Rabbia Conte, nel mirino stage e Balotelli
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Rabbia Conte, nel mirino stage e Balotelli

Il ct si aspetta la collaborazione promessa al momento della firma. Supermario ha deluso: Euro 2016 lontano

Il bilancio, come ricorda Conte sputando veleno in ogni aggettivo scelto per il dopo partita contro l'Albania, resta positivo: 5 vittorie e un solo pareggio, contro l'avversaria più quotata del girone. Probabile che la classifica Fifa regali un altro piccolo scatto in avanti alla nostra nazionale, ma la sensazione lasciando Genova è che il ctn sia al primo incrocio della sua avventura a Coverciano e che si sia accorto che la strada da percorrere è più lunga di quanto immaginasse in agosto, quando aveva definito l'Italia un "top top team". La sfida in grado di convincerlo ad abbandonare la barca nel mare della Croazia per rispondere alla chiamata del presidente Tavecchio. Un Conte così arrabbiato non è una novità per chi lo conosce. Aveva giurato che avrebbe vissuto la sua esperienza da commissario tecnico trasformando la nazionale in qualcosa di simile ad un club e le premesse sono buone. Via la diplomazia e le il detto-non detto. Anche i suoi predecessori prima o poi avevano preso di petto le situazioni, ma Antonio ci ha messo meno di tre mesi. Un record.

La pausa di quattro mesi e gli stage promessi

Frase uno del Conte-pensiero: "La prossima partita sarà a marzo: ecco, se si tiene un po' alla nazionale bisogna cercare di lasciare un vuoto di quattro mesi. Cercheremo di fare qualche riunione. Se la nazionale viene prima di tutto, bisognerà mettersi una mano sulla coscienza". Tradotto: ad agosto mi avete promesso che avrei avuto gli stage sempre negati agli altri, adesso è il momento di passare all'incasso. Una battaglia difficilissima, che in passato altri ct hanno perso oppure hanno dovuto derubricare, come Prandelli che riuscì a strappare giusto la finestra temporale per fare i test medici, ma senza che nessuno nemmeno indossasse gli scarpini, a due mesi dalla partenza per il Mondiale. Che la Lega Serie A accetti ora di destinare all'Italia una o due date a febbraio pare quasi fantacalcio. 

Il calendario, del resto, è impietoso: dall'Epifania e fino al 28 marzo, quando la nazionale sarà di scena in Bulgaria, sono in programma 12 giornate di campionato, 4 finestre per Champions ed Europa League e i quarti di finale più le semiginali d'andata di Coppa Italia. Un vero e proprio intasamento che potrebbe risolversi in un'unica opzione per lo stage della Figc: la settimana dall'8 al 15 febbraio per ricavare due o al massimo tre giorni di lavoro a Coverciano. Qualche spazio ci sarebbe sulla carta anche a gennaio, nella seconda metà, ma è inverno pieno e le condizioni meteo spesso provocano problemi di calendario. Che i club accettino è tutto da vedere, ma al fianco di Tavecchio nel momento della trattativa c'era il potentissimo Lotito e ora toccherà a lui fare da mediatore in Lega. Difficile che al ct possa bastare il via libera ad andare nei ritiri a osservare gli allenamenti degli altri.


Allarme sulla preparazione atletica

Conte non ha risparmiato critiche nemmeno ai suoi colleghi allenatori. Chissà quanto avranno gradito i riferimenti alla preparazione fisica degli azzurri: "Bisogna migliorare su intensità e preparazione. Ci deve essere la gioia di fare fatica, cosa che sta un po' scomparendo. E' un discorso che riguarda giovani e vecchi". Nessuna bocciatura degli esordienti, insomma, semmai la ripetizione di un concetto già espresso da Prandelli nello scorso mese di marzo dopo l'amichevole persa contro la Spagna, quando l'allora ct aveva parlato di "gap imbarazzante" dal punto di vista fisico tra noi e il resto del mondo. Poi Prandeli aveva impostato un avvicinamento al Mondiale giudicato a posteriori troppo blando, però la cosa interessante da notare è che in quel gruppo c'era la spina dorsale della Juventus di Conte che adesso si trova nel ruolo scomodo di fustigatore.

In generale è vero che il calcio italiano cammibna, mentre gli altri corrono. Conte soffre da matti, perché mentre nella Juve con il lavoro quotidiano poteva impostare la preparazione come voleva (e infatti la sua squadra viaggiava al doppio della velocità), ora deve adeguarsi ai ritmi degli altri. Anche gli infortuni a ripetizione della settimana a Coverciano sono un campanello d'allarme: è stata sbagliata la fase di scouting medico o i chiamati erano abili per un calcio lento e non hanno retto quando Conte ha chiesto la sua intensità? In ogni caso è un problema di nobn semplice soluzione, perché sono i tecnici dei club a dettare i tempi e un ct può solo adeguarsi.

Ciao Balotelli: Euro 2016 più lontano

Che non fosse scattata la scintilla era chiaro da subito. Che la bocciatura di Balotelli potesse essere così profonda lo si è intuito solo alla fine, con Mario a Liverpool da qualche giorno. Il motivo del ritorno in Inghilterra rimangono le condizioni fisiche non ottimali, ma gli spifferi di Coverciano raccontano dell'insoddisfazione di Conte per l'applicazione del giocatore e di quell'amichevole con l'under 18 con troppa anarchia e troppa poca corsa da parte dell'attaccante, sordo anche ai richiami del ct. Due giorni dopo Balotelli era sull'aereo per Anfield, mentre gli azzurri preparavano la sfida con la Croazia. Le parole di Conte sono state impietose: "Non sono così presuntuoso da ritenermi diverso da grandi allenatori: il passato insegna che loro non sono stati capaci di cambiare Mario. Starà al giocatore, ma io non ho tanto tempo e per certe cose ne serve". Chiaro no? La porta girevole non è chiusa per sempre, ma adesso Balotelli è fuori e rimontare sarà dura.

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Giovanni Capuano