Formula 1, è boom di telespettatori
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Formula 1, è boom di telespettatori

Malgrado l'esclusiva della pay tv gli spettatori sono aumentati rispetto allo scorso anno. Per Carlo Vanzini, telecronista Sky, è un successo per tutti. Anche per la Rai

Sempre meglio, sempre di più. Lo dicono i numeri: la Formula 1 ha fatto il boom di ascolti nelle prime due gare della stagione. Rispetto allo scorso anno, è un successo senza precedenti, con un incremento di telespettatori che la dice lunga circa lo stato di salute dello sport dei motori più seguito al mondo. I dati Auditel parlano chiaro.

Nel 2012, il gran premio d'Australia venne seguito sulla Rai, allora unico titolare dei diritti della Formula 1, da 2.841.338 appassionati. Che sono diventati 4.846.000 nel 2013. Anche se si trattava di una differita. Sì, perché da quest'anno è Sky che trasmette le gare in diretta in assoluta esclusiva. Proprio per questo motivo, ai 4.846.000 spettatori della Rai vanno aggiunti i 606.000 abbonati della tv satellitare. Totale: 5.452.000, vale a dire più 91,8%. Nel giro di dodici mesi, è come se la Formula 1 avesse raddoppiato i propri sostenitori.

E i risultati sono stati di tutto rispetto anche in occasione della gara dello scorso weekend in Malesia. Nel 2012, la Rai ha registrato 4.087.846 spettatori, che sono diventati 4.467.000 nel 2013. E Sky ha fatto un passo in avanti di tutto rispetto. Perché dai  606.000 abbonati di Melbourne è passata ai 753.186 di Sepang. Insomma, alzi la mano chi si attendeva un'impennata di ascolti di questa portata. E che certo fa felici un po' tutti, in Rai e a Sky. Nè convinto anche Carlo Vanzini, il telecronista della tv satellitare che racconta le prove, le qualifiche e le gare della Formula 1 2013.

Soddisfatto per gli ascolti dei primi due gran premi?

Personalmente, è una cosa che non guardo molto. Io lavoro per chi ci segue, che sia uno o cinque milioni, a me non cambia un granché. Ciò detto, siamo soddisfatti per due motivi. Intanto, perché, nonostante gli orari, abbiamo visto che c'è un bel seguito. E ricordiamoci che seguire un gran premio alle 7 del mattino significa alzarsi all'alba, andare in soggiorno e sintonizzarsi su Sky. Altra storia rispetto allo starsene a letto e guardare la gara dalla seconda tv di casa.

Ma soprattutto è molto incoraggiante il seguito sul canale dedicato alla Formula 1. E' già uno dei canali più visti in assoluto sulla piattaforma di Sky. Mi fa piacere, anche se, ripeto, io mi occupo di fare bene il mio lavoro. Ed è già abbastanza.

Rispetto ai vostri obiettivi di inizio stagione, si può parlare di un successo inatteso o di numeri che eravate convinti di riuscire a raggiungere?

E' ancora presto per fare delle valutazioni. Non siamo ancora arrivati ai gran premi in orari europei. Più avanti, potremo fare un bilancio più completo. Per il momento, posso dire di essere molto contento che la Formula 1 in generale abbia acquisito un maggior numero di spettatori. E sono molto contento che sia aumentata la qualità per chi segue questo sport. Credo che Sky stia dando sotto questo aspetto un servizio notevole a chi è appassionato, ma anche a chi non lo è e si avvicina per la prima volta al mondo della Formula 1.

E' cosa nota, la competizione tra due offerte diverse va a tutto vantaggio dello spettatore, perché si è costretti a migliorare la qualità del proprio prodotto. Noi siamo al secondo di circa cento gran premi, se consideriamo che Sky proporrà la Formula 1 per tre anni più due. E come tutti i team abbiamo a che fare con una macchina nuova, che proveremo a migliorare gara dopo gara. Dobbiamo farci conoscere dalla gente, da chi è sempre stato abituato a seguire la diretta altrove. Si devono abituare a un nuovo modo di raccontare la Formula 1, che è un po' diverso dal precedente.

Il vostro prodotto rappresenta senz'altro un punto di rottura rispetto al passato, per servizi offerti e metodologia di lavoro. Avete in mente qualche altra idea da proporre ai telespettatori da qui alla fine del Mondiale?

Sicuramente, porteremo delle novità, innanzitutto sotto il profilo della tecnologia. Per esempio, non abbiamo ancora un'applicazione da telefonino che adesso vanno tanto di moda e che noi dovremo fare nostra appena possibile. E poi, proveremo ad aumentare il coinvolgimento degli abbonati attraverso lo sviluppo dei social, un altro dei nostri propositi a breve. Quando si inizia, è importante fare bene l'abc. Man mano che andremo avanti, potenzieremo anche Sky-Go, offrendo un maggior numero di canali a disposizione.

Ma possiamo anche migliorare la personalizzazione a disposizione dello spettatore. Abbiamo già fatto tanto, ma un'azienda come Sky non può certo restare ferma. Si guarda sempre avanti. Per inserire delle novità di volta in volta. In Malesia, abbiamo potuto contare su Valsecchi, terzo pilota Lotus, che ci dava ragguagli in diretta dal box della scuderia di Raikkonen. Ci interesse raccontare il gran premio offrendo punti di vista diversi su come stanno andando le cose in pista.

Se Sky ha fatto bene, la Rai non può certo lamentarsi. Ha raccolto più telespettatori dell'anno scorso, pur andando in differita. Non sarà che alla lunga questo possa rappresentare un vantaggio per la tv di Stato?

Il tempo ci darà una risposta. Per mia abitudine, non parlo del lavoro degli altri e di quelli che possono essere i loro obiettivi. Se guardo complessivamente i numeri della Formula 1 in Italia, posso dire che è stato raggiunto un risultato a mio modo di vedere a dir poco incredibile. Chiaramente, il nostro obiettivo è di spostare questi numeri e di portare più gente a seguire la diretta su Sky, portando nuovi abbonati.

In ogni caso, lo schema funziona e già altri Paesi ci hanno chiesto informazioni circa l'integrazione del progetto diretta più differita. Sta funzionando bene in Inghilterra e sta funzionando molto bene in Italia. Credo che la tv in chiaro possa essere contenta del risultato, ma ripeto, non sta a me commentare il lavoro di altri. Non so nemmeno siano davvero contenti o no...

La Formula 1 piace e convince sempre di più. Come spiegarlo? Merito delle scelte di Ecclestone?

Il pensiero di Ecclestone è sempre stato questo: nel bene o nel male, l'importante è che si parli della Formula 1. Io credo che oggi la Formula 1 sia un prodotto di alto livello per diverse ragioni. Per la qualità dei piloti che ne fanno parte, per le nuove gomme che richiedono un passaggio più frequente ai box, ma anche e soprattutto per l'incertezza che governa le prime gare del Mondiale. Con le corse che si decidono nel finale e non sono più scontate come qualche anno fa.

E certo quanto accade in pista non può che aiutare. Basta guardare ai fatti di Sepang, allo scontro tra Vettel e Webber e alla scelta di Alonso di ritardare il ritorno ai box. Insomma, se ne parla tanto perché sono tanti gli argomenti di cui parlare. Sì, è un ottimo momento storico per la Formula 1. E questo non può che fare bene a tutti.

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Dario Pelizzari