CR7 e gli altri: quando i big falliscono
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CR7 e gli altri: quando i big falliscono

Gli incredibili errori di Ronaldo contro la Danimarca e l'Olanda quasi fuori nel girone: ecco come Euro 2012 sta riscrivendo gerarchie e valori di mercato

Quando Cristiano Ronaldo ha spedito a lato il piattone destro a due passi da Andersen condannando il Portogallo a un finale di paura, il più stupito di cosa era accaduto è sembrato proprio lui, la macchina da gol che in questo Europeo sta fallendo. CR7 è il simbolo delle difficoltà che i grandi campioni stanno incontrando in Polonia e Ucraina. Male contro la Germania e malissimo contro la Danimarca. Due partite giocate per intero e zero gol. Numeri che fanno impressione perché riferiti all'uomo che in questa stagione di reti ne ha segnate ben 61 (in 57 partite) prima di sbarcare in nazionale.

Cosa sta succedendo a Ronaldo e agli altri? Anche i tifosi olandesi si interrogano sulla metamorfosi di una nazionale arrivata fin qui sulle ali dell'entusiasmo ed ora a un passo da una clamorosa eliminazione. Per approdare ai quarti gli orange dovranno battere il Portogallo con due reti di scarto e sperare che la Germania superi la Danimarca. Stanno tradendo proprio gli uomini più attesi. Van Persie e Huntelaar, cecchini di Premier e Bundesliga? Un gollettino in due. Robben? Un fantasma. Sneijder? Acceso a intermittenza.

Arance spremute che spaventano non solo Van Marwijk e l'Olanda intera, ma anche i rispettivi club d'appartenenza perché un Europeo così abbatte sensibilmente le quotazioni. Se l'Inter poteva sperare di ricavare 25 milioni da cessione di Sneijder, ora difficilmente si superano i 20 e anche i 30 milioni chiesti dall'Arsenal per Van Persie sono destinati a diventare un sogno. Un virus che attraversa un po' tutte le nazionali. L'esordio dell'Italia è stato segnato dalla bocciatura di Balotelli (pezzo pregiato della vetrina) e dalla consacrazione di Totò Di Natale. Nella Spagna è evidente la parabola in caduta libera di Torres, già accennata nel Chelsea e ora trasformatasi in tema di dibattito a Madrid e dintorni perché non sempre Del Bosque potrà giocare senza un vero numero nove.

Anche Ibrahimovic rischia di diventare un problema in chiave mercato. Le cronache lo decrivono come nervoso e litigioso. Critiche ai compagni in ritiro e sms preoccupati a Galliani sui movimenti del Milan. La verità è che nell'esordio contro l'Ucraina ha perso il confronto a distanza con Shevchenko e la cosa brucia. Dovesse fallire del tutto insieme alla Svezia quanto inciderebbe sulla sua valutazione di mercato?

L'Inghilterra ha scavallato i primi novanta minuti facendo a meno di Rooney (squalificato) e affidandosi ai ragazzini. Solo la Germania sta andando in controtendenza anche se non è una novità che il gruppo di Low sia, per età media e levatura tecnica, il più omogeneo presente in Polonia e Ucraina. Peccato solo che i panzer non siano sul mercato: Ozil, Gomez, Schweinsteiger, Neuer, Lahm e gli altri sono già accasati. Forse Muller. Forse. Ma se prima dell'Europeo l'Inter poteva farci pensiero, dopo il rischio è che ogni sogno sia vietato.

Largo, dunque, alle novità. Se la Russia piace i prezzi dei suoi gioielli, a partire da quello di Dzagoev, si impenneranno. Se Lewandowski incanta la sua quotazione crescerà. Logiche di mercato cui certamente sfuggirà il più deludente di tutti: Cristiano Ronaldo. La rete di Varela lo ha salvato dalla 'lapidazione' mediatica, però i suoi numeri in nazionale fanno riflettere.

Tra Mondiali ed Europei ha segnato solo 5 gol in 21 presenze. Reti spesso inutili come quelle contro Corea del Nord, Iran e Repubblica Ceca (Euro2008). Raramente è stato decisivo e non può essere un caso per un giocatore che già oggi è il terzo marcatore di sempre nella nazionale lusitana con 32 gol in 88 presenze. Euro2012 rischia di ridimensionarne l'immagine internazionale. Lui scuote la testa, come dopo aver sbagliato quello che non si può sbagliare contro la Danimarca, e si rifugia nell'eterna polemica con Messi.

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Giovanni Capuano