DOSSIER - Serie A, in panchina va di moda il low cost e Capello va in Russia
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DOSSIER - Serie A, in panchina va di moda il low cost e Capello va in Russia

Accordo-record fino al 2014 e intanto gli italiani sono i meno pagati: Mourinho al Real guadagna più di Conte, Allegri e Mazzarri insieme. Il caso di Stramaccioni e del contratto da 'stagista' con l'Inter

L'Eldorado non abita più qui e il calcio italiano se ne è accorto non solo lasciando partire i suoi pezzi più pregiati, ma anche guardando con un filo di malinconia sopra le panchine della nostra serie A. Nessun guru degli allenatori, qualche giovane scommessa e un paio di conferme pesanti. E tanti ringraziamenti a Conte che strappando la riconferma con aumento dalla Juventus ci ha permesso di non scomparire dalla classifica delle panchine più pagate nel mondo. Magra consolazione visto che gli stipendi dei tecnici dei top club italiani messi insieme arrivano a malapena a quello di Jose Mourinho che rimane il manager più pagato al mondo.

Prendere la calcolatrice per credere. Conte guadagnerà fino al 2015 poco meno di 3 milioni di euro netti e ha scavalcato Allegri (la sua firma a gennaio vale 2,5 milioni fino al 2014) e Mazzarri fermo a quota 2,5. In tutto fanno 8 milioni di euro, cifra sostanziosamente inferiore ai 10 abbondanti che il Real Madrid riconosce allo Special One e che la serie A non avvicina nemmeno aggiungendo lo stipendio di Stramaccioni che ha rinnovato fino al 2015 a prezzi di saldo.

La scelta di Moratti è la più chiara del nuovo corso. Nell'arco di due anni è passato dallo stipendio di Mourinho da quasi un milione di euro netti al mese, a quello da 'stagista' di Stramaccioni che guadagnerà da 450 a 600mila euro nei prossimi tre anni. In mezzo ci sono stati assegni più pesanti per Benitez (4 milioni netti), Leonardo (2 milioni), Gasperini e Ranieri (1,5 a stagione).

All'inizio della scorsa stagione in tutta la serie A c'erano solo sei panchine oltre il milione di euro: Napoli, Milan, Juventus, Inter, Roma e Fiorentina. Quest'anno saranno la metà perché la tendenza al ribasso nell'investimento per l'allenatore è una costante non solo delle big ma anche delle società di secondo livello. Il risultato è che i migliori stanno ben lontani dal nostro campionato e scelgono sempre più panchine straniere (anche esotiche).

L'ultimo esempio è Fabio Capello che aveva fatto capire in tutti i modi di essere pronto a ritornare anche facendo lo sconto alla nuova società. Niente da fare. La panchina della Russia vale una cifra-monstre (6 milioni di euro netti) che sono meno di quelli che gli girava la FA per allenare l'Inghilterra ma quasi il doppio di quanto incassa Conte dalla Juventus. E Lippi? Il Guangzhou Evergrande gli gira ogni mese circa 800mila euro. Impossibile pensare di trattenerlo.

Nella top 10 degli allenatori dietro a Mourinho ci sono altri due tecnici italiani. Il rinnovo da sogno di Mancini con il Manchester City (7,5 milioni fino al 2017) lo spinge sul podio europeo scavalcando Ancelotti cui il Psg riconosce un fisso da quasi 6 milioni netti. Anche Spalletti non se la passa male a San Pietroburgo: il secondo titolo consecutivo gli è valso un rinnovo da 4,5 milioni fino al 2015.

A queste cifre non siamo più competitivi e non è detto che sia solo un male. Intanto offre l'opportunità a qualche giovane di trovare spazio in club di prima o seconda fascia. Poi ci consente per una volta di poter sorridere delle follie altrui. Leggere alcuni stipendi in giro per il mondo fa riflettere: Hiddink all'Anzhi vale 7,5 milioni, Camacho sulla panchina della Cina più del doppio di quanto prende Del Bosque per guidare la Spagna campione di tutto.

Il vero Eldorado per tecnici rimane la Premier League. Un anno fa erano addirittura una decina le panchine sopra i 2 milioni di euro netti a stagione: Mancini, Ferguson, Wenger, Villas-Boas (ed erede) ma non solo perché anche la guida di Everton, Tottenham, Qpr, Aston Villa e Sunderland valeva una mezza fortuna.

In Spagna il Barcellona risparmierà molto nel cambio tra Guardiola e Vilanova che prenderà intorno ai 6 milioni di euro netti contro i quasi 8 di Pep che, però, guadagnava molto meno il giorno in cui sottoscrisse il suo primo contratto con i blaugrana. Alle spalle delle due big ha uno stipendio fuori mercato anche Pellegrini (3,5 dal Malaga).

A sopresa, però, il mercato emergente più interessante per i tecnici è il Brasile. Nella top 20 mondiale della scorsa stagione c'erano Scolari (Palmeiras), Ramalho (Santos) e Braga (Fluminense) tutti sopra i 2 milioni di euro netti e anche Dorival Junior (Internacional) e Tite (Corinthians) guadagnavano più del selezionatore della nazionale Mano Menezes che con 1,7 milioni di euro è comunque uno dei ct più pagati al mondo. Prandelli? Ad agosto firmerà un aumento fino a quasi 2 milioni grazie all'Europeo da sogno dell'Italia. Una bella cifra ma inferiore a quella dei colleghi di Spagna, Germania e Inghilterra. Anche a Coverciano va di moda il low cost in panchina.

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Giovanni Capuano