Europa League, l'Italia va per il tris
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Europa League, l'Italia va per il tris

Notte decisiva in Europa: la Fiorentina in Polonia per giocarsi le ultime chance, Lazio e Napoli per la leadership nei gironi

L'Europa League è diventata una cosa seria anche per le italiane e questa sera, giornata numero 4 dei gironi eliminatori, se ne avrà una prova. Turn over ragionato, con l'eccezione della Lazio che è alla vigilia del derby con la Roma, qualificazioni da inseguire e, se possibile, anche la ricerca del primato nel gruppoche significa disegnarsi una strada più semplice in primavera.

Segnali confortanti che andranno confermati dal campo. Il calcio italiano non si può permettere di lasciare per strada nessuno a dicembre (nel ranking Uefa siamo a tre punti e mezzo dall'Inghilterra e sarà una volata fino a maggio) e, dunque, il campo principale è quello di Poznan perchè è la Fiorentina a giocarsi tutto in una notte. O vince, oppure è con un piede fuori dall'Europa League con conseguenze per sé e per tutti.

Fiorentina, a Poznan per vincere

Anche per questo Paulo Sousa ha usato il campionato contro il Frosinone per far riposare molti titolari che saranno in trincea in Polonia. Contro il Lech gioca la vera Fiorentina e il messaggio del portoghese è chiaro: guai a considerare l'Europa League un impegno di ripiego. Dentro Ilicic, Kalinic e tutti gli altri, sperando che la vena realizzativa mostrata in campionato in questo avvio di stagione (media 2 reti a partita) non si esaurisca appena fuori dai confini.

Kalinic è l'uomo chiave con i suoi 8 gol segnati nelle ultime 10 partite giocate. In Europa non ha ancora fatto la differenza come in Italia, ma Sousa si affida a lui mettendo a sedere in panchina Rossi e Babacar, reduci dalla scorpacciata contro il Frosinone. A Poznan i viola trovano un ambiente caldissimo e i padroni di casa sono in corsa per qualificarsi.

Dal 2009 a oggi, ovvero dalla nascita dell'Europa League con la formula che conosciamo adesso, solo tre squadre sono state capacidi arrivare alla seconda fase dopo aver perso le prime due partite in casa nel girone. La Fiorentina, che contro Basilea e Lech si è buttata via al Franchi, è avvisata...

Napoli per il primato nel gruppo

Sarri concede un turno di riposo a Higuain, ma è comprensibile visto che il Pipita poi andrà anche a giocarsi due partite con la maglia dell'Argentina nel corso della sosta. Il turn over, però, sarà ragionato e senza snaturare gli equilibri di una squadra che sta andando a tutta e che ha vissuto il pareggio di Marassi come frutto di sfortunate coincidenze.

"Vogliamo vincere per essere primi nel girone" ha detto Sarri, gettando lo sguardo anche più in là e proiettando il Napoli oltre la prima fase. Segno che l'Europa interessa e non solo come ruota di scorta. Rispetto al passato a ai cambi selvaggi di Mazzarri e Benitez è un passo avanti non da poco. I partenopei hanno risolto per tempo la pratica qualificazione, ma non tollerano cali di tensione.

Al San Paolo il Napoli segna in una gara europea da 14 partite. Ultima volta senza gol il 14 febbraio 2013 conrto il Viktoria Plzen; da allora 11 vittorie e 3 pareggi (nessuna sconfitta), 34 gol fatti e 11 subiti.

Lazio con la testa al derby

Chi ha nel cuore non l'Europa ma il campionato è Stefano Pioli. Comprensibile, visto che i ko contro Atalanta e Milan hanno tolto sicurezze e serenità alla squadra biancoceleste che si è scoperta improvvisamente fragile. Domenica c'è il derby contro la Roma che ha un peso specifico notevole, soprattutto se affrontato con l'handicap di 24 ore in meno di riposo e una trasferta in Norvegia sulle gambe.

A Formello è rimasta la Lazio che il tecnico ha in mente di far scendere in campo domenica: Marchetti, Lulic, Biglia, Felipe Anderson, Milinkovic Savic, Klose e Mauricio. A questi vanno aggiunti Maurim, Basta e Keita che dovrebbero partire dalla panchina. Insomma, una Lazio 2 per cercare di non complicarsi la vita contro il Rosenborg in un girone in cui i laziali hanno il proprio destino in mano, ma non sono ancora sicuri di nulla.

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Giovanni Capuano