Ducati band
Stefano Biondini
Lifestyle

Ducati Band: a Borgo Panigale rombano non solo i motori

Cinque ingegneri meccanici, un gruppo con un sogno da realizzare: suonare al circuito di Misano nel weekend di MotoGp

Nel 2001, Davide Barana e Simone Di Piazza, ingegneri meccanici della Ducati con la passione per la musica - il primo imbraccia la chitarra, il secondo tiene il ritmo alla batteria - si sono messi in mente di creare un gruppo, tracareneemotori a quattro tempi. Detto, fatto: "Abbiamo chiesto nei vari reparti dell'azienda se qualcuno fosse interessato al progetto e, attraverso veri e propri casting, abbiamo reclutato i nostri compagni di avventura. La Ducati Band è nata così", racconta Barana.

Quanti elementi siete?
"Cinque, tutti sulla quarantina. Oltre a me e Simone, il cantante Piergabriele Andreoli, Massimo Alvoni e Davide Lenzi, che suonano rispettivamente il basso e le tastiere".

Altro che spinterogeni: l'argomento principale in ufficio saranno i concerti da programmare...
"Quando ci incontriamo alla macchinetta del caffè o a pranzo, perché non lavoriamo gomito a gomito".

Di cosa vi occupate?
"Io sono responsabile dell'ufficio calcoli all'interno del reparto corse; Simone lavora nel reparto progettazione dei veicoli di serie, settore produzione, e Massimo della tecnologia processi. Piergabriele e Davide sono ex dipendenti: nonostante questo, non ci siamo però persi di vista. Merito della musica, che crea legami fortissimi: siamo compagni di accordi, e soprattutto amici".

Il vostro repertorio?
"All'inizio era dance, perché il Circolo dei dipendenti organizzava serate di ballo e noi scaldavamo il pubblico in attesa del dj di turno. Ora suoniamo rock, il genere che preferiamo: i pezzi dei nostri idoli, dai Rolling Stones ai Led Zeppelin, dagli AC/DC ai Deep Purple". 

Per essere all'altezza di superstar del genereavrete bisogno di prove su prove.
"Ci basta ritrovarci una volta a settimana, ormai siamo collaudati, e poi tutti - tranne me - hanno famiglia: giusto che preferiscano trascorrere il tempo libero a casa. Dove ci riuniamo? Nella sala fai da te per eccellenza: un garage, per la precisione, quello di Massimo. Così non disturbiamo nessuno e nessuno disturba noi".

Dove vi piacerebbe salire sul palco?
"A Misano, durante il weekend della MotoGp. Nel circuito romagnolo ci siamo esibiti varie volte; in occasione dei World Ducati Week, però. Esperienze indimenticabili senza dubbio, ma suonare quando nel paddock girano i grandi campioni dei prototipi è un'emozione unica. L'abbiamo provata durante la tappa del Mugello e nel 2016 speriamo di riviverla. Magari facendo il bis tra un anno esatto, all'altra tappa casalinga del Mondiale".

Tra i piloti avete qualche fan?
"Purtroppo i rider rockettari si contano sulle dita di una mano, ma abbiamo ricevuto i complimenti da tutti quelli che ci hanno ascoltati. E abbiamo diviso la scena con due di loro: James Toseland, due volte campione del mondo di Sbk - nel 2004  in sella alla Ducati - è un pianista straordinario e un ottimo cantante. Non a caso, dopo aver appeso il casco al chiodo, ha fondato una band che porta il suo cognome. E Ben Bostrom: a differenza di Toseland, decisamente più bravo in pista".

Dovessimo far suonare i piloti: alla chitarra?
"Marc Márquez e Casey Stoner, talenti puri: non fanno calcoli, seguono l'istinto, sono aggressivi ed entusiasmano il pubblico. Le loro prodezze sul tracciato mi ricordano gli assoli straordinari di Jimi Hendrix".

Alla batteria?
"Jorge Lorenzo: quando ingrana il ritmo, non ha rivali. È costante, preciso e non perde un colpo: è un rider dalle doti tecniche straordinarie, pulito nella guida e dalla classe rara".

Al basso?
"Uno strumento che resta defilato e spesso non riceve l'attenzione che merita, eppure è indispensabile per creare il ritmo. Mi ricorda Andrea Dovizioso, un tipo tranquillo, riservato, ma di sostanza e consistenza: quando c'è da rimboccarsi le maniche, non si tira indietro. In Ducati sta svolgendo un lavoro egregio".

Alle tastiere?
"Il compagno di squadra di Dovizioso, Andrea Iannone, e l'ex ducatista Cal Crutchlow (ora nel LCR HondaTeam, ndr): l'estro al potere".

A proposito di Dovizioso e Iannone: da addetto ai lavori, ci dai un giudizio sulla loro stagione?
"I nostri due Andrea sono rider di altissimo livello, inoltre sono molto diversi per carattere e stile di guida. Questo gioca a vantaggio della Ducati, perché forniscono a noi tecnici differenti informazioni, utilissime per migliorare la moto e renderla più competitiva. La squadra attuale è veramente buona, anche grazie alla Desmosedici: siamo saliti sette volte sul podio in dodici gare, un risultato che l'anno scorso era un miraggio. Abbiamo già sfiorato la vittoria, spero non tardi ad arrivare da qui a fine stagione!".

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Cristina Marinoni