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Donnarumma, il gioco di Raiola e il Milan cinese che non può perderlo

Il contratto del portiere, corteggiato dalla Juventus (e non solo) è un rebus. Galliani, Fassone e cosa accadrà nel 2017

Se Gigio Donnarumma sarà il simbolo futuro del Milan o l'erede di Gigi Buffon nessuno lo sa con certezza. Di sicuro il suo contratto è destinato a diventare il tormentone dei prossimi mesi oltre che il primo vero banco di prova per la proprietà cinese che sta chiudendo l'era di Berlusconi e Galliani. Situazione intricata, in cui il protagonista a breve diventerà Mino Raiola, potente procuratore specialista nel muovere i giocatori e fare affari. Per sé e per i suoi assistiti.

Classe 1999, Donnarumma è salito alla ribalta lo scorso ottobre lanciato in prima squadra da Mihajlovic al posto dello spagnolo Diego Lopez. Da quel giorno non è più uscito e le sue prestazioni, fatte con una sicurezza da veterano, lo hanno messo al centro delle attenzioni delle big d'Europa. E' un minorenne e, dunque, per le regole il Milan non può fargli altro che un contratto triennale. Quello attuale scade il 30 giugno 2018 con stipendio ampiamente sotto il livello del suo valore.

La transizione Milan e il ruolo di Raiola

Da mesi esiste un accordo sulla parola per prolungarlo fino al 2019 in attesa della maggiore età, quando club e giocatore potranno sedersi al tavolo e discutere di progetti ad ampio respiro. Da mesi, però, il Milan è impegnato in un cambio societario in cui chi sta per uscire non ha più margini di movimento e chi subentrerà non può ancora ufficialmente esporsi. Un vuoto in cui si stanno inserendo in tanti (ultimo Marotta con la sua battuta sull'erede di Buffon) complicando la vita ai rossoneri.

Donnarumma è tifoso milanista sin da ragazzo e ha più volte detto espressamente che sogna di diventare grande a San Siro. Cosa pensa, però, Mino Raiola? "Ha un mercato universale" è l'ultima traccia nota, dopo quella in cui lo ha paragonato a un Modigliani da 170 milioni di euro e all'avviso ai naviganti spedito ai futuri proprietari cinesi che dovranno fornire garanzie di voler costruire un grande Milan. Nulla di definitivo, ma nemmeno parole che possano lasciare sereni i tifosi rossoneri.

A febbraio la resa dei conti

A febbraio, al compimento della maggiore età del portiere che nel frattempo è entrato prepotentemente nel giro della maglia azzurra, ci sarà la resa dei conti. Il Milan dei cinesi non può sbagliare mossa: perdere Donnarumma significherebbe crearsi un danno tecnico e di immagine incalcolabile, dilapidando in un attimo il carico di attesa per il nuovo corso che tutti sperano ricco di investimenti per il rilancio del club.

Ecco perché Fassone dovrà trattare con il manico del coltello saldamente in mano alla controparte. Non è detto che il futuro immediato di Donnarumma sia lontano dal Milan. E' certo che Raiola non si lascerà sfuggire la posizione di forza cominciando magari a disegnare la traiettoria di una carriera che sarà, a meno di improvvise frenate, una prevedibile corsa all'oro. Il modello potrebbe essere quello di Pogba alla Juventus. Una sorta di cogestione in cui tutti ci guadagnano. Di sicuro il Milan ha fretta: di chiarire le cose al proprio interno e di potersi sedere al tavolo per discutere su Donnarumma.

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Giovanni Capuano