Conte verso lo sconto e Bonucci assolto. Ma Palazzi vince comunque
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Conte verso lo sconto e Bonucci assolto. Ma Palazzi vince comunque

Il tecnico della Juve e l'errore sulle celle telefoniche. Bologna e Di Vaio nei guai. Nei processi sul calcioscommesse condannati il 90% dei deferiti

Più che un processo d'appello ha le sembianze di un regolamento di conti il procedimento davanti alla Corte di Giustizia federale all'ex Ostello della gioventù del Coni. In gioco non c'è solo la condanna a dieci mesi che Conte ha rimediato dalla Disciplinare dopo il pasticcio del patteggiamento concordato con Palazzi e ritenuto non congruo dai giudici. Malgrado i toni negli ultimi dieci giorni si siano abbassati, infatti, non è un mistero che in molti (Juventus in prima fila) facciano il tifo per una fragrorosa sconfitta da parte della Procura federale per poi partire all'assalto dell'impianto stesso delle normative di giustizia sportiva.

Già i 7 proscioglimenti decisi dal giudice Artico in primo grado con la parziale sconfessione delle parole del 'pentito' Andrea Masiello hanno spinto i più audaci a chiedere le dimissioni di Palazzi che, invece, sta per vedersi rinnovato l'incarico per i prossimi quattro anni. A chi lo definisce come "grande sconfitto" dalla Disciplinare giova ricordare i numeri dei tre processi fin qui chiusi sulla vicenda del calcioscommesse. Palazzi ha una percentuale di condanne (e patteggiamenti) da percorso quasi netto: 48 club sui 52 deferiti (92,3%) e 115 tesserati sui 127 giudicati (90,5%). Ovvio che si avvale di carte in alcuni casi molto dettagliate provenienti dalla procura di Cremona, però è uno score che va rimarcato.

In ogni caso davanti alla Corte di Giustizia federale va in scena una battaglia per nulla decisa a priori. L'impressione è che le motivazioni della Disciplinare abbiano lasciato aperto qualche spiraglio per correggere in parte le sentenze di primo grado. La difesa di Conte ha commesso degli errori e il cambio di collegio (Bongiorno, De Rensis e Chiappero con esclusione di Briamonte) segna anche un cambio di strategia.

CONTE VERSO LO SCONTO A 6 MESI - La memoria difensiva depositata dai legali del tecnico punta al proscioglimento cercando di smontare la credibilità di Carobbio. Strada in salita soprattutto per quanto riguarda l'omessa denuncia di Albinoleffe-Siena dove, seppure il 'pentito' sia l'unico a parlare di Conte nelle ultime due dichiarazioni, l'intera storia è confermata anche da Gervasoni (che racconta il patto con gli zingari) e dalle dichiarazioni di altri otto tesserati. C'è poi la confessione di Stellini che ha portato al patteggiamento. Secondo la Disciplinare "è poco credibile che Conte non fosse a conoscenza dell'iniziativa dal suo collaboratore" anche in virtù del suo "carattere accentratore".

Se cade la credibilità di Carobbio cade l'intero impianto del filone cremonese. Secondo i giudici non esiste nemmeno l'ipotesi dell'astio verso l'allenatore e, quindi, la partita degli avvocati è tutta in salita. Più abordabile, invece, il lavoro su Novara-Sienadove la contraddizione è anche di carattere 'tecnico' e riguarda l'interpretazione della presenza dei cellulari dei protagonisti sulle celle vicine allo stadio alle 11,08 del giorno della partita. Che, ma Palazzi e i magistrati anche di Cremona si sono sbagliati, non era in programma nel pomeriggio ma alle 12,30 e quindi in orario compatibile.

Il jolly potrebbe poi essere la notizia dell'archiviazione vicina da parte della procura di Cremona per Conte che era indagato per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Di per sè non significa nulla perché la giustizia sportiva ha altri canoni (e lo dimostra ad esempio la relazione con cui Palazzi prospettà per l'Inter l'illecito per le telefonate di Facchetti che pure erano state giudicate penalmente irrilevanti), ma l'impatto è evidente. In soldoni, se gli avvocati riescono a insinuare un dubbio su Novara-Siena la pena scende in automatico a 6 mesi (7 se viene considerata l'aggravante del ruolo di allenatore) venendo a cadere una omessa denuncia e i 3 mesi per la continuazione della seconda. Poi il Tnas farà il resto riportando la condanna sui livelli del patteggiamento che era 4 mesi e 20 giorni con un mese e 20 giorni trasformato in multa da 200mila euro.

BONUCCI E PEPE ASSOLTI - Le carte presentate da Palazzi sul filone barese del processo non sembrano destinate a cambiare il destino di Bonucci e Pepe. Su Udinese-Bari Masiello si è dimostrato poco credibile e manca addirittura il pagamento ai sodali della presunta combine. La Procura federale tira in ballo dichiarazioni di Lanzafame ma difficilmente il verdetto della Disciplinare verrà ribaltato. Vale anche per Salvatore Masiello e Belmonte oltre che per l'Udinese.

BOLOGNA, DI VAIO E PORTANOVA A RISCHIO - Più complessa la vicenda relativa a Bologna-Bari dove la traccia della telefonata tra Di Vaio (1 anno per omessa denuncia) e Portanova (3 anni per illecito) riapre tutti i giochi. La difesa giura che essa conferma l'innocenza dei due, ma sulla sua esistenza si è giocata una fetta importante del processo in primo grado e la stessa Disciplinare, pur mettendo in rilievo altre contraddizioni, aveva sottolineato che  Possibile condanna che coinvolga anche il

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Giovanni Capuano