Christian Panucci si ritira: l’Italia perde i suoi gol di testa e le sue testate

Christian Panucci si è ritirato a 37 anni annunciando la fine della sua carriera a Sky Sport. Mancheranno le sue cavalcate sulla fascia ma soprattutto i suoi colpi di testa, a volte in rete a volte in faccia agli avversari. …Leggi tutto

Dopo 19 anni di carriera Christian Panucci ha appeso le scarpe al chiodo (ANSA)

Dopo 19 anni di carriera Christian Panucci ha appeso le scarpe al chiodo (ANSA)

bar sportChristian Panucci si è ritirato a 37 anni annunciando la fine della sua carriera a Sky Sport. Mancheranno le sue cavalcate sulla fascia ma soprattutto i suoi colpi di testa, a volte in rete a volte in faccia agli avversari. Una lunga carriera quella del terzino savonese, primo italiano di sempre a vincere laChampions League con la maglia del Real e primo anche a picchiarsi con un presidente sotto le telecamere, a rifiutare una panchina dieci minuti prima della partita e a scontrarsi ripetutamente allenatori e addetti ai lavori. Un carattere unico come il suo talento calcistico che lo ha reso uno dei terzini italiani più forti degli ultimi 20 anni.

Christian Panucci durante un'esultanza in maglia giallorossa (ANSA)

Christian Panucci durante un'esultanza in maglia giallorossa (ANSA)

Ha esordito in serie A nel 1991-1992 con la maglia del Genoa guadagnandosi sin da subito le attenzioni dello staff rossonero di Silvio Berlusconi. Il Milan lo ha portato a Milano nel 1993 dove è diventato un fedelissimo di Fabio Capello fino al trasferimento in Spagna nel 1997. Nel Real Galacticos, Christian diventa titolare fisso e in due stagioni vince Liga, Champions e coppa Intercontinentale. Nel 1999 arriva all’Inter dove iniziano gli attriti con Marcello Lippi lo stesso allenatore che quasi dieci anni dopo impedirà al giocatore di tornare in nazionale. Panucci lascia l’Inter dopo una sola stagione con 26 presenze, si trasferisce al Chelsea ma dopo appena 8 partite fa le valigie per il principato di Monaco.

Christian Panucci ha giocato due stagioni nel Real Madrid (ANSA)

Christian Panucci ha giocato due stagioni nel Real Madrid (ANSA)

Il suo girare per l’Europa termina nel 2001 con l’arrivo a Roma in quella che sarà la sua casa per otto anni. Panucci trova una seconda giovinezza, ritorna un giocatore da nazionale e oltre a collezionare 229 presenze con ben 20 gol vince due coppe Italia e una Supercoppa italiana. Il feeling con Fabio Capello prima e Spalletti poi prosegue a gonfie vele fino al 2008 quando, in occasione della partita Napoli-Roma, appreso il fatto di non partire titolare dal primo minuto, rifiuta di sedersi in panchina insieme al resto delle riserve e va a prendere posto in tribuna. Nelle ore successive la partita il calciatore annuncia di voler lasciare la Roma non sentendosi rispettato dall’allenatore, escludendo però accordi con altri club. E’ la fine dell’amore tra la Roma e Panucci con il giocatore che viene anche escluso dalla lista Champions.

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Il resto è storia recente con l’arrivo al Parma e la famosa rissa con il presidente del Genoa Enrico Preziosi nei parcheggi interni del Ferraris. Dopo un breve scambio di battute Panucci reagì in maniera violenta. “Ti spacco la testa, ti faccio una testa così, io non sono un ragazzino, impara a parlare italiano” disse. Per fermare l’ex giocatore della Roma servì l’intervento di alcuni compagni e due carabinieri. Preziosi restò immobile, per poi fornire la sua versione dei fatti: ”C’è stato uno scontro verbale con Panucci, lui si lamentava del mancato ingaggio al Genoa”. Il 23 febbraio 2010 ha rescisso il contratto con il Parma per motivi strettamente personali finendo una carriera che conta numeri come 487 partite ufficiali e 40 gol con 57 presenze e 4 gol in nazionale.

Christian Panucci nel giorno della presentazione al Monaco (ANSA)

Christian Panucci nel giorno della presentazione al Monaco (ANSA)

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Laterza Stella

Laterza Stella è il collettivo creato da Roberto Catania e Lorenzo Incantalupo. Ma è anche un blog open source aperto a tutti: sportivi, dirigenti, giornalisti, blogger e tifosi. E un'attitudine: scriviamo incidentalmente di calcio, ma anche del bene e del male. Del bianco e del nero.

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