Inter Bologna De Boer sostituzione Kondogbia
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Metodo De Boer, sergente di ferro che si sta prendendo l'Inter

Prima Brozovic fuori rosa, poi Kondogbia sostituito e bacchettato in pubblico. Ma ora deve recuperare i due giocatori

Dicevano fosse un tecnico filosofo, innamorato del suo gioco molte estetico ereditato da una carriera al Barcellona e in Olanda. Invece Frank De Boer sa anche essere un sergente di ferro e i giocatori dell'Inter se ne stanno accorgendo in fretta. Prima l'esclusione di Brozovic dalla rosa, colpevole di atteggiamenti poco professionali (e di una prestazione sconcertante) in Europa League nella notte del crollo a San Siro contro gli israeliani dell'Hapoel Beer-Sheva. Brozovic è un uomo mercato e all'Inter servirebbe valorizzarlo? All'olandese non interessa. Fuori e basta, poi si vedrà.

Contro il Bologna è toccato a Kondogbia, mister 37 milioni di euro, il pezzo pregiato del mercato dell'estate scorsa. Tolto dal campo dopo 28 minuti di stenti e incazzature (di De Boer) che non si è fatto problemi e ha esposto i panni sporchi all'esterno. Fischi della gente verso il giocatore e occasione colta al volo dal giovane Gnokouri, troppo spesso dimenticato in panchina da Mancini nella passata stagione.

"Non mi ascolta e io tratto tutti da professionisti. Se uno sbaglia non importa, se non ascolta quello che dico lo tolgo" ha spiegato De Boer. Messaggio diretto al francese, che sta avendo un inizio stagione disastroso, ma anche a tutti gli altri. L'allenatore ha poco tempo per far funzionare la squadra e non ha voglia di perdersi inseguendo le depressioni tecniche di chi non si trova a suo agio.

Certo, poi dovrà anche lavorare per recuperare chi oggi è escluso perché nessuna squadra in Italia può pensare di tenere fuori dal progetto due come Brozovic e Kondogbia. Però la scelta è chiara e dovrebbe essere stata compresa da tutti nello spogliatoio. E De Boer pare coerente con se stesso, visto che uno come Ranocchia, che ha sbagliato tanto ma sta lavorando tantissimo, continua ad avere le sue chance. E' il nuovo corso dell'Inter, sorprendente per chi riteneva Frank un allenatore solo innamorato della filosofia del suo gioco.

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Giovanni Capuano