Eto'o è tornato: "Sono qui per sognare insieme alla Sampdoria"
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Eto'o è tornato: "Sono qui per sognare insieme alla Sampdoria"

Il nuovo attaccante blucerchiato presentato all'acquario di Genova. "Ferrero mi ha conquistato, voglio vincere"

Nel giorno dell'insediamento come nuovo presidente della Sampdoria Massimo Ferrero aveva indossato la maglia blucerchiata numero dieci. Per presentare il neo acquisto Samuel Eto'o invece si è presentato con il numero 101: "Quando mi hanno chiesto che film sarebbe stata la Samp ho risposto Ben Hur, oggi invece dico che siamo la carica dei 101". Il vulcanico patron apre così la conferenza stampa all'acquario di Genova per mostrare il suo regalo al popolo blucerchiato, Samuel Eto'o, ex punta di Barcellona, Chelsea e Inter, uno dei giocatori più vincenti nel calcio contemporaneo. 

Fantasie che atterrano libere

E' stato un lungo corteggiamento, come ti hanno convinto a venire alla Samp?

Il primo contatto è stato a Londra, non credevo che Massimo Ferrero fosse il presidente della Samdoria, ha iniziato a scherzare fin da subito e mi ha fatto sentire a mio agio. Portarmi a Genova era il suo sogno e io sono uno che ha sempre sognato e dato valore a chi sogna. Sono alla Samp per realizzare insieme i nostri sogni. 

Che ricordo hai di Marassi e della Sampdoria da avversario con l'Inter?

È differente, sono venuto qui con l'Inter ma adesso è diverso: voglio difendere la Sampdoria con tutte le mie forze.

Sei tornato in una serie A in crisi, con tanti campioni che sono andati via...

I grandi campioni sono partiti, ci sono meno soldi nel calcio. Se domani la Samp vincerà sono sicuro che potremo alzare il livello di tutto il calcio italiano. Magari vinceremo tutto e non si parlerà più di crisi tuttavia credo che il calcio sia quello che rimane sul campo, tutto il resto è difficile da gestire. 

Ti aspetti di giocare già domenica a Torino?

SI. 

Sei arrivato in una squadra che sta facendo molto bene, come è stato l'impatto con questa nuova realtà?

Noi sappiamo che l'obiettivo è vincere, oggi siamo in alto e dobbiamo lottare per restarci, abbiamo una rosa competitiva. 

Mihajlovic si aspetta che tu possa diventare punto di riferimento per i più giovani, ti senti in grado di ricoprire anche questo ruolo?

A volte parlo di me in terza persona e me lo rimproverano... Io vorrei essere un leader nell'ombra, un grande fratello per tutti i compagni. Vorrei portar alla Samp la voglia di vincere che ho sempre avuto: volere è potere.

Il presidente ha parlato di scudetto in due anni, credi che sia possibile?

Il presidente ha tutto il diritto di sognare, io vengo da un paese di 25 milioni di abitanti come il Camerun, per me è uno dei paesi più belli del mondo, e ho sempre sognato fin da piccolo: se il presidente e la gente crederanno nei propri sogni tutto sarà possibile.

Che ricordo hai dell'Inter e di Massimo Moratti?

Io lo chiamo papà Moratti perché non è un presidente, è come un padre. Per me è una sorta di Gesù Cristo: un uomo buono, gentile e integro che dice le cose come stanno e mantiene sempre le sue promesse. Quando sono arrivato alla Samp mi ha mandato un messaggio di bentornato e spero di poterlo vedere e abbracciare a Milano al più presto.

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Si è parlato di una clausola del contratto che prevede un film sulla tua vita, è vero?

Il presidente farà quello che vuole, di sicuro l'unico film che gireremo per certo sarà quello con la squadra.

All'Everton non sognavi più o il sogno con Ferrero è stato più grande?

Io stavo bene all'Everton ma conoscevo già il campionato italiano e amo questo paese. Ho la famiglia qui, vengo spesso in Italia e per me è come una seconda casa. Il primo contatto con la Sampdoria è stato tramite l'avvocato (Romei, ndr) che aveva già vissuto esperienze positive con me all'Inter: ha un'immagine vera di me stesso che va oltre quella pubblica. Sono felice di essere qui, ho sentito da subito il rispetto della gente intorno.

Perché hai scelto il numero 99? Era la maglia di Cassano...

Ho sempre preso il 9 ma lo ha già il mio piccolo fratello Okaka e io avevo già giocato con il 99 all'Anzhi. Non sapevo fosse il numero di un grande campione come Cassano, ho avuto la possibilità di conoscerlo, è un onore per me vestire quella che è stata la sua maglia. 

Mihajlovic lo avevi sentito prima? Come ti ha accolto lo spogliatoio?

Sinisa l'ho sentito ma quello che ci siamo detti rimane tra noi. Venire qui è stata una bella sorpresa e sono felice del colloquio che ho avuto con il mister: è un uomo vero come Aragones, nel campo e nella vita.

Di Natale segna più a 36 anni che a 28, credi che anche tu potrai fare più gol del tuo periodo all'Inter?

Io non guardo i gol che faccio penso solo al risultato della squadra. Mi sacrifico e se c'è anche da difendere difendo: voglio vincere attraverso il gruppo e sognare con i tifosi. 


La presentazione di Eto'o alla Sampdoria

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Samuel Eto'o ha scelto il numero 99: "Il 9 lo ha già il mio piccolo fratello Okaka"

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Matteo Politanò