Circuito di Cremona: il nuovo che avanza
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Circuito di Cremona: il nuovo che avanza

Con le ultime arrivate nel catalogo hypersport di Continental per fare conoscenza con la neonata pista di San Martino del Lago

Mentre carichiamo nel baule dell'auto il borsone con l'attrezzatura tecnica, siamo ancora nel bel mezzo di un diluvio che dura da ore e che non fa presagire nulla di buono per quello che ci aspetterà da qui a breve.

Siamo diretti a Cremona per un doppio evento: il test delle sorelle minori di quelle ContiRaceAttack Comp. che abbiamo avuto modo di conoscere in gara in un paio di circostanze passate, e il primo assaggio con il circuito di San Martino del Lago , la neonata struttura che si candida a diventare il nuovo riferimento degli appassionati di trackdays della Lombardia, della Liguria e dell'Emilia Romagna.

In poco più di un'ora, partendo dalla zona sud di Milano, siamo nella profonda campagna cremonese. Sopra la nostra testa c'è solo qualche nuvola a coprire un sole timido, la pioggia, qui, è scesa con moderazione e l'asfalto del tracciato è già asciutto.

In attesa di fare conoscenza con le nuove coperture, uno dei titolari del cicuito, Marzio Canevarolo , ci accompagna a visitare la struttura esterna al tracciato e ci racconta la sua genesi .

Aperto il 7 maggio scorso (ma l'inaugurazione ufficiale sarà il 7 luglio), l'impianto è ancora work in progress, ma la struttura è ormai pressoché completa. Nella palazzina centrale sopra ai box ci sono gli uffici, la sala regia e il bar-ristorante, nell'altro edificio il gommista, il fotografo e alcuni negozi di abbigliamento tecnico e accessori.

Prima di scoprire anche com'è fatta la pista, il cuore dell'impianto, ci affiidiamo al management e ai tecnici del colosso di Hannover per conoscere le caratteristiche tecniche delle sue nuove gomme, le sportive stradali Conti SportAttack 2 e le più votate alla pista ContiRaceAttack Comp. Endurance.

La pista ha una lunghezza complessiva di 3.450 m e può essere suddivisa in due tracciati indipendenti. Il senso di marcia è antiorario, si sviluppa - senza dislivelli - su sei curve a sinistra e cinque a destra, con un rettilineo di ben 940 mt.

A metà mattina l'ora X: saliamo su una Suzuki GSX-R 600 e imbocchiamo la pit lane.

La prima curva è da percorrenza, e in uscita va già tenuto conto che la curva 2 è da ritardare parecchio, mantenendosi a sinistra per impostare - in un'unica fase - la curva quadra (due destra).

Uscendo in seconda marcia con un 600 si inserisce la terza, poi la quarta e ci si immette nel curvone a 90 gradi. Via una marcia, si fa scorrere sul cordolo esterno e si rientra verso destra per impostare la 180 gradi sinistra in seconda. Cambio di traiettoria. Segue poi il curvone veloce da percorrere in quarta piena e ci si prepara per una staccata brusca dopo la quali ci si immette nella 180 gradi a sinistra. E' il momento del rettilineo lungo, nel quale si arriva a mettere la sesta. Ai 200 metri si stacca inserendo la seconda per un sinistra-destra-sinistra, molto tecnico, uno dei punti in cui si fa il tempo. La curva successiva è quella che immette nel rettilineo dei box, è molto tecnica e va affrontata in prima o in seconda, si arriva a mettere la terza e ci si prepara per la staccata.

Facciamo appena in tempo a capire che quella su cui stiamo girando è una pista "vera" che siamo costretti a rientrare ai box per via di una vite che ha fatto collassare a terra la leva del cambio.

Via il casco, un sorso d'acqua e siamo pronti a ripartire con un'altra delle moto messe a disposizione da Continental. Saliamo su un'altra Suzuki, la naked GSR 750 gommata SportAttack 2. Gli pneumatici sono reduci da una sessione appena conclusa e sono quindi ancora in temperatura.

Diversamente non sarebbe stato comunque un grosso problema: tra le caratteristiche di punta di queste gomme c'è la straordinaria rapidità nel warm-up , garantito - ci spiega l'esperto di mescole della casa tedesca Hajo Weinreich - dalla lavorazione della superficie di attrito con la cosiddetta tecnologia Black Chilli che, grazie all'introduzione di speciali olii catalizzatori, risulta meno sensibile agli sbalzi termici e si consuma con maggiore uniformità, data l'assenza di discontinuità nei legami molecolari della massa". Ma non è tutto sul fronte della chimica: nella mescola sono state aggiunte speciali resine che migliorano l'elasticità del pneumatico e la sua interazione con l'asfalto.

Siamo dentro, pronti ad affrontare la parte più veloce del tracciato. In questo frangente, le gomme mettono in luce quelle caratteristiche che avevamo già avuto modo di apprezzare nelle RaceAttack Comp, ovvero la "stabilità veloce" dello straordinario anteriore uscito dalla "matita" del leggendario Thomas Zöller, responsabile dell'R&D Continental, sia in appoggio che in frenata.

Stabile ma rapida nello scendere in piega, dicevamo. Il segreto di questa soltanto apparente contraddizione in termini ce lo rivela Marco Vellone , manager del post-vendita: "La carcassa con cintura in acciaio a zero gradi dove i cavi sono disposti nella direzione di rotolamento permette di contrastare meglio le deformazioni provocate dalle forze centrifughe".

Invece, per capire il grado di grip che il posteriore è in grado di offrire aspettiamo di arrivare nella seconda parte della pista, quella più tecnica.

Siamo, di fatto, al primo vero giro e abbiamo ancora tutto da capire. Nel lungo (940 m) rettilineo cerchiamo di spiattellarci il più possibile sul serbatoio per ridurre al minimo la resistenza dell'aria su questa nuda in cui si è totalmente esposti.

Stacchiamo ai 200 metri, entriamo nella successiva curva a sinistra in terza marcia e sgrat... la moto è appena scesa in piega e la pedana è già a contatto con l'asfalto. E' il segnale che la gomma è ben calda e possiamo cominciare a forzare tra le svolte che ci aspettano nel tratto più tecnico che incontraremo da qui al traguardo. Purtroppo, però, l'altezza da terra delle pedane - combinata con l'assetto di questa moto, che definire troppo morbido per la pista è un eufemismo - non ci permettono di capire come vorremmo la quantità di grip che il posteriore è in grado di garantire alle aperture del gas più decise una volta raggiunto il punto di corda.

L'onboard del circuito:

Rientriamo allora di nuovo ai box e questa volta cerchiamo di essere più selettivi nella scelta della moto: la vogliamo pistaiola ed equipaggiata con un treno di RaceAttack Endurance, l'anello di congiunzione tra le SportAttack2 e le RaceAttackComp. Vorremmo salire su una Ninja ZX-6R - cioè l'unica SS che non abbiamo ancora mai provato in pista - ma sono tutte già "impegnate". E' però appena arrivata in pit lane un'altra Suzuki, una GSX-R 750 . Presa. Attendiamo nuovamente che Villa ci preceda per farci da apripista e siamo pronti a ripartire.

Giro dopo giro ci rendiamo conto che i tempi di apprendimento del tracciato cremonese non sono rapidissimi, soprattutto nella parte lenta dove per andare forte bisogna capire come raccordare le curve, pena ritrovarsi troppo lenti e fuori traiettoria. In uscita non risparmiamo le manate di gas (compatibilmente con le scarse doti del nostro polso destro) e il posteriore non fa una piega. Del resto, stiamo parlando di una gomma abituata a ben altre sollecitazioni, basti pensare che ha conosciuto il suo debutto nientemeno che nella 24 Ore di Le Mans.

La pista comincia, finalmente, a diventare familiare, perfino nel tratto secondo noi più delicato, quello cioè in cui un'interpretazione della traiettoria troppo approssimativa fa perdere un sacco di tempo, l'ultima curva, molto stretta, che precede il rettilineo dei box.

Completiamo un altro paio di giri, cercando di applicare quello che abbiamo appreso finora sulla modalità migliore di interpretare le traiettorie, fino a quando sulla visiera del nostro casco compaiono alcune gocce di pioggia. E' il momento di uscire, anche se sarebbe stato interessante verificare in che modo l'aumento della quantità di silice che i tecnici Continental hanno inserito nella mescola si traduce in una miglior sicurezza sul bagnato. Troveremo un'altra occasione. Così come ci sarà modo di approfondire la conoscenza di questo circuito.

Il video-medley dell'evento:

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Luciano Lombardi