamico. Invece, tutto bene, anzi, benissimo.

“Abbiamo tutti sperato che Monza, per la sua unicità, velocissima, tre chicane e tutti rettilinei, potesse creare qualche problema alla Red Bull. Che invece è arrivata in Italia con una nuova configurazione aerodinamica e anche qua non ha avuto rivali. Credo che dopo questo risultato si possa anche dire ‘game over’. Vettel ha dimostrato di essere più veloce di tutti su qualunque tipo di tracciato. Che dire, complimenti a lui”.

Ecco, Vettel. A fine gara, il pubblico di Monza l’ha fischiato in più di un’occasione. Possiamo dire che è accaduto soltanto in Italia?

“Da un paio di stagioni la Fia ha introdotto l’idea, a mio giudizio bellissima, dell’intervista sul podio al termine della corsa. E’ sempre un momento di festa, durante il quale il pubblico e i piloti hanno la possibilità di salutarsi. Bene, oggi è andata male. Perché sotto il palco c’erano dei babbei che hanno fischiato Vettel perché non guida una Ferrari. Un gesto spiacevole, molto spiacevole. Mi spiace, fanno questa cosa in tutti i circuiti e non è mai successo nulla del genere”.

Come archiviare la polemica relativa alla comunicazione radio in qualifica di Alonso (“siete dei geni” o “siete dei scemi”, ancora tutto da stabilire)? Anche oggi il pilota spagnolo ha detto che è tutta colpa dei giornalisti.

“Alonso lo conosciamo. E’ un grandissimo pilota e questo è fuori discussione. Sta facendo dei risultati con la Ferrari che sono assolutamente positivi. Non possiamo che riconoscerglielo. E’ l’unico che sta dando qualche fastidio a Vettel. Insomma, non discutiamo il pilota, ci mancherebbe. L’uomo Alonso, purtroppo, è invece fatto in questo modo. Dico di più. Quando Schumacher nel 2005 decise di ritirarsi e di lasciare quindi la Ferrari, a Maranello dovettero scegliere il suo successore. Avevano due opzioni, Alonso e Raikkonen.

“Per Jean Todt i due piloti si equivalevano, ma sul piano comportamentale e di relazione all’interno del team disse che sarebbe stato meglio puntare sul finlandese. Perché Alonso è molto umorale. Sono anni che i piloti sanno che le comunicazioni radio non sono più criptate. E allora se tu lavori per una squadra che per guidare al meglio non ti passa due noccioline e qualche caffè, queste cose non le devi dire. Poi che abbia detto ‘geni’ o ‘scemi’ cambia poco, la sostanza non cambia. Ha mancato di rispetto ancora una volta nei confronti di tutte le persone che lavorano con lui. Non si fa, non è carino. Va bene, sarà come ha detto oggi lui ‘una tempesta in un bicchiere d’acqua’, ma Alonso vive nel mondo della comunicazione, non può fare questi errori. Altro che colpa della stampa, è colpa sua”.

Il presidente Montezemolo ha detto che in settimana “affronterà il tema piloti”. Tutto fatto?

“Mi aspetto che nei prossimi giorni la Ferrari annunci di aver ripreso Kimi Raikkonen. Sorprese? Io nel ’90 c’ero. Senna aveva firmato per la Ferrari e Prost fece il diavolo a quattro per fare saltare l’operazione. Bene, il francese ci riuscì. Questo per dire che finché non c’è l’annuncio ufficiale non me la sento di mettere la mano sul fuoco. Dico però che Raikkonen ha un accordo con la Ferrari per il 2014. Aggiungo che oggi Raikkonen ha fatto una gara pazzesca. Insieme ad Hamilton è stato forse il pilota più spettacolare della corsa. Credo che riportare il finlandese alla Ferrari sia una cosa da fare, perché abbiamo bisogno di due top driver, a maggior ragione contro questa Red Bull. Spero di non venire smentito”.

I più letti

avatar-icon

Dario Pelizzari