L'Italia senza Pirlo, si può?
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L'Italia senza Pirlo, si può?

Conte allarmato per le condizioni dell'ex juventino lo rivorrebbe in Italia. Ma la nazionale del nuovo corso è già pronta...

Il grido d'allarme lanciato da Conte è stato recepito forte e chiaro: Andrea Pirlo è diventato un'ombra sulla nazionale e, per la prima volta, un ct azzurro sta prendendo in considerazione di costruire una squadra senza il genio dell'ex juventino. Colpa dell'età che avanza (Pirlo va per i 37 anni come ricordato dallo stesso Conte) e della scelta di vita e di soldi fatta la scorsa estate.

Il campionato statunitense in cui Andrea è andato a vivere gli ultimi palpiti di una carriera straordinaria non è allenante come quelli europei, per usare una citazione capelliana. E non solo: ha anche il difetto di essere andato in letargo a ottobre per risvegliarsi solo a marzo. In tutto fanno quasi quattro mesi di sosta durante la quale è difficile per chiunque mantenere alta la concentrazione e la condizione fisica, figuriamoci per un genio del calcio che, però, ha già dato e ottenuto tutto dalla sua traiettoria agonistica.

Il discorso, dunque, è semplice. A Conte non dispicerebbe affatto (eufemismo) un rapido ritorno di Pirlo nel calcio che conta in modo da non perdere contatto per sempre con i ritmi e le intensità del football europeo. Se poi si aggiunge che la mezza stagione nella MLS non è stata straordinaria (zero gol e un paio di assist), ecco che il quadro della preoccupazione è completo e porta dritto alle scelte dei prossimi mesi.

Pirlo dopo il Mondiale: solo briciole azzurre

Quando dice che il gruppo per l'Europeo è quello che ha conquistato la qualificazione e inserirsi sarà difficile, Conte si riferisce forse anche a Pirlo. Per il quale le porte restano spalancate, considerato il suo peso e carisma anche a livello di spogliatoio, ma che nel post Mondiale brasiliano non è certo stato il faro della nazionale. L'addio all'azzurro - o meglio il lungo arrivederci - è già nei fatti, basta scorrere i numeri delle 14 partite dell'Italia di Conte.

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Pirlo con le sue 4 presenze (343 minuti in totale) è il meno presente tra i centrocampisti centrali azzurrabili, con l'eccezione di Montolivo che è stato tenuto fuori dagli infortuni, ma che contro Azerbiagian e Norvegia ad ottobre ha avuto spazio e ruolo. Pirlo c'è stato nell'ottobre 2014 contro Azerbiagian, nel doppio impegno del giugno scorso in Crozia e contro il Portogallo (amichevole e unica sconfitta) e, infine, in Italia-Malta del 3 settembre a Firenze.

Proprio la sfida contro i maltesi aveva messo a nudo il problema. Il centrocampista di Flero era apparso sotto ritmo e fuori condizione, tanto da essere escluso per scelta tecnica nella successifa sfida contro la Bulgaria dove è stata varata definitivamente l'Italia di Verratti. Poi a ottobre ci ha pensato un fastidio muscolare a tenerlo ai margini delle partite contro Azerbiagian e Norvegia. Ma i numeri sono impietosi e significativi.

Le alternative: Verratti, Marchisio e De Rossi

Anche perchè lo spazio lasciato libero da Pirlo è stato occupato da alternative all'altezza. Oggi il titolare è Marco Verratti, 7 presenze nel post Mondiale brasiliano e confermato ad alti livelli anche dal Psg. Conte lo ha citato come uno degli esempi virtuosi anche per attaccamento alla maglia e questa frase vale più di un'investitura nel vocabolario del ct. Il futuro, ma forse anche il presente, è lui.

Più presente di Pirlo anche Marchisio (5 partite) che pure ha dovuto misurarsi con una lunga serie di guai fisici. Poi De Rossi (4 gettoni), che ha caratteristiche diverse e all'Europeo andrà certamente anche per coprire un eventuale necessità in mezzo alla difesa. Di Montolivo si è detto, ma va ricordato che nella sfida decisiva contro la Norvegia all'Olimpico ha degnamente ricoperto il ruolo nel 3-5-2 con cui Conte ha presentato la migliore Italia della sua avventura.

Senza Pirlo si può o non si può?

Il dibattito, insomma, è aperto. Si può pensare di andare all'Europeo senza il genio di Pirlo? Conte ha lanciato il sasso senza ritrarre la mano e aspetta che dalle vacanze statunitensi arrivi qualche segnale, altrimenti dovrà fare una serie di valutazioni. Tecnicamente nei 23 convocati c'è spazio e la stima è immutata, però il tempo passa e l'annotazione di partenza è che la nuova Italia ha già fatto a meno di Pirlo. Solo che prima non si diceva, mentre adesso le parole del ct hanno reso tutto improvvisamente d'attualità.

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Giovanni Capuano