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ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
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La stagione di Dybala, da esubero a eroe per caso della Juventus

Messo sul mercato in estate, ceduto in Inghilterra, rimasto a forza e adesso protagonista insieme a Higuain con Ronaldo in difficoltà

La parabola di Paulo Dybala, da esubero a eroe per caso della Juventus, racconta bene come il calcio sia programmazione ma a volte risponda a logiche impossibili da prevedere in anticipo. Ci ha messo tre mesi, l'argentino, per tornare al centro del progetto bianconero, passando dalla quarantena in casa di fine luglio all'esaltazione per il gol realizzato all'Atletico Madrid con una giocata da fermo che ha ricordato le magie di vecchi fenomeni sulle punizioni.

Dybala è stato a lungo sul mercato. Anzi. E' stato ceduto per almeno due volte nel corso dell'estate, prima al Manchester United per favorire l'arrivo a Torino del carrarmato Lukaku e poi al Tottenham per fare cassa. Per due volte si è messo di traverso, chiedendo stipendi fuori mercato, e per due volte è rimasto nella rosa di Sarri.

Prima con un ruolo defilato, quasi di nascosto (solo 14 minuti in campo nelle prime tre di campionato). Poi, con un crescendo possente, alternativa di Higuain e a seguire anche di Ronaldo, il re entrato in crisi di condizione e meno decisivo rispetto al suo approccio un anno fa nella Serie A italiana.

Le scelte di Sarri

Un destino in parte condiviso anche da Gonzalo Higuain, con la differenza che il Pipita ha messo le cose in chiaro in anticipo e intorno a lui si è mosso poco a livello di offerte (anche per età e stipendio), mentre Dybala è rimasto a lungo nella zona grigia degli esuberi, quei calciatori certamente di valore ma non più funzionali oltre che pesanti per questioni di bilancio.

La sua esplosione adesso non può diventare un atto d'accusa verso Paratici, che in fondo stava solo cercando di ottimizzare talento e conto economico in una rosa sterminata, così profonda da mettere anche in imbarazzo Sarri. Però segnala come a volte le traiettorie delle stagioni siano imprevedibili, perché nessuno avrebbe mai scommesso su una Juventus trascinata da Dybala e Higuain a lungo considerati di troppo.

Un ruolo fondamentale lo ha rivestito Maurizio Sarri con le sue scelte. Partito con prudenza, si è via via sciolto e la rivitalizzazione della Joya è uno dei fiori all'occhiello del suo primo periodo bianconero. Allegri aveva immaginato l'argentino trequartista, lo aveva nominato "tuttocampista" e, di fatto, ne aveva spento la brillantezza fino a renderlo superfluo, sacrificato alla presenza di Ronaldo.

Il Dybala di Sarri è un giocatore nuovo, decisivo tutte le volte che entra in campo, complementare al portoghese e anche a Higuain. Rimesso più vicino alla porta ha ritrovato anche il gusto del gol, quello che Allegri non gli riconosceva. Quanto vale oggi? Certamente i cento milioni evocati la scorsa estate sono un parametro corretto. Difficile, però, che la Juve possa pensare nuovamente di iscriverlo nella lista dei partenti.

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Giovanni Capuano